I libri da leggere della settimana, tra “L’alchimista”, “Le regole della moglie perfetta”, “La cena dei sospetti” e “Assassinio in Cornovaglia”

I libri da leggere della settimana, tra “L’alchimista”, “Le regole della moglie perfetta”, “La cena dei sospetti” e “Assassinio in Cornovaglia”

I libri da leggere della settimana, tra “L’alchimista”, “Le regole della moglie perfetta”, “La cena dei sospetti” e “Assassinio in Cornovaglia”   Photo Credit: "Assassinio in Cornovaglia" di Elizabeth George, Longanesi


16 novembre 2025, ore 09:00

Grandi ritorni dal passato, in favore delle nuove generazioni di lettori e lettrici, e storia condite dalla giusta dose di mistero tra progetti innovativi e tributi alla narrativa classica

Il nostro viaggio nel mondo dell’editoria continua anche in questo fine settimana, con il consueto quartetto di libri da leggere pronto per essere messo sotto la lente d’ingrandimento. Un momento sempre speciale per gli appassionati, pronti a perdersi in nuove storie di fresco approdo sugli scaffali delle librerie.

Per capire di cosa stiamo parlando basti giusto dare uno sguardo a quanto avvenuto la settimana scorsa, con il focus che è stato su “Le meraviglie del minimarket di Cheongpa”, “La donna della cabina numero 10”, “Prova a uccidermi” e “Sul mio cadavere”. O ancora la settimana precedente dove lo spazio è stato tutto per “L’oscura follia”, “La memoria del giglio”, “Le frasi rubate” e “Sottobosco”.

Come detto in precedenza, altri quattro libri si aggiungono alla lista in costante aggiornamento di quelli trattati su queste pagine. Spazio dunque a:

- “L’alchimista” di Paulo Coelho (La nave di Teseo)

- “Le regole della moglie perfetta” di Jo Piazza (Piemme)

- “La cena dei sospetti” di Jack Anderson (Tre60)

- “Assassinio in Cornovaglia” di Elizabeth George (Longanesi)

L’ALCHIMISTA, UN VIAGGIO LUNGO OLTRE TRENTACINQUE ANNI

Cominciamo il nostro valzer tra i libri da leggere in occasione di questo fine settimana con un racconto che riporta nuovamente sotto i riflettori un perno della narrativa contemporanea internazionale. Un autore che, sin dagli albori della sua carriera, a partire dalla porzione finale degli anni ’80, ha foraggiato la fantasia e la fame di novità letterarie di milioni di lettori in tutto il mondo.

Parliamo di Paulo Coelho, che torna sugli scaffali con il suo “L’alchimista” nell’edizione di pregio curata e rifinita da La nave di Teseo. Ed è doveroso dire che “torna” perché, in sostanza, si tratta di una delle sue prime opere, originariamente pubblicata in patria nel 1988 e che conta decine di milioni di copie vendute in tutto il mondo. Un racconto dalle tinte oniriche che vive di insegnamenti e di atmosfere che strizzano l’occhio al mondo delle favole d’altri tempi.

Protagonista è Santiago, un giovane pastore andaluso che s’imbarca in un viaggio che vive in bilico tra reale e fantastico. Un itinerario che lo porta ad attraversare lo Stretto di Gibilterra e il deserto nordafricano, in direzione dell’Egitto, proiettato verso la ricerca di un tesoro che parrebbe attenderlo proprio all’ombra delle piramidi. Un viaggio che, inevitabilmente, porterà in dote con sé una serie di esperienze e di incontri, che daranno al giovane protagonista una serie di rinnovate consapevolezze.

Un racconto sognante che, nella sua struttura – e grazie ai contenuti di cui è infarcito – è costruito seguendo il famoso adagio che ricorda che, in fin dei conti, a essere importante non è la meta finale ma il viaggio necessario a raggiungerla, quella destinazione. E lo fa con atmosfere uniche all’interno di una storia che, nonostante gli oltre trentacinque anni sulla carta d’identità (e in occasione del trentennale della prima edizione italiana), riesce ancora oggi a rivolgersi a un pubblico anagraficamente variegato.

LE REGOLE DELLA MOGLIE PERFETTA, NON È TUTTO ORO QUEL CHE LUCCICA?

Cambiamo decisamente range d’azione e genere di riferimento con il secondo dei libri da leggere di questo fine settimana. D’altronde non può di certo mancare, all’interno del nostro spazio domenicale, la giusta dose di suspense e di brividi. Che sì, non hanno confini temporali nel corso dell’anno solare, ma sicuramente hanno il loro bel perché nel periodo autunnale e invernale.

I brividi questa volta li porta Jo Piazza con il suo “Le regole della moglie perfetta”, pubblicato da Piemme. Un esordio, quello dell’autrice e giornalista americana sul mercato italiano, a margine di un’attività scrittoria già avviata e lanciata – negli ultimi dieci anni o poco più – a livello internazionale. Protagoniste della storia Lizzie e Bex, inseparabili all’università e la cui complicità era anche corroborata da sogni comuni. Questo almeno finchè Bex non sparisse improvvisamente.

