Italia viva, l’ex premier Matteo Renzi di nuovo nel mirino della magistratura per finanziamento illecito

Italia viva, l’ex premier Matteo Renzi di nuovo nel mirino della magistratura per finanziamento illecito

Italia viva, l’ex premier Matteo Renzi di nuovo nel mirino della magistratura per finanziamento illecito


Al centro dell'indagine ci sono i bonifici del documentario “Firenze secondo me”, che finirono nel 2019 in una relazione dell'antiriciclaggio. Dura la reazione: “Vado avanti a testa alta con più decisione di prima, io non ho paura, non mi spaventano”

Nuova tegola giudiziaria su Matteo Renzi. L'ex premier e attuale senatore e leader di Italia Viva è infatti indagato per finanziamento illecito e false fatturazioni insieme al manager dei vip Lucio Presta. Al centro dell'indagine ci sono i bonifici del documentario “Firenze secondo me”, che finirono nel 2019 in una relazione dell'antiriciclaggio della Uif. Ma lui Renzi reagisce con durezza: “Vado avanti a testa alta con più decisione di prima, non mi spaventano, io non ho paura di niente e di nessuno”.


L’inchiesta

Al centro dell'indagine ci sono i bonifici del documentario intitolato “Firenze secondo me”. La procura di Roma, però, vuole vederci chiaro sulla regolarità dell'operazione. I sospetti maggiori non riguardano tanto il documentario, visto che il prodotto – al di là dei compensi anomali e fuori mercato – è certamente stato messo in onda. I dubbi toccano soprattutto altri due contratti e relativi compensi da centinaia di migliaia di euro a favore di Renzi, scoperti dopo una verifica fiscale. Denaro versato dalla società del manager all'ex premier per la cessione dei diritti d'immagine in esclusiva, e per alcuni progetti televisivi che i due avrebbero dovuto fare insieme. Ma le trasmissioni non sono mai stati fatte e i pagamenti non sono stati iscritti al bilancio. Da qui il sospetto di attività illecite da parte della Guardia di Finanza e dei magistrati.


Il ddl Zan

Dopo tante tensioni e una vera bagarre in aula, i lavori sul discusso Ddl Zan vanno avanti. Oggi in aula a Palazzo Madama sono state votate e respinte le questioni pregiudiziali presentate da Fdi e Lega, domani saranno votate le sospensive di Fi e Fdi. La discussione generale proseguirà anche giovedì mentre il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per martedì prossimo alle 12. A quel punto ci sarà una nuova capigruppo del Senato che dovrà calendarizzare i decreti in arrivo dalla Camera: su tutti il Sostegni bis che scade il 24 luglio. Le divisioni nella maggioranza dunque restano tutte, e Italia viva conferma che presenterà i suoi emendamenti, affermazione che fa tremare i sostenitori della legge così com’è.


Il ‘nuovo’ M5S

"Vinta la guerra ora bisogna vincere la pace". Un deputato riassume così il clima interno al Movimento 5 Stelle, 48 ore dopo l'annuncio dell'accordo tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte sul nuovo statuto e sulla rifondazione M5S. Ora è il momento di ragionare sui prossimi step che porteranno all'incoronazione dell'ex premier alla guida dei pentastellati. Circolano con insistenza le voci di un prossimo arrivo a Roma di Grillo, che potrebbe tornare nella Capitale per fare il punto con i suoi legali e limare gli ultimi dettagli insieme a Conte: rumors che al momento, però, non trovano riscontri. Fonti vicine all'ex inquilino di Palazzo Chigi escludono l'ipotesi che il garante del Movimento possa calare a Roma nella giornata di domani, e anche persone vicine a Grillo smentiscono l'indiscrezione: "Ma si sa, Beppe è sempre un po' imprevedibile...". L'intesa raggiunta tra Grillo e Conte (grazie alla faticosa mediazione dei 7 'saggi') prevede una suddivisione dei ruoli che consentirà al futuro capo politico - anzi, "presidente" - del Movimento di mantenere salde le redini l'azione politica del M5S. Conte avrà mani libere anche sulla comunicazione e sulla scelta dei componenti dei nuovi organi: dalla 'segreteria' al centro studi, passando per l'organo che dovrà gestire i rapporti con il territorio. il presidente sarà affiancato da due o tre vice di stretta fiducia. Grillo preserverà le sue funzioni di garante e di custode dei valori dell'azione politica del M5S: il comico potrà inoltre continuare a designare i membri del comitato di garanzia e del collegio dei probiviri, esattamente come accade oggi. Per quanto riguarda la road map, nei prossimi giorni si attende la pubblicazione dello statuto sul nuovo sito del Movimento, dopodiché sarà concesso un periodo di tempo agli iscritti per presentare le loro osservazioni. Infine, il voto sullo statuto e sulla leadership di Conte.


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