Governo, da Berlino il presidente del Consiglio Meloni chiede unità contro le minacce degli anarchici

Governo, da Berlino il presidente del Consiglio Meloni chiede unità contro le minacce degli anarchici

Governo, da Berlino il presidente del Consiglio Meloni chiede unità contro le minacce degli anarchici


Intanto in Italia Cospito ha ricevuto in carcere la visita di Ilaria Cucchi, che ha parlato di condizioni allarmanti. Mentre i sottosegretari e Ostellari finiscono sotto scorta, con Delmastro che torna ad accusare il Pd, i Democratici presentano querela

Prima a Stoccolma il faccia a faccia col primo ministro svedese, poi a Berlino quello con il cancelliere Sholz, nel punto stampa successivo la conferma del sostegno a Kiev, l’invito ad affrontare insieme la questione dell’immigrazione, la convinzione di portare avanti il percorso per diversificare le fonti energetiche, l’esigenza della cautela sulle modifiche agli aiuti di Stato per fronteggiare la sfida degli Stati Uniti. Ma anche in Germania arrivano gli echi del caso Cospito e il pericolo anarchico, risponde così Giorgia Meloni: “Oggi c'è una minaccia reale e vorrei richiamare tutti alla responsabilità. E' un appello che faccio a tutti: proviamo a non dividerci di fronte a un tema del genere, perché poi rischiamo di doverci guardare indietro: ci sono due nuove persone che sono sotto scorta e questo a prescindere delle valutazioni non è mai una vittoria", ha aggiunto Meloni, parlando dei sottosegretari Delmastro e Ostellari.


Cucchi

Intanto in Italia proprio Cospito ha ricevuto in carcere la visita di Ilaria Cucchi, che ha parlato di condizioni fisiche allarmanti. Mentre i sottosegretari alla Giustizia Delmastro e Ostellari finiscono sotto scorta, con Delmastro che torna ad accusare il Pd per la visita a Cospito, definita un inchino ai mafiosi, ma i Dem presentano querela, si chiedono se Meloni condivida o meno, ed evocano persino il Colle. Dal suo canto il presidente della Camera Fontana ha formato il giurì d'onore, chiesto dal Pd dopo le contestate dichiarazioni in aula di Donzelli, dovrà riferire entro il 10 marzo


I Dem

Insomma Giorgia Meloni, innanzitutto. E il ministro Carlo Nordio. Dopo il nuovo affondo di stamattina di Andrea Delmastro che chiede ai Dem di "spiegare l'inchino alla mafia", è stata convocata una riunione d'urgenza dei senatori e dei deputati PD. E oltre ad insistere sulle dimissioni del sottosegretario e di Giovanni Donzelli, ora i Dem incalzano la premier e puntano il dito contro un silenzio giudicato, ormai, insostenibile. "Continuando a tacere", la premier Meloni "mostra di approvare e condividere questo attacco senza precedenti al principale partito di opposizione, fatto di cui si assumerà tutta la responsabilità politica", mettono nero su bianco i parlamentari Dem. E viene chiamato in causa anche il Guardasigilli: "Ci aspettiamo un sussulto dal ministro Nordio affinché non si presti ad offrire coperture a questi comportamenti inammissibili e pericolosi per la sicurezza nazionale e tuteli pienamente un organo tanto importante e prezioso qual è il Dap".


L’upgrade

Oggi dunque un nuovo upgrade del caso-Cospito, con l'intervista di Delmastro a ‘Il Biellese’, quella appunto dell'inchino alla mafia. E c'è di più. Fdi ha presentato un'interrogazione a Nordio per chiarire il ruolo del PD e l'esistenza di un presunto piano per abolire il 41 bis. "Le notizie riportate da 'il Fatto quotidiano' -si legge nel testo dell'interrogazione- gettano una luce inquietante sulla vicenda della protesta di Cospito e della visita da lui ricevuta in carcere dagli esponenti del Partito Democratico, soprattutto alla luce del fatto che, come riportato dal quotidiano, esiste l'ipotesi di un 'piano per arrivare all'abolizione del 41-bis'". Di lì la decisione dei gruppi PD di agire per vie legali presentando querela e richiesta di risarcimento danni per diffamazione nei confronti del sottosegretario e di Donzelli. E se la linea di Fdi continuerà ad essere questa, i Dem valutano il da farsi. C'è chi evoca pure il Colle. "Dobbiamo capire cosa fare se va avanti questa offensiva che fa saltare ogni dialettica democratica”, si spiega. “Giorgia Meloni, che non può continuare a coprire questi comportamenti".


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