Elezioni, è scontro Calenda (Terzo Polo)-Letta (Pd), ma intanto sul superbonus si raggiunge la quadra

Elezioni, è scontro Calenda (Terzo Polo)-Letta (Pd), ma intanto sul superbonus si raggiunge la quadra

Elezioni, è scontro Calenda (Terzo Polo)-Letta (Pd), ma intanto sul superbonus si raggiunge la quadra


Tra le modifiche al decreto aiuti bis pure un pacchetto di interventi sul lavoro. Per i fragili e i genitori di figli fino a 14 anni c'è la proroga a fine anno del diritto allo smart working, che era scaduto in estate e non era entrato nel testo originale

Alla fine si sblocca il decreto Aiuti bis, che incassa il via libera di Palazzo Madama, con 182 sì, 0 no, e 21 astenuti, adesso giovedì tocca alla Camera, per l’ok definitivo. Si tratta di 17 miliardi. Passa pure l'aggiustamento di bilancio, preludio al  Dielle Ter. Ma c'è anche l'ira di Mario Draghi per  la deroga al tetto dei 240mila euro per i manager pubblici.


Le modifiche

La responsabilità per la cessione dei crediti legati al superbonus scatterà solo per dolo o colpa grave: eccola la mediazione finale, che ha consentito l’accordo. L'obiettivo è alleggerire la responsabilità solidale per chi ceda crediti legati al bonus edilizio al 110%, in modo da sbloccare le cessioni e far ripartire un sistema che si è inceppato. Dunque, se scatta il recupero degli importi riconosciuti come crediti fiscali relativi al Superbonus ne rispondono, oltre al beneficiario, anche il fornitore che ha applicato lo sconto e i cessionari del credito, ma solo nei casi di dolo o colpa grave, ossia nei casi in cui si siano resi responsabili di una truffa. Inoltre l'emendamento stabilisce che per i crediti maturati prima di novembre 2021, quando per limitare le truffe sono stati introdotti obblighi di acquisizione di visti di conformità, asseverazioni e attestazioni, chi ceda il credito - a meno che non sia una banca, un intermediario finanziario o un'assicurazione - possa godere della limitazione di responsabilità solo se acquisisca la documentazione richiesta dal decreto dello scorso anno, a partire proprio dai visti di conformità.


Il pacchetto

Tra le modifiche anche un pacchetto di interventi in ambito lavorativo. Per i fragili e i genitori di figli fino a 14 anni c'è la proroga a fine anno del diritto allo smart working che era scaduto in estate e non era entrato nel provvedimento originale, spinto dal ministro Orlando. C'è poi una prospettiva di stabilizzazione per i tecnici del Pnrr: ai tempi determinati basteranno una valutazione positiva e un colloquio per restare dopo il 2027. Prevista anche una proroga immediata per i direttori generali di Pa che hanno progetti del Piano da attuare e contratto in scadenza entro fine anno.


Il docente

Altro elemento dibattuto era quello del "docente esperto". La qualifica viene tolta dal decreto con un emendamento e si prevede per gli insegnanti di ruolo che abbiano superato il percorso formativo triennale con valutazione positiva la possibilità di "essere stabilmente incentivati, nell'ambito di un sistema di progressione di carriera che a regime sarà precisato in sede di contrattazione collettiva".


Pensioni

Ci sono novità pure per le pensioni: sale il limite di impignorabilità degli assegni, al doppio dell'assegno sociale, con un minimo di 1.000 euro. "Le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente al doppio della misura massima mensile dell'assegno sociale, con un minimo di 1.000 euro", si legge nel testo.


I bonus

La prima parte degli interventi riguarda tutta l'emergenza energetica e le famiglie. C'è infatti l'estensione agli ultimi mesi dell'anno del bonus sociale per luce e gas (con allargamento dell'Isee a 12mila euro), l'introduzione di tariffe agevolate per i clienti "vulnerabili", il congelamento delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura fino al prossimo maggio, l'azzeramento degli oneri di sistema per il quarto trimestre e dell'Iva al 5% sul gas, una nuova tornata di crediti d'imposta per le imprese energivore e gasivore ma anche non, il bonus carburanti in agricoltura e pesca, per i servizi di trasporto e il prolungamento dello sconto sulle accise della benzina (poi ancora esteso per decreto interministeriale al 5 ottobre). Tra le altre misure, si amplia per il 2022 l'esenzione dei fringe benefit assegnati ai dipendenti. Nel nuovo plafond complessivo di 600 euro escluso dall'imponibile, possono entrare anche le somme versate dai datori per il pagamento delle utenze domestiche di acqua, luce e gas.


Decontribuzione

Ma gli interventi si estendono anche ad altre forme di supporto per famiglie e imprese. Viene infatti irrobustito, per il secondo semestre 2022, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore: la legge di Bilancio lo aveva introdotto allo 0,8%, il dl lo porta al 2%. Ci sono poi l'estensione della indennità una tantum di 200 euro e un doppio intervento straordinario per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione e sostenere il potere di acquisto delle pensioni: il conguaglio per il calcolo della perequazione è anticipato al 1° novembre 2022; per ciascuna delle mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2022 (tredicesima inclusa), qualora il trattamento pensionistico mensile non superi complessivamente 2.692 euro, è riconosciuto in via transitoria un incremento di due punti percentuali della rivalutazione decorrente dal 1° gennaio 2023.