Passano gli anni (quindici, per la precisione) e incontrarla nuovamente porta con sé una serie di domande. La prima, lapalissiana, è relativa al cambiamento – per non dire stravolgimento – che ne ha in sostanza modificato radicalmente l’esistenza. Non è più Bex ma Rebecca (Summers, per la precisione), moglie perfetta e madre di sei figli con una vagonata di follower che ne seguono le vicissitudini via social. Un modello da imitare, evidentemente, che proietta di sé l’immagine che ti aspetteresti da uno di quei manuali d’altri tempi, che dettavano il modus operandi della “donna perfetta”. Al contrario di Lizzie, che con due figli, un marito disoccupato e un lavoro che stenta a decollare ha tutt’altro panorama personale e familiare davanti. Ma è davvero tutto oro ciò che luccica?

Le premesse lasciano presagire grandi cose, e lo sviluppo della storia non tradisce le aspettative. Un riavvicinamento a cui segue la (nuova) sparizione di Rebecca, corredata dalla morte del marito. Due eventi che rappresentano la crepa da cui sbirciare verso una vita di coppia che, sotto la patina scintillante, nascondeva molto altro. Un racconto dalle tinte gialle che gioca con l’immagine della famiglia perfetta.

LA CENA DEI SOSPETTI, IL RITORNO DELL’UNIVERSO NARRATIVO DI SHERLOCK HOLMES

Con il terzo dei libri da leggere di questo fine settimana ci muoviamo sì sul fronte dei gialli, ma lo facciamo spostando il nostro focus su un ecosistema narrativo che possiamo tranquillamente definire classico: quello di Sherlock Holmes. Il personaggio partorito dal genio di Sir Arthur Conan Doyle è infatti chiamato in causa indirettamente in una storia di produzione contemporanea.

Si intitola “La cena dei sospetti” ed è il romanzo di Jack Anderson pubblicato da Tre60. In che senso è una storia inerente Sherlock Holmes e il suo ecosistema narrativo? È presto detto, considerando che il motivo appare subito evidente già soltanto guardando al nome del protagonista delle vicende, vale a dire il Professor Moriarty. Lo scontro finale con il suo eterno rivale Sherlock si è risolto in suo favore, con l’investigatore che è morto annegato e lui che è invece sopravvissuto. Finchè c’è la salute, c’è tutto, certo, ma il suo impero criminale ormai naufragato lo costringe a nascondersi sotto nuova identità, quella del ricco inventore Hugo Strahm.

Passa il tempo e ritroviamo Moriarty e la sua identità nuova di zecca tra le mura del castello del barone Alber, nel nord della Germania. Una location in cui il Professore si troverà a muoversi in mezzo ad altri personaggi dai connotati ben definiti, e a vestire gli insospettabili panni di detective. Il tutto per risolvere un caso particolarmente spinoso, in un contesto che vede oggetti di famiglia scomparire misteriosamente e con un cadavere fresco, vittima di avvelenamento durante la cena. Metodi d’indagine differenti, i suoi, rispetto a quelli dell’acerrimo rivale Holmes, complici anche ambizioni personali molto diverse. Un’indagine in un libro che, con le dovute differenze legate anche alle caratteristiche peculiari del personaggio, risulta essere un gradevole tributo alla narrativa di Arthur Conan Doyle.

ASSASSINIO IN CORNOVAGLIA, IMPREVISTI MISTERI DA SVELARE

Chiudiamo la nostra rassegna domenicale dedicata ai libri da leggere più interessanti del momento con una piccola deviazione sul tema che però non sposta di tanto la traiettoria rispetto all’ultima storia trattata. Gli elementi cardine ci sono sostanzialmente tutti, e anche l’atmosfera giusta condita da ambientazione esotica per i lettori e lettrici delle nostre parti.

Assassinio in Cornovaglia” di Elizabeth George, pubblicato da Longanesi, non lascia spazio a dubbi o perplessità già dal titolo in copertina. Gli appassionati del genere giallo avranno un nuovo caso in cui “ficcanasare” in cerca della verità, fiancheggiando un personaggio ben noto per chi segue l’autrice da tempo: l’ispettore Lynley, omaggiato da una serie multi stagione dalla BBC. Ma prima di addentrarci è giusto fare un passo indietro per dare il giusto contesto.

Il buon ispettore ha i propri grattacapi con le “faccende domestiche”, considerando che il tetto della sua villa di famiglia, in Cornovaglia, necessita di manutenzione. Si profila una spesa importante che non andrebbe a gravare eccessivamente sulle sue finanze, per quanto Lynley potrebbe avere un asso nella manica che potrebbe garantirgli un ritorno economico non indifferente. Arrivato in loco accompagnato, si trova tra capo e collo un caso di omicidio che ha sconvolto la quiete della Cornovaglia. Qualcosa che non lo riguarderebbe, essendo fuori giurisdizione, per quanto il fatto che il sospettato sia una persona molto vicina allo stesso ispettore cambi le carte in tavola.

Un racconto con una narrazione ben bilanciata che offre al lettore una prospettiva privilegiata sulle vicende, tra misteri, colpi di scena ed equilibri precari tra personaggi variegati e ben caratterizzati.


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