Montecitorio, ovazioni e baciamano per la fiducia alla Meloni, cori dai suoi, freddo dall’opposizione

Montecitorio, ovazioni e baciamano per la fiducia alla Meloni, cori dai suoi, freddo dall’opposizione

Montecitorio, ovazioni e baciamano per la fiducia alla Meloni, cori dai suoi, freddo dall’opposizione


Nel suo discorso programmatico la presidente del Consiglio ha rilanciato il presidenzialismo e la tregua fiscale, ha definito il reddito di cittadinanza una sconfitta, ha condannato il fascismo e le leggi razziali, e ha ringraziato Draghi e Mattarella

Il disco verde di Montecitorio alla fiducia (235 sì, 154 no, 5 astenuti) è arrivato dopo una giornata molto intensa; un'ora e dieci minuti di discorso, iniziato con un ringraziamento al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e terminato con un ricordo di Giovanni Paolo II. In mezzo un po' di emozione, molti applausi, e la declinazione di un programma di governo di legislatura, da attuare 'a costo di non essere rieletta'. E alla fine pure una replica vivace e secca.

Meloni

Meloni ha ringraziato il capo dello Stato per i 'preziosi consigli', il suo predecessore Mario Draghi e tutti gli alleati del centrodestra 'che alla prova dei fatti riesce sempre a superare le differenti sensibilità nel nome di un interesse più alto', come dimostra la rapidità nella formazione del governo. Tra i primi pensieri quello da 'prima donna a capo del governo' alle donne, in particolare quelle 'che in questo momento affrontano difficoltà grandi e ingiuste' ma anche a coloro che 'hanno costruito con le assi del proprio esempio la scala che oggi consente a me di salire e rompere il pesante tetto di cristallo posto sulle nostre teste'.

Politica estera
'L'Italia - ha ribadito - è a pieno titolo parte dell'Occidente e del suo sistema di alleanze. Stato fondatore dell'Unione Europea, dell'Eurozona e dell'Alleanza Atlantica, membro del G7 e ancor prima di tutto questo, culla, insieme alla Grecia, della civiltà occidentale e del suo sistema di valori fondato sulla libertà, l'uguaglianza e la democrazia; frutti preziosi che scaturiscono dalle radici classiche e giudaico cristiane dell'Europa. Noi siamo gli eredi di San Benedetto, un italiano, patrono principale dell'intera Europa'. La Nato in particolare, ha sottolineato, 'garantisce alle nostre democrazie un quadro di pace e sicurezza e che troppo spesso diamo per scontato. È dovere dell'Italia contribuirvi pienamente, perché, ci piaccia o no, la libertà ha un costo e quel costo per uno Stato è la capacità che ha di difendersi e l'affidabilità che dimostra nel quadro delle alleanze di cui fa parte. L'Italia negli anni ha saputo dimostrarla, a partire dalle tante missioni internazionali delle quali siamo stati protagonisti'.

Europa
In Europa, ha spiegato, 'l'Italia farà sentire forte la sua voce, come si conviene a una grande nazione fondatrice. Non per frenare o sabotare l'integrazione europea, come ho sentito dire in queste settimane, ma per contribuire ad indirizzarla verso una maggiore efficacia nella risposta alle crisi e alle minacce esterne e verso un approccio più vicino ai cittadini e alle imprese'. L'Ue infatti non è 'un circolo elitario con soci di serie A e soci di serie B' o 'una società per azioni diretta da un consiglio di amministrazione con il solo compito di tenere i conti in ordine' ma 'la casa comune dei popoli europei e come tale deve essere in grado di fronteggiare le grandi sfide della nostra epoca', sfide di fronte alle quali 'non sempre si è fatta trovare pronta'.

Ucraina
Per Meloni 'sbaglia chi crede sia possibile barattare la libertà dell'Ucraina con la nostra tranquillità. Cedere al ricatto di Putin sull'energia non risolverebbe il problema, lo aggraverebbe aprendo la strada ad ulteriori pretese e ricatti, con futuri aumenti dell'energia ancora maggiori di quelli che abbiamo conosciuto in questi mesi'.

Energia
La premier ha sottolineato i 'costi insostenibili per molte imprese, che potrebbero essere costrette a chiudere e a licenziare i propri lavoratori, e per milioni di famiglie che già oggi non sono più in grado di fare fronte al rincaro delle bollette', assicurando che il governo vorrà 'mantenere e rafforzare le misure nazionali a supporto di famiglie e imprese, sia sul versante delle bollette sia su quello del carburante. Un impegno finanziario imponente che drenerà gran parte delle risorse reperibili, e ci costringerà a rinviare altri provvedimenti che avremmo voluto avviare già nella prossima legge di bilancio'. Per quanto riguarda l'accordo raggiunto la scorsa settimana al Consiglio Ue di Bruxelles, è 'un passo avanti' che però richiede rapida attuazione o 'la speculazione ripartirà'.

