Governo, il premier Draghi, insieme a Berlino, vuole evitare nuove sanzioni su gas e petrolio russi

Governo, il premier Draghi, insieme a Berlino, vuole evitare nuove sanzioni su gas e petrolio russi

Governo, il premier Draghi, insieme a Berlino, vuole evitare nuove sanzioni su gas e petrolio russi


Il ragionamento a Bruxelles, nell’incontro con la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, parla chiaro: “Sarebbe meglio applicare bene e subito le misure già approvate, come quelle sugli oligarchi”. Pure l’Olanda con l’asse Italia-Germania

La nuova missione di Mario Draghi è scongiurare il rischio di nuove sanzioni che blocchino il flusso di gas e petrolio dalla Russia. E il premier è a caccia alleati, per ora ha al suo fianco la Germania. E l'Olanda. Il ragionamento a Bruxelles, nell’incontro con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, parla chiaro: ‘sarebbe meglio applicare bene e subito le sanzioni già approvate, come quelle sugli oligarchi’.


I profughi

Ma ci sono altre importanti sfide. A partire dalla sfida dell'accoglienza dei profughi ucraini, e Draghi promette il massimo sforzo per fronteggiare un'emergenza migratoria che non ha pari nella storia degli ultimi decenni in Europa. Il capo del governo ricorda l'impegno italiano anche in altre fasi e nei confronti di altri flussi migratori, un segnale che appare chiaro: serviranno solidarietà e condivisione dei problemi. ''L'Italia sostiene pienamente l'Unione Europea anche nella gestione della crisi migratoria - dice Draghi - Questo è il momento della solidarietà e dell'accoglienza, valori fondanti dell'Unione e princìpi che l'Italia mette in pratica da anni''. Nel frattempo, pieno sostegno alla direttiva europea sulla protezione temporanea degli sfollati: "Il 3 marzo abbiamo sostenuto la storica approvazione dell'attuazione della Direttiva europea sulla protezione temporanea degli sfollati. Continueremo a fare la nostra parte, anche grazie al lavoro che stanno facendo il Ministero dell'Interno, le prefetture, i Comuni, per cui li ringrazio''.


L’energia

E non sono solo i rifugiati, a preoccupare. Allo stesso tempo urge trovare soluzioni per liberarsi dalla ''dipendenza'' energetica da Mosca. Un’altra sifda. L'obiettivo è ragionare di ''meccanismi di diversificazione, riorganizzazione e compensazione, a tutela dei cittadini e delle imprese''. La richiesta italiana è quella di sostegni alle Capitali più esposte e quella di una sorta di Recovery sull'energia, anche con meccanismi di indebitamento comune dei Paesi membri, come già avvenuto in occasione della pandemia. ''L'Italia è al lavoro per ridurre in tempi rapidi la sua dipendenza dal gas russo'', insomma. E guarda oltre confine, in una complessa corsa contro il tempo. ''Sabato ho sentito al telefono l'emiro del Qatar, Al Thani - ricorda Draghi - con cui ho discusso in particolare di come rafforzare la cooperazione energetica tra i nostri Paesi''.


Il mantra

Il mantra insomma è l’unità L'unità come valore, sostiene il premier: ''Questa unità - anche con gli alleati della NATO e del G7 - è la nostra principale forza. È essenziale mantenerla nell'affrontare tutte le conseguenze che questa crisi avrà sull'Unione Europea, come l'accoglienza dei rifugiati dall'Ucraina e la tutela della sicurezza energetica per cittadini e imprese''. È un passaggio chiave, perché Draghi chiede a Bruxelles e agli Stati membri sostegno, soprattutto sul fronte energetico, visto che Roma è tra le più esposte a causa della dipendenza del gas russo. Se ne ragionerà a Versailles già giovedì e venerdì, in occasione del Consiglio straordinario convocato da Macron.


La diplomazia

La via della soluzione diplomatica alla guerra resta in campo, aggiunge Draghi. ''Il Governo è pienamente impegnato per cercare tutte le vie diplomatiche per porre fine al conflitto. Nella giornata di ieri, ho telefonato al Presidente Zelensky, a cui ho ribadito la solidarietà del Governo e del popolo italiano. L'Ucraina è parte della famiglia europea e l'Italia intende continuare a sostenerla''. Un altro snodo che si porrà nelle prossime settimane, perché Kiev ha chiesto l'adesione immediata all'Unione europea. Nel frattempo persegue il pressing diplomatico, anche con il congelamento dei beni degli oligarchi russi: ''La Banca d'Italia ha chiesto agli istituti di credito di comunicare le misure di congelamento applicate, e di fornire i dettagli sui soggetti coinvolti e sul valore e la natura dei beni''.

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