I trasporti

Potenziata a 25 milioni la dotazione per il Bonus psicologo introdotto dal Milleproroghe e che si richiede all'Inps e che vale un massimo di 600 euro; più che raddoppiata (da 79 milioni di euro a 180 milioni) la dotazione 2022 del fondo che agevola l'acquisto di abbonamenti per i mezzi pubblici: un massimo di 60 euro a chi ne guadagna meno di 35mila. Innalzato anche il bonus Tv per comprare apparecchi compatibili con i nuovi standard di emissione del segnale: da 30 a 50 euro.


La stretta

Infine stretta sanzionatoria nei confronti delle imprese energetiche che non versano il contributo straordinario del 25% sugli extraprofitti introdotto dal “decreto Ucraina bis”: perdono il dimezzamento della sanzione previsto per i versamenti effettuati con ritardo non superiore a 90 giorni e la possibilità di avvalersi del ravvedimento operoso, in caso di omesso versamento, anche solo in parte, dopo il 31 agosto 2022, per quanto riguarda l’acconto scaduto lo scorso 30 giugno, e dopo il 15 dicembre 2022, per quanto riguarda il saldo con scadenza fissata per il prossimo 30 novembre. Anzi, per i versamenti omessi o effettuati dopo quelle date, la sanzione ordinaria del 30% sarà applicata in misura doppia.


Il Pd

Intanto più dell'eco bus, più dello slogan 'Scegli', più dei video su TikTok, il punto di svolta della campagna elettorale del Partito Democratico viene considerato il confronto andato in scena ieri sul Corriere.it fra Enrico Letta e Giorgia Meloni. il segretario del Pd ne è uscito galvanizzato al punto da metterlo al centro del suo intervento all'incontro quotidiano con i candidati dem. Letta ne vuole fare lo 'spot' del partito da qui in avanti, giocando ancora sulla dicotomia fra i dem e Fratelli d'Italia. E' questa la strada indicata dal segretario fin dall'inizio della campagna per cercare di non disperdere il voto progressista, moderato e democratico in 'rivoli' che alimenterebbero terzopolisti e pentastellati, ma che difficilmente riuscirebbero a fermare la destra ed evitare alla coalizione di Giorgia Meloni di arrivare a quel 43 per cento che, come ricorda Letta, consentirebbe alla destra di avere il 70 per cento della rappresentanza parlamentare. Bene, quindi, che siano emerse plasticamente le differenze fra il programma - ma anche i valori costitutivi - del Pd e quello di Fratelli d'Italia. Sui diritti, ad esempio, con il passaggio sulle famiglie omogenitoriali, con Giorgia Meloni e ribadire che "i bambini hanno bisogno di un padre e una madre" e Letta a ribattere: "No, i bambini hanno bisogno di amore". Oppure sul fisco, con il taglio al cuneo che il Pd vuole approvare per portare nelle tasche dei lavoratori dipendenti "una quattordicesima in più ogni anno". O, ancora, sul clima: "A giugno avete votato contro tutte le decisioni europee per ridurre le emissioni inquinanti", ricorda Letta nel corso del confronto per poi tornare, oggi, sull'argomento: "Fratelli d'Italia nega i cambiamenti climatici, umilia la scienza. Come Trump, come Bolsonaro, come la peggiore destra del mondo". Un "successo", per il segretario. Non tanto o non solo sul piano della sfida alla leader di Fratelli d'Italia, quanto su quello della polarizzazione del voto del 25 settembre che, nelle speranze di Letta, servirà a disinnescare la 'mina' terzo polo, convincendo gli indecisi a votare per il Pd, "unico voto utile contro le destre". Se da una parte mira a frenare le destre, la strategia di letta mette anche sabbia negli ingranaggi della macchina elettorale di Carlo Calenda. Per questo il leader di Azione ha cercato prima di evitare il confronto a due, riuscendo a far saltare quello a Porta a porta. Poi, nell'impossibilità di evitare il duello nella redazione del Corriere, ha organizzato un 'contro duello' sui social network, rispondendo alle stesse domande che venivano poste a Letta e Meloni. "Una cosa patetica", per Letta. L'unico modo per "colmare una lacuna", per Calenda: "Nei paesi seri i confronti si fanno tra tutti i leader. Chi si sottrae al confronto non è un leader. Quando vuoi sono qui per confrontarmi sui fatti. Ritrova la calma e l'autorevolezza", aggiunge il leader di Azione.


I Verdi

Ma non è il solo Calenda ad aver mal digerito il duello Letta-Meloni. Angelo Bonelli, coportavoce di Europa Verde, si dice "dispiaciuto" per il passaggio in cui il segretario del Pd sottolinea "con Fratoianni e Bonelli c'è un accordo per la difesa della Costituzione, non faremo il governo insieme". Al contrario, risponde Bonelli: "Se vinceremo governeremo insieme, ci dovremo confrontare sul programma di governo, non c'è alternativa a meno che non si voglia guardare a destra e Letta ha già detto che non lo vuole fare".

 


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