Economia
Sul fronte dell'economia, l'Italia, come l'Europa, è 'nel pieno di una tempesta' ma i fondamentali 'rimangono solidi'. In questa situazione la strada per ridurre il debito 'non è la cieca austerità' o gli 'avventurismi finanziari' ma 'la crescita economica, duratura e strutturale'. Per far questo il governo intende 'favorire gli investimenti esteri' ma contrastando 'logiche predatorie'. 'L'Italia - ha aggiunto - deve tornare ad avere una politica industriale, puntando su quei settori nei quali può contare su un vantaggio competitivo. Penso al marchio, fatto di moda, lusso, design, fino all'alta tecnologia. Fatto di prodotti di assoluta eccellenza in campo agroalimentare, che devono essere difesi in sede europea e con una maggiore integrazione della filiera a livello nazionale'. In questo ambito non è 'più rinviabile' una 'piena sovranità alimentare', 'che non significa mettere fuori commercio l'ananas, come qualcuno ha detto, ma garantire che non dipenderemo da nazioni distanti da noi per poter dare da mangiareai nostri figli'.

Pnrr
In questa situazione è fondamentale l'attuazione del Pnrr, 'senza ritardi e senza sprechi, e concordando con la Commissione europea gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa, alla luce soprattutto del rincaro dei prezzi delle materie prime e della crisi energetica. Perché queste materie si affrontano con un approccio pragmatico, non ideologico'. Il Piano deve essere 'l'opportunità di compiere una vera svolta culturale' per 'archiviare finalmente la logica dei bonus' in favore di 'investimenti di medio termine' e della rimozione di 'tutti gli ostacoli che frenano la crescita economica'.

Riforme
Per Meloni l'Italia ha bisogno di una 'riforma costituzionale in senso presidenziale' e il punto di partenza è 'l'ipotesi di semipresidenzialismo sul modello francese, che in passato aveva ottenuto un ampio gradimento anche da parte del centrosinistra' pur rimanendo 'aperti anche ad altre soluzioni'. Sì dunque al confronto con le opposizioni 'per giungere alla riforma migliore e più condivisa possibile' ma 'non rinunceremo a riformare l'Italia di fronte ad opposizioni pregiudiziali. Altra riforma da attuare è quella dell'autonomia differenziata mentre sarà completato 'il processo per dare a Roma Capitale i poteri e le risorse che competono a una grande capitale europea'.

Sud
Il Sud non sarà, ha garantito, 'più visto come un problema ma come un'occasione di sviluppo per tutta la Nazione. Lavoreremo sodo per colmare un divario infrastrutturale inaccettabile, eliminare le disparità, creare occupazione, garantire la sicurezza sociale e migliorare la qualità della vita. Dobbiamo riuscire a porre fine a quella beffa per cui il Sud esporta manodopera, intelligenze e capitali che sono invece fondamentali proprio in quelle regioni dalle quali vanno via. Non è un obiettivo facile, nell'attuale congiuntura, ma il nostro impegno sarà totale'.

Fisco
In materia fiscale, la premier pensa a una 'rivoluzione copernicana' da cui 'dovrà nascere un nuovo patto fiscale, che poggerà su tre pilastri'. Il primo è 'ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all'insegna dell'equità: con la progressiva introduzione del quoziente familiare l'estensione della tassa piatta per le partite Iva dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato. E, accanto a questa, introduzione della tassa piatta sull'incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente'. Previste anche 'una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese (in particolare alle Pmi) in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco' e 'una serrata lotta all'evasione fiscale, a partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull'Iva, con una vera lotta all'evasione e non caccia al gettito', 'accompagnata da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell'Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora'. Altro obiettivo è 'intervenire gradualmente per arrivare a un taglio di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori' e 'incentivare le aziende ad assumere'.

