Save The Children, in Italia oltre 3 milioni di ragazzi vivono in aree svantaggiate

Save The Children, in Italia oltre 3 milioni di ragazzi vivono in aree svantaggiate

Save The Children, in Italia oltre 3 milioni di ragazzi vivono in aree svantaggiate   Photo Credit: agenziafotogramma.it


23 ottobre 2023, ore 12:19

Sugli oltre 10 milioni di ragazzi tra gli 0 e i 19 anni che vivono in Italia, oltre 3 milioni abitano in quartieri svantaggiati e privi di spazi e opportunità per crescere. Lo riporta Save The Children

Il nuovo rapporto di Save The Children, “Fare spazio alla crescita”, fotografa le condizioni di disparità in cui versano milioni di minori in Italia. Al centro dell’analisi l’accesso a spazi abitativi, scolastici e pubblici determinanti per il benessere fisico e socio-emozionale dei giovanissimi. Su 14 aree metropolitane sono stati segnalati i municipi in cui lo svantaggio sociale ed economico è più evidenziato: per la Capitale, ad esempio, si tratta di Roma delle Torri, mentre per Milano è il triangolo Forze Armate – San Siro – Baggio.

OLTRE 3 MILIONI DI RAGAZZI IN AREE SVANTAGGIATE

Quasi 13 mila minori sono senza casa o fissa dimora, mentre circa 3 milioni e 800 mila bambini e adolescenti vivono nelle 14 città metropolitane e in maggior parte nei quartieri svantaggiati e privi di spazi, stimoli e opportunità per crescere. Sono alcuni dei dati riportati nel rapporto di Save The Children, che evidenzia come milioni di minori vivano in condizioni abitative drammatiche, tra case sovraffollate o danneggiate, con umidità e scarsa illuminazione.


ANCHE LA SCUOLA AL CENTRO DEL RAPPORTO DI SAVE THE CHILDREN

Le città metropolitane si distinguono in negativo anche rispetto alla scuola, dove la percentuale di edifici scolastici senza certificato di agibilità raggiunge il 70%, ma dove anche la presenza di uno spazio collettivo, mensa, palestra, aule tecniche o informatiche risulta inferiore alla media del Pese”, si legge nel rapporto. E ancora: “In otto città metropolitane l’accesso al tempo pieno nella scuola primaria è significativamente inferiore alla media nazionale pari al 38%”. Le punte in negativo, in particolare, si toccano a Palermo, Catania e Reggio Calabria; per la scuola secondaria di I grado, invece, le città sotto la media sono nove: tra queste Bari, Bologna, Venezia, Roma e Napoli. 


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