Trento la provincia nella quale si vive meglio, secondo la classifica del Sole 24 Ore. Maglia nera per Reggio Calabria
Trento la provincia nella quale si vive meglio, secondo la classifica del Sole 24 Ore. Maglia nera per Reggio Calabria Photo Credit: ANSA
01 dicembre 2025, ore 11:15
Risalgono le grandi città metropolitane. Roma sale di 13 gradini rispetto all’edizione 2024 arrivando 46 ª. Il Sud rimane in coda con Cagliari al 39° posto prima provincia meridionale per piazzamento e Reggio Calabria ultima classificata
Trento Bolzano e Udine, in questo triangolo dolomitico si concentrano i massimi livelli di Benessere secondo l’indagine annuale del Sole24ore sulle provincie italiane. Una fotografia che prende in considerazione 6 categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Per ogni categoria, 15 indicatori a rendere quanto specifica e vicina alla realtà l’immagine che emerge. La trentaseiesima edizione della Qualità della Vita del Sole 24 Ore, indagine lanciata nel 1990 per misurare i livelli di benessere nei territori italiani ed i cui risultati sono presentati oggi 1° dicembre sulle pagine del quotidiano, segna il ritorno alla vittoria della provincia di Trento. Bolzano è al secondo posto e Udine al terzo. All’ultimo gradino troviamo Reggio Calabria, maglia nera di una classifica che vede le ultime 24 posizioni tutte occupate da province del Mezzogiorno.
LA TOP 10
Le prime dieci posizioni della classifica quest’anno è popolata da territori del Nord Italia, in un mix tra grandi città come Bologna,4 ª, e Milano, 8 ª, e province di piccola taglia come Bergamo (5 ª, vincitrice nel 2024), Treviso (6 ª, con il record di posizioni risalite: +18), Verona (7 ª), Padova (9 ª, che ritorna tra le prime 10 dopo 30 anni di assenza: era nona nel 1994) e Parma (10 ª). A trionfare, come già in passato, è in particolare il versante Nord-Orientale della penisola.
LE CITTA’ METROPOLITANE
Le grandi città dello stivale registrano un miglioramento diffuso rispetto all’edizione 2024: solo due su 14, Bari e Catania, calano di posizione rispetto all’indagine dell’anno scorso, mentre altre due (Firenze, 36ª, e Messina, 91ª) risultano stabili. La competitività di questi territori sul piano degli affari e del lavoro, ma anche l’attrattività su quello degli studi e dell’offerta culturale, contribuiscono dunque a mitigare la presenza di disuguaglianze accentuate che rende queste aree più esposte alla polarizzazione interna. A guidare la risalita con un avanzamento di 13 posizioni è Roma, che si piazza 46ª, mentre Genova sale di 11 gradini arrivando al 43° posto. In miglioramento anche le già citate Bologna, che rimane tra le prime dieci ma a +5 sul 2024, e Milano (+4), che torna in top 10 piazzandosi all’8° posto. Torino sale di una posizione (57ª). La prima area metropolitana del Mezzogiorno, inteso nella sua accezione più ampia che comprende anche le isole, è Cagliari, che sale di cinque posizioni e si piazza 39ª, seguita da Bari (67ª, ma in calo di due posizioni), Messina (91ª), Catania (96ª, in calo però di 13 posizioni), Palermo (97ª) e Napoli (104ª) e Reggio Calabria, ultima per il secondo anno consecutivo.
IL DIVARIO NORD-SUD
Una spaccatura geografica che, in 36 edizioni della Qualità della vita, non ha accennato a sanarsi, nonostante i punti di forza del Mezzogiorno nella demografia, nel clima, nel costo della vita decisamente più accessibile, e i fondi (inclusi quelli del Pnrr) che negli anni hanno contribuito a dare una spinta alle imprese e al Pil di questi territori. Le ultime 22 classificate, infatti, continuano a essere province meridionali.
LA CLASSIFICA DI CATEGORIA
Nelle sei categorie i podi sono: Milano vince in Ricchezza e consumi; Milano mantiene la sua leadership in Affari e Lavoro; Brescia mantiene la leadership in Ambiente e servizi; Bologna è leader in Demografia, salute e società; Oristano guida la classifica di Giustizia e sicurezza; Trieste si conferma la migliore per Cultura e tempo libero.
