Maturità, la metà degli studenti non festeggia più i 100 giorni

Maturità, la metà degli studenti non festeggia più i 100 giorni

Maturità, la metà degli studenti non festeggia più i 100 giorni


11 marzo 2019, ore 19:00

Secondo un sondaggio di Skuola.net, uno studente su due non celebra più quello che prima era un momento clou nella marcia di avvicinamento agli esami di maturità

A partire da oggi, 11 marzo, mancano cento giorni esatti all'inizio della maturità. Questo è un giorno che, tradizionalmente, è molto atteso dagli studenti ma che negli ultimi anni sembra aver perso il suo fascino. Secondo un sondaggio di Skuola.net, solo 1 maturando su 2 del 2019 lo festeggia. Gli studenti sembrano infatti allontanarsi sempre più dalle tradizioni e dai riti del passato. Così come le gite scolastiche, anche i '100 giorni' - momento clou nella marcia di avvicinamento agli esami di maturità - stanno vivendo il loro momento di crisi. Ormai la metà dei ragazzi non festeggia più quello che storicamente rappresentava uno degli ultimi momenti di svago prima del via alla preparazione finale. A confermarlo i 3000 maturandi intervistati da Skuola.net alla vigilia dei cento giorni 2019: uno su due, infatti, non ha organizzato niente per l'occasione. Qualcuno che festeggia, comunque, c'è. Anche se, pure i fedelissimi dei '100 giorni', non si lasciano distrarre più di tanto dall'evento: quasi 1 su 3 si limita a fare una cena, un pranzo o una festa serale. Un altro 10%, invece, rimanda l'appuntamento e l'11 marzo raccoglie solamente i soldi (a scuola o in giro per la città) per fare una gita o una festa più a ridosso della maturità. A scendere, tra le idee più gettonate, troviamo (con il 9% dei voti) anche la classica giornata al mare (naturalmente lo fa chi ha una spiaggia facilmente raggiungibile). Una valida alternativa (8%) è il travestimento a tema, concordato con i compagni, con cui presentarsi a scuola. Resistono strenuamente il viaggio da far coincidere con i 'cento giorni' e il concerto nei locali scolastici (entrambi sono al 7%). Crisi piena, invece, per i riti propiziatori; i maturandi non ci credono più: scarsissime adesioni (5%) sia per la benedizione delle penne al Santuario di San Gabriele, a Teramo, sia per la trasferta a Pisa (per toccare la lucertola a due code scolpita sul portone della Cattedrale oppure per girare attorno alla Torre pendente o al Battistero); idem per tutti gli altri riti legati a chiese e santi vari (4%). Ma, come detto, tantissimi non festeggiano.