Governo, domani Giorgia Meloni a Bruxelles per la prima volta da premier, le attese dell’Unione europea

Governo, domani Giorgia Meloni a Bruxelles per la prima volta da premier, le attese dell’Unione europea

Governo, domani Giorgia Meloni a Bruxelles per la prima volta da premier, le attese dell’Unione europea


La presidente del Consiglio: "Non sto qui per sopravvivere guardando i sondaggi. Tra 5 anni non voglio essere rieletta a ogni costo. Per fare le cose devi rompere gli schemi; se vivi nel terrore di non essere rieletta, sei destinata a non combinare niente"

Hanno giurato a Palazzo Chigi, davanti alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, i 39 sottosegretari del governo. Otto di loro, poi, saranno nominati viceministri. Nella Sala dei Galeoni, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha pronunciato la formula, a cui tutti i sottosegretari hanno risposto "giuro". Il giuramento, ha ricordato Mantovano, "vale per tutti ma la responsabilità è personale".


I nomi

Agli Esteri vanno Giorgio Silli e Maria Tripodi; agli Interni Emanuele Prisco, Wanda Ferro e Nicola Molteni; alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove e Andrea Ostellari; alla Difesa Isabella Rauti e Matteo Perego; all'Economia Lucia Albano, Federico Freni e Sandra Savino; al ministero delle Imprese Fausta Bergamotto e Massimo Bitonci; al Mite Claudio Barbaro; all'Agricoltura Patrizio La Pietra e Luigi D'Eramo; alle Infrastrutture e trasporti Tullio Ferrante; al Lavoro e politiche sociali Claudio Durigon; all'Istruzione Paola Frassinetti; a Università e ricerca Augusta Montaruli; alla Cultura Gianmarco Mazzi, Lucia Borgonzoni e Vittorio Sgarbi; alla Salute Marcello Gemmato; ai Rapporti con il Parlamento Giuseppina Castiello e Matilde Siracusano. I sottosegretari alla presidenza del Consiglio sono Alessio Butti (Innovazione), Giovanbattista Fazzolari (Attuazione del programma), Alberto Barachini (Editoria), Alessandro Morelli (Cipe).

I viceministri

I sottosegretari che diventeranno viceministri sono Edmondo Cirielli di Fdi (Esteri); Francesco Paolo Sisto di Fi (Giustizia); Maurizio Leo di Fdi (Economia); Valentino Valentini di Fi (Mise); Vannia Gava della Lega (Mite); Edoardo Rixi della Lega e Galeazzo Bignami di Fdi (Mims); Maria Teresa Belluci di Fdi (Lavoro).

Meloni

"Da questo momento non rappresentate voi stessi e nemmeno un partito, ma la Nazione. Questo ha un enorme valore e richiamo alla responsabilità", ha osservato il presidente del Consiglio, "speriamo che l'avventura sia lunga". La premier(che domani per la prima volta sarà in missione a Bruxelles) ha postato sui social una foto sullo con la squadra al completo. Poi nel libro di Vespa ha ribadito che "non sto qui per sopravvivere guardando i sondaggi". "Tra cinque anni io non voglio essere rieletta a ogni costo. Se non hai niente da perdere, puoi tirare di più la corda. Per fare le cose devi rompere gli schemi; se vivi nel terrore di non essere rieletta, sei destinata a non combinare niente", il ragionamento.

Maggioranza

Intanto, mentre ci si prepara al Consiglio dei ministri di venerdì sulla Nadef - la Nota di aggiornamento al Documento economico - e sul Decreto Aiuti-quater, nella maggioranza si discute anche dei primi provvedimenti varati dall'esecutivo. "Non c'è nessuno scontro dentro la maggioranza, mi sembra che le cose stiano andando molto bene e riusciremo finalmente a dare risposte a questo Paese", ha spiegato il leghista Rixi, viceministro alle Infrastrutture. "Certo bisogna evitare con molta fermezza, a tutti i costi, che questa norma possa essere applicata alla legittima manifestazione di un dissenso" ma "non ci sono divisioni interne alla maggioranza sulla norma contro i rave party, parlare di una spaccatura è un'affermazione che respingo al mittente", ha osservato il viceministro alla Giustizia Sisto. La stessa Meloni è intervenuta così: "Ho letto diverse dichiarazioni da parte di esponenti dell’opposizione in merito alle misure prese in Consiglio dei Ministri sui cosiddetti rave party abusivi. Innanzitutto vorrei dire che è una norma che rivendico e di cui vado fiera perché l’Italia - dopo anni di governi che hanno chinato la testa di fronte all’illegalità - non sarà più maglia nera in tema di sicurezza. È giusto perseguire coloro che - spesso arrivati da tutta Europa - partecipano ai rave illegali nei quali vengono occupate abusivamente aree private o pubbliche, senza rispettare nessuna norma di sicurezza e, per di più, favorendo spaccio e uso di droghe. Le strumentalizzazioni sul diritto a manifestare lasciano il tempo che trovano, ma vorrei rassicurare tutti i cittadini - qualora ce ne fosse bisogno - che non negheremo a nessuno di esprimere il dissenso. A negarlo in passato, semmai, sono stati proprio coloro i quali oggi attaccano i provvedimenti del nostro Esecutivo, difendendo di fatto chi invade terreni ed edifici altrui. Abbiamo dimostrato che se lo Stato c’è, può garantire ai cittadini di vivere in una Nazione più sicura e che anche in passato si sarebbero potuti arginare episodi simili. Infine, vorrei ringraziare le Forze dell’Ordine che hanno gestito in modo ordinato e in piena sicurezza lo sgombero del capannone a Modena".


Moratti

Nel frattempo dopo meno di due anni Letizia Moratti lascia la Sanità della Lombardia, dove era stata chiamata in piena emergenza Covid. Spiega che si è rotto il rapporto di fiducia con il Presidente Fontana e afferma di non condividere la scelta dell’esecutivo di reintegrare i medici non vaccinati. Lui il Governatore Fontana risponde dando le deleghe a Bertolaso, e dichiarando che “la Moratti ormai guarda a sinistra”. Ricordiamo che la Moratti aveva sostituito Giulio Gallera, assessore lombardo al Welfare in quota Forza Italia (molto criticato per la gestione del Covi nonostante il riconosciuto impegno e silurato dal leader della Lega Matteo Salvini) ed era anche vicepresidente. Perfino i detrattori riconoscono che il suo piglio deciso contro la pandemia ha dato risultati rapidi e concreti. E il suo nome è figurato anche tra i papabili per il Quirinale, come prima donna a capo delle istituzioni repubblicane. Gli ultimi mesi sono stati invece caratterizzati dalla sua autocandidatura come Governatore della Lombardia. I rapporti con il presidente Attilio Fontana si sono raffreddati rapidamente, e nemmeno gli incontri con il "capitano" leghista hanno sancito la ricomposizione della frattura.
 

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