L’Istat fotografa le preoccupazioni degli italiani, il Nord teme il clima, al Sud preoccupano i rifiuti

L’Istat fotografa le preoccupazioni degli italiani, il Nord teme il clima, al Sud preoccupano i rifiuti

L’Istat fotografa le preoccupazioni degli italiani, il Nord teme il clima, al Sud preoccupano i rifiuti   Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


30 maggio 2023, ore 08:00

Le donne sono più attente agli sprechi, mentre i timori per l’ecologia salgono in rapporto all’istruzione della popolazione

Gli italiani che vivono al Nord sono più preoccupati per il clima, mentre quelli che abitano nelle regioni del Centrosud temono per i rifiuti. Ma c’è di più. Gli uomini sono più distratti sugli sprechi rispetto alle donne e l’attenzione per l'ecologia cresce con l'istruzione. È la fotografia che ha scattato l’Istat studiando le preoccupazioni ambientali degli italiani e i loro comportamenti ecocompatibili. Al primo posto delle preoccupazioni degli italiani ci sono i cambiamenti climatici (56,7% della popolazione dai 14 anni in su) al secondo posto i problemi legati all'inquinamento dell'aria, (50,2%) e al terzo posto si trova lo smaltimento e la produzione dei rifiuti (40%).


Il clima e l’acqua

Le inondazioni in Emilia Romagna sono solo l’ultimo tassello dei cambiamenti climatici e non a caso gli italiani interrogati si sono detti preoccupati per quanto sta accadendo al clima. Dal 2019, ovvero da quando Greta Thunberg ha lanciato il suo movimento Fridays For Future, anche gli italiani hanno cominciato a sensibilizzarsi sul clima. Ad essere più preoccupati sono gli abitanti del Nord (59,8%) rispetto a quelli del Sud (51,8%). Preoccupa anche l'inquinamento delle acque che nelle regioni settentrionali è sentito dal 39,9%della popolazione, mentre al Mezzogiorno preoccupa il 35,2%dei residenti.


I rifiuti

Altro tema molto sentito, secondo i dati diffusi dall’Istat è quello dei rifiuti. In questo caso i più preoccupati sono i residenti del Centro e del Sud (42,4% a Sud, 41,9% il Centro, mentre solo il 37,4% nel Nord ha a cuore il problema): stesso discorso per l'inquinamento del suolo (23,4% al Sud e 19,9% al Nord).


La mobilità

L’auto privata resta il mezzo di trasporto preferito anche se nelle Regioni settentrionali circa il 20% sceglie i mezzi di trasporto alternativi alla propria vettura, contro il 14,4% al Sud.

Le differenze

L’Istat segnala lievi differenze tra uomini e donne sulle tre preoccupazioni: clima, rifiuti e inquinamento sono uguali per italiane ed italiani. Le donne sono più accorte a non sprecare acqua (70,2% rispetto al 64,9%) ed energia (72,5% rispetto al 67,0%). La perdita della biodiversità è un tema molto sentito dai giovani italiani fino a 24 anni rispetto agli adulti (31,1% tra i 14 e i 24 anni contro il 19,4% degli over55), la distruzione delle foreste (26,2% contro 20,1%) e l'esaurimento delle risorse naturali (30,3% contro 22,6%). Situazione opposta per quanto riguarda il dissesto idrogeologico. Gli ultracinquantacinquenni si dichiarano più preoccupati dei giovani (25,8% contro 16,6% degli under25) e l'inquinamento del suolo (22,4% contro 18,7%). Gli adulti sono più responsabili dei giovani verso comportamenti ecocompatibili. Non spreca acqua il 49,5% delle persone tra i 14 e i 24 anni rispetto al 73,9% degli over 55, così come mostra attenzione a non sprecare energia il 48,6% degli under 24 rispetto al 76,6% di coloro che hanno più di 55 anni.


L’aria

Chi vive in città è più preoccupato di chi vive nelle zone rurali per l’inquinamento atmosferico, secondo l’Istituto di Statistica. 53,8% dei cittadini, contro il 49,1% di chi abita nei comuni dai 10.000 e i 50.000 abitanti e del 44,4% nei comuni piccoli. Chivive in queste piccole realtà è invece, più sensibile all'inquinamento del suolo (24,7% rispetto al 22,1% dei comuni tra 10.000 e 50.000 abitanti e al 19,4% dei comuni centro dell'area metropolitana) e al dissesto idrogeologico (25,5%, mentre nei comuni dell'area metropolitana e in quelli medio grandi questa percentuale è del 21,1%).


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