Il primo numero della Settimana Enigmistica arrivò nelle edicole italiane 89 anni fa, il 23 Gennaio 1932

Il primo numero della Settimana Enigmistica arrivò nelle edicole italiane 89 anni fa, il 23 Gennaio 1932

Il primo numero della Settimana Enigmistica arrivò nelle edicole italiane 89 anni fa, il 23 Gennaio 1932


23 gennaio 2021, ore 11:00

Un giornale in bianco e nero di sedici pagine arricchite con parole crociate, rebus, passatempi, vignette e spazi umoristici, dal prezzo di 50 centesimi di lire a copia

Era il penultimo ultimo sabato di Gennaio del 1932 quando il primo numero della Settimana Enigmistica arrivò nelle edicole italiane, per entrare in pochissimo tempo nelle case di milioni di italiani, e diffondere la mania di cruciverba e rebus  Ebbe inizio così la storia della Settimana Enigmistica, la storia cioè della «rivista di enigmistica prima per fondazione e per diffusione», così come impresso in copertina nei numeri dispari del periodico. Galeotto fu l'amore di un nobile sardo, Giorgio Sisini, Conte di Sant'Andrea, per una giovane austriaca, sbocciato nella Vienna postimperiale. Il nobiluomo, dopo averla condotta sull'altare, decise di portala con sé a Milano e insieme a lei tradusse nel Bel Paese la moda per i giochi linguistici e di logica, giunta da oltreoceano e assai in voga nella società viennese degli anni Trenta. Di qui l'idea di fondare una rivista specifica, che si concretizzò alla fine di gennaio del 1932.


Un successo immediato e travolgente

Un giornale in bianco e nero di sedici pagine colme di  parole crociate, rebus, passatempi, vignette e spazi umoristici. Sulla copertina del primo numero l'immagine dell'attrice messicana Lupe Vélez. Costo 50 centesimi di lire. La redazione fu organizzata presso il Palazzo Vittoria, in piazza Cinque Giornate, dove tuttora si trova. Un successo immediato, con gli affezionati lettori che aspettavano l'uscita successiva per testare le proprie conoscenze linguistiche e di cultura generale unitamente alle capacità logico matematiche. Una fiamma destinata a rimanere accesa per generazioni, rinfocolata dall'arguzia dello stesso Sisini, che fino alla sua morte ideò enigmi per la rivista. Dopo di lui si alternarono i più valenti enigmisti italiani, come Piero Bartezzaghi e Giancarlo Brighenti, considerati gli artefici storici della Settimana Enigmistica. 


Piccole ma costanti evoluzioni

La Settimana Enigmistica è sempre rimasta la stessa, evolvendosi ed ampliandosi ma senza perdere l'originale identità: la conservazione della storica veste grafica, ritoccata marginalmente con l'aggiunta qua e là del colore nelle immagini dal 1995, e del giorno di uscita, il sabato.  Anche la cadenza settimanale è infatti restata immutata, con una sola interruzione, nel luglio del 1945, dovuta alle vicende belliche. Poi la scelta, che la rende unica nel settore, di non accogliere pubblicità nelle sue pagine. Oltre alle tradizionali parole crociate, proposte nelle diverse varianti, e ai rebus, non mancano mai giochi basati sullo spirito di osservazione come "Che cosa manca?" o "Aguzzate la vista"; gli spazi di notizie e curiosità di storia e attualità come "Forse non tutti sanno che…", "Spigolature"; i quiz di cultura generale "Vero o falso?" e "L'Edípeo enciclopedico". Tra le più recenti introduzioni, il sudoku, comparso a partire dal 2005. Oggi nelle edicole, 89 anni dopo quel 23 Gennaio 1932, arriva il numero 4635.

 


Argomenti

  • 89o anniversario
  • settimana enigmistica