Ucraina, l’Europarlamento approva nuove armi: il Pd si spacca, il M5S vota no, sì da Lega, Fdi e Fi

Ucraina, l’Europarlamento approva nuove armi: il Pd si spacca, il M5S vota no, sì da Lega, Fdi e Fi

Ucraina, l’Europarlamento approva nuove armi: il Pd si spacca, il M5S vota no, sì da Lega, Fdi e Fi


Con risorse per mezzo miliardo almeno un milione di pezzi, nei prossimi 12 mesi, sarà consegnato all'esercito ucraino impegnato contro l'invasione russa, e saranno riforniti gli arsenali degli Stati membri che hanno già inviato armamenti e munizioni a Kiev

La plenaria del Parlamento europeo ha approvato oggi a Bruxelles, con 446 a favore, 67 contro, 112 astenuti, la proposta di regolamento "Asap" della Commissione, volta a sostenere l'aumento di capacità dell'industria militare dell'Ue e delle sue catene di approvvigionamento per la produzione di munizioni e obici per l'artiglieria, razzi anticarro e missili antiaerei.


L’obbiettivo

L’obiettivo è doppio: consegnare almeno un milione di pezzi, nei prossimi 12 mesi, all'esercito ucraino impegnato contro l'invasione russa, e rifornire gli arsenali degli Stati membri che hanno già inviato armi e munizioni a Kiev. Grazie all'introduzione di misure specifiche, tra cui un finanziamento di 500 milioni di euro, il regolamento "Asap" mira a potenziare la capacità produttiva dell'Ue per far fronte all'attuale carenza di munizioni, missili e loro componenti. La Commissione europea individuerà i bisogni e monitorerà costantemente la disponibilità di questi prodotti per la difesa, dei loro componenti e delle materie prime necessarie.


Il punto

Il punto che è risultato più controverso nel dibattito sul Regolamento sta nella possibilità che viene data agli Stati membri di ridestinare a queste misure anche una parte dei finanziamenti dai Fondi di coesione o dal Pnrr. Diverse modifiche erano state proposte su questo punto molto criticato dagli eurodeputati della Sinistra, dei Socialisti e Democratici, dei Verdi e del M5s. Ma la plenaria ha respinto tutti gli emendamenti che erano stati presentati. Nel voto finale, gli eurodeputati del Pd si sono spaccati a metà: otto a favore (Benifei, Bresso, Covassi, De Castro, Gualmini, Picierno, Rondinelli e Tinagli), sei astenuti (Bartolo, Laureti, Moretti, Roberti, Toja, Variati) e un contrario (Smeriglio). I Verdi si sono in grande maggioranza astenuti (salvo sei contrari, tra cui gli italiani D'Amato e Pedicini, e otto favorevoli), mentre la Sinistra si è spaccata in