Sindrome Hikikomori, in Italia 120mila ragazzi chiusi in casa

Sindrome Hikikomori, in Italia 120mila ragazzi chiusi in casa

Sindrome Hikikomori, in Italia 120mila ragazzi chiusi in casa


31 maggio 2019, ore 10:00

Scelgono di ritirarsi dalla vita sociale, al pc anche 16 ore consecutive

Sono rinchiusi in casa, nelle loro stanze, nei casi più difficili spesso senza aprire neppure ai genitori, che non si rendono conto del caos e dell'eventuale sporcizia all'interno. Riemergono solo per prendere i pasti da consumare, saltano la scuola o non ci vanno per nulla, molto spesso usano il computer compulsivamente, fino a 16 ore consecutive. Sono i cosiddetti Hikikomori, i ragazzi che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale cercando livelli diversi di isolamento. In Italia si stima siano 120mila tra i 12 e i 26 anni, ma il dato potrebbe essere in difetto secondo Anna Maria Caresta, autrice del libro "Generazione hikikomori. Isolarsi dal mondo, fra web e manga" e che ha tenuto un intervento al 75 esimo congresso di pediatria a Bologna. Questi dati fanno del nostro Paese il quarto al mondo, dopo Giappone, Corea sul Sud e Spagna e a dirlo sono proprio i giapponesi, che conoscono bene il fenomeno. "In Giappone - spiega infatti Caresta - dove questo fenomeno ormai è conosciuto da 25-30 anni, e dove il numero degli Hikikomori è altissimo, sono dai 450 ai 700mila secondo le stime ufficiali, ma secondo le associazioni addirittura un numero variabile da un milione a quattro milioni. Ci sono ragazzi, che sono la fascia più importante, ma non solo: anche persone di 40-50 anni che hanno perso il lavoro".