Migranti
'Sicurezza e legalità riguardano anche una corretta gestione dei flussi migratori. Secondo un principio semplice: in Italia, come in qualsiasi altro Stato serio, non si entra illegalmente, si entra legalmente attraverso i decreti flussi. Questo governo vuole quindi perseguire una strada, poco percorsa fino ad oggi: fermare le partenze illegali, spezzando finalmente il traffico di esseri umani nel Mediterraneo. La nostra intenzione è sempre la stessa. Ma se non volete che si parli di blocco navale lo dirò così: è nostra intenzione recuperare la proposta originaria della missione navale Sophia dell'Unione Europea che nella terza fase prevista, e mai attuata, prevedeva proprio il blocco delle partenze dei barconi dal nord Africa. Intendiamo proporlo in sede europea e attuarlo in accordo con le autorità del nord Africa, accompagnato dalla creazione sui territori africani di hotspot, gestiti da organizzazioni internazionali, dove poter vagliare le richieste di asilo e distinguere chi ha diritto ad essere accolto in Europa da chi quel diritto non ce l'ha'. Parallelamente l'Italia si farà promotrice di un un 'Piano Mattei' per lo sviluppo dell'Africa.

Diritti
Sul tema dei diritti civili e dell'aborto, su cui il governo è stato più volte attaccato, meloni ha garantito che non saranno compressi. 'La libertà - ha detto - è il fondamento di una vera società delle opportunità; è la libertà che deve guidare il nostro agire; libertà di essere, di fare, di produrre. Un governo di centrodestra non limiterà mai le libertà esistenti di cittadini e imprese. Certo, la libertà delle donne non è farsi chiamare ‘capatrena’. Vedremo alla prova dei fatti, anche su diritti civili e aborto, chi mentiva e chi diceva la verità in campagna elettorale su quali fossero le nostre reali intenzioni'. Per quanto riguarda la famiglia, è il 'nucleo primario delle nostre società, culla degli affetti e luogo nel quale si forma l'identità di ognuno di noi. Intendiamo sostenerla e tutelarla; e con questa sostenere la natalità, che nel 2021 ha registrato il tasso di nascite più basso dall'Unità d'Italia ad oggi'. E non procedere sulla via della cannabis facile. Ma noi non siamo qui per fare le cose facili. Noi intendiamo lavorare sulla crescita dei giovani'.

Ambiente
Sul tema dell'ambiente, ha detto, 'non c'è un ecologista più convinto di un conservatore, ma quello che ci distingue da un certo ambientalismo ideologico è che noi vogliamo difendere la natura con l'uomo dentro. Coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale. Accompagnare imprese e cittadini verso la transizione verde senza consegnarci a nuove dipendenze strategiche e rispettando il principio di neutralità tecnologica.Sarà questo il nostro approccio'.

Covid
La premier non ha escluso 'una nuova ondata di Covid o l'insorgere in futuro di una nuova pandemia', criticando llo in cui il virus è stato contrastato. 'L'Italia – ha sottolineato - ha adottato le misure più restrittive dell'intero occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque voglio dire fin d'ora che non replicheremo in nessun caso quel modello'. E a questo proposito, 'occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica. Lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori'.

Giustizia
Meloni ha garantito che 'da questo Governo, criminali e mafiosi non avranno altro che disprezzo e inflessibilità' e che la sicurezza sarà 'un dato distintivo'. Ma 'legalità vuol dire anche una giustizia che funzioni, con una effettiva parità tra accusa e difesa e una durata ragionevole dei processi'. Sarà rimesso al centro, ha detto ancora, 'al centro il principio fondamentale della certezza della pena, grazie anche a un nuovo piano carceri'.

Giovani
Rilevando che 'l'Italia non è un Paese per giovani' meloni ha lanciato l'allarme per il 'fenomeno di quei giovani che si auto-escludono dal circuito formativo e lavorativo'. 'Noi – ha assicurato - intendiamo lavorare sulla crescita dei giovani. Promuovere le attività artistiche e culturali, e accanto a queste lo sport, straordinario strumento di socialità, di formazione umana e benessere. Lavorare sulla formazione scolastica, per lo più affidata all'abnegazione e al talento dei nostri insegnanti, spesso lasciati soli a nuotare in un mare di carenze strutturali, tecnologiche, motivazionali. Garantire salari e tutele decenti, borse di studio per i meritevoli, favorire la cultura di impresa e il prestito d'onore'. A questo proposito, ha detto, è stata 'sinceramente colpita' dalla polemica 'sulla nostra scelta di rilanciare la correlazione tra istruzione e merito' perché 'diversi studi dimostrano come, oggi, chi vive in una famiglia agiata abbia una chance in più per recuperare le lacune di un sistema scolastico appiattito al ribasso, mentre gli studenti dotati di minori risorse vengono danneggiati da un insegnamento che non premia il merito, perché quelle lacune non vengono colmate da nessuno'.

Fascismo
'Libertà e democrazia - ha detto - sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco. E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso'.

L’opposizione

Gelo nei banchi di centrosinistra e Cinque Stelle. Un leggero tepore fra quelli dei terzopolisiti. Fino ad arrivare agli infuocati seggi del centrodestra. Ancor prima delle dichiarazioni in Aula, è la reazione dei gruppi parlamentari al discorso di Giorgia meloni a spiegare quali sono i posizionamenti dell'opposizione rispetto al governo che si è appena insediato. Il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle promettono opposizione senza sconti. Azione e Italia Viva parlano di "retorica" senza alcuna proposta concreta, ma non escludono la loro collaborazione qualora ci dovessero essere in futuro proposte condivisibili. Il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, ascolta l'intervento della presidente del Consiglio dal suo scranno, in silenzio. E al termine, in silenzio raggiunge gli uffici del Partito Democratico alla Camera. I dem, in ogni caso, sono in fibrillazione per quello che definiscono "un manifesto ideologico" più che un programma di governo. E assicurano che, qualora ci fossero i temuti passi indietro sui diritti, la loro "opposizione sarebbe fermissima", spiega la capogruppo dem, Debora Serracchiani. L'ex ministro del lavoro, Andrea Orlando, si affaccia in Transatlantico e, incalzato dai cronisti, segnala l'assenza nel discorso di meloni di "ogni riferimento alle politiche per il lavoro, del precariato, dei redditi". A preoccupare, tuttavia, è soprattutto la parte che riguarda il fisco con quel riferimento alla tassa piatta e alla pace fiscale. "Giorgia meloni ha proposto un'Italia più ingiusta: condono ai furbi, occhiolino agli evasori, meno tasse ai ricchi", sottolinea Nicola Zingaretti. "Strumenti che servono solo a chi ha di più e spingono in fondo alla fila i più esposti, i più fragili", commenta Serracchiani. Un discorso, quello di meloni, che porta Matteo Orfini a chiedere una accelerazione al congresso del Partito Democratico. Giovedì Letta riunirà la segreteria, il giorno dopo sarà la volta della direzione. All'ordine del giorno c'è l'agenda dell'opposizione e il timing del congresso. Che si prevede concluso entro marzo. "Con questo governo non si possono attendere cinque mesi", avverte però Orfini.

M5S

Il Movimento 5 Stelle risponde ironico a meloni: "Meno male che erano pronti", scrive sui social network Giuseppe Conte ricordando lo slogan utilizzato da meloni e dalla sua coalizione in campagna elettorale. "Il tema è la discontinuità politica da Mario Draghi", dice Riccardo Ricciardi, capogruppo Cinque Stelle : "Io non ho avvertito nessuna differenza dal governo Draghi. Avrebbe dovuto dire una cosa semplice: che si deve fare lo scostamento di bilancio" per "dare un aiuto serio e corposo alle famiglie. Fa specie che non si sia menzionato il governo grazie al quale oggi in Italia ci sono 240 miliardi di Pnrr", conclude Ricciardi.

Calenda

Anche Carlo Calenda, che pure aveva annunciato la disponibilità a discutere i provvedimenti che Azione giudicherà condivisibili, bolla il discorso della presidente del consiglio come "una infinita lista della spesa condita con quintali di retorica, ma nessuna traccia sul 'come' fare le cose. Nessuna scelta o idea di paese. E' tutto un 'ma anche'. Sembrava un intervento di Conte, altro che rivoluzione sovranista. Una noia mortale", aggiunge Calenda che, tuttavia, salva l'attacco di Meloni contro il reddito di cittadinanza e il posizionamento internazionale dell'Italia. "Grande soddisfazione per l'intenzione di Fratelli d'Italia di istituire una commissione d'inchiesta che indaghi sulla gestione della pandemia e in particolare modo faccia luce su chi ha eventualmente lucrato sugli acquisiti covid", arriva da fonti di Italia Viva che sottolineano: "Matteo Renzi è da sempre in prima linea su questo e non farà mancare il suo contributo". Ma i renziani accolgono con favore anche la forte conferma arrivata da meloni sulla collocazione atlantista del Paese. Per Raffaella Paita, capogruppo Iv al Senato, la "vaghezza sui temi economici" rappresenta, invece, le ombre del discorso di meloni. Più caustico il deputato Iv, Luigi Marattin: "Spero che il presidente Meloni si sia resa conto che non è più all'opposizione", dice Marattin per il quale il discorso di Meloni è 'tutto finalizzato a strappare "qualche standing ovation". 

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