Maturità, santini e riti, 1 su 3 ha suo portafortuna

Maturità, santini e riti, 1 su 3 ha suo portafortuna

Maturità, santini e riti, 1 su 3 ha suo portafortuna


14 giugno 2019, ore 19:15

E' quanto emerge da uno studio condotto da Skuola.net, secondo cui il 14%porterà degli oggetti religiosi

Riti scaramantici, oggetti magici, santini, fioretti e preghiere. Non si tratta di un ritorno al Medioevo ma dell'avvicinarsi inesorabile degli esami di Maturità. Tra un ripasso e un altro, c'è spazio anche per la scaramanzia tra i maturandi, che ammettono di contare su cimeli o su riti propiziatori che "portino bene" alle prove. Questo è quanto emerso da un sondaggio di Skuola.net a cui hanno risposto 1.500 di loro. Perché nell'era di Internet e dei social network, alcune tradizioni popolari rimangono ben salde: 1 studente su 3, infatti, avrà per i giorni dell'esame il suo personale portafortuna. A volte semplici ornamenti come collane e bracciali possono diventare veri e propri talismani dai poteri benefici. E' quanto spera una buona fetta di maturandi (28%), che attribuisce a un accessorio un influsso protettivo e salvifico, soprattutto se questo ha un grande valore affettivo. Non sono però pochi quelli che, al momento di scegliere il vestiario per le prove d'esame, verrà condizionato dalla scaramanzia: l'11% indosserà infatti indumenti (scarpe, magliette, pantaloni, calzini, intimo) che considera portafortuna. Gli oggetti legati alla storia della propria famiglia, invece, sono considerati determinanti per il 5% del campione, che il giorno dell'esame porterà con sé proprio un cimelio collegato a un parente (come disegni di qualche fratellino o sorellina, foto con i nonni, orologi e ciondoli appartenenti a qualche membro familiare). C'è anche chi si affida alla religione e alla protezione dei santi, sperando forse in qualche 'miracolo'. Un santino nel vocabolario, in tasca o anche sul banco stesso saranno l'accessorio irrinunciabile del 14% dei maturandi. Mentre un altro 10% dichiara di voler dare dimostrazioni di fede accendendo un cero in chiesa, pregando un santo oppure partecipando a una processione.