Le messe di Natale si svolgeranno nella piena osservanza delle norme, perché non celebrarle a mezzanotte?

Le messe di Natale si svolgeranno nella piena osservanza delle norme, perché non celebrarle a mezzanotte?

Le messe di Natale si svolgeranno nella piena osservanza delle norme, perché non celebrarle a mezzanotte?


01 dicembre 2020, ore 18:00

Quasi scontro tra la Conferenza Episcopale Italiana e la Commissione Europea, la celebrazione delle funzioni in sicurezza contro il no agli assembramenti

La risposta della CEI all’ idea dell’Unione Europea di evitare le celebrazioni religiose a Natale non si è fatta attendere. Le Messe di Natale si svolgeranno "nella piena osservanza delle norme", ha detto mons. Mario Meini, pro-presidente Cei, introducendo oggi il Consiglio permanente. Partendo dalla "risonanza mediatica" sulla questione degli orari delle Messe, ha sottolineato: "Se le liturgie e gli incontri comunitari sono soggetti a una cura particolare e alla prudenza, ciò non deve scoraggiarci: in questi mesi è apparso chiaro come sia possibile celebrare in condizioni di sicurezza, nella piena osservanza delle norme. Siamo certi che sarà così anche nella prossima solennità del Natale e continuerà ad essere un bel segno di solidarietà con tutti".

Lo scontro tra CEI e Commissione Europea 

Quello che potrebbe prospettare è uno scontro tra la Conferenza Episcopale Italiana e la Commissione Europea. Nelle linee guida che saranno pubblicate domani sulle misure anti-Covid, per il Natale, la Commissione raccomanda di valutare di "non permettere assembramenti". In particolare si chiede di "considerare di evitare cerimonie religiose con grossi assembramenti, sostituendole con iniziative online, in tv o alla radio”. Se non cambierà nulla nelle prossime ora la raccomandazione è di quelle molto stringenti. Prendiamo l’esempio italiano che è quello che ci sta più a cuore. Il coprifuoco già non permetterà la classica Messa di Mezzanotte. In Vaticano, in realtà, negli ultimi anni si era optato per celebrare la Messa della Vigilia, in San Pietro, intorno alle 21.30 e non più alle 23.30. In molte altre parrocchie, però, la tradizione non è cambiata. Il Bambin Gesù è venuto al mondo alla mezzanotte e a quell’ora si celebra. Almeno fino allo scorso anno. Ora c’è di mezzo una pandemia mondiale e la Commissione Europea.

La posizione dell' Europa 

La questione non è di poco conto. Le regole ci sono e vanno rispettate. Il fatto però che una messa diventi un caso politico fa riflettere. Il portavoce della Commissione, Stefan de Keersmaecker, si è affettato a dire che “non si intende proibire alcuna funzione religiosa” e che “la libertà di culto è prevista dalla Carta dei diritti fondamentali”. E ci mancherebbe. Qui la questione non è proibire è cercare di capire che cosa sta accadendo. Le messe, in Italia, vengono celebrate tutti i giorni anche in epoca di pandemia. Viene rispettato un protocollo che è stato sottoscritto dalla Cei, dal Governo Italiano, sentito il Comitato Scientifico. Non ci sono quindi problemi per le messe mattutine o per quelle festive. Distanziamento, numero circoscritto di fedeli, accortezze per la Comunione oltre ad altre avvertenze. Nelle zone rosse ed arancioni, si può andare a messa facendo l’autocertificazione. In molte regioni però esiste il coprifuoco. Tutti a casa entro le 22.00.

Una deroga per le messe di mezzanotte? 

Nelle varie misure che dovranno essere stabilite dal Governo è così improbabile prevedere una deroga per celebrare messa a mezzanotte nel giorno di Natale e permettere così ai fedeli di partecipare alle varie funzioni? In tutti questi anni pre-covid si sono visti caroselli di macchine nella notte di Natale. Fuori dalle Chiese, che sia mezzanotte o che sia domenica, le persone si saluterebbero come si fa in questi mesi. Con le mascherine e a distanza. Poco cambierebbe. Si lascerebbe solo la possibilità, in questi tempi complicati, di mantenere una tradizione dal sapore antico. La nascita di Gesù nella notte di Natale è un momento di speranza per un mondo migliore. Restare ancorati ai nostri principi, oggi più che mai, è fondamentale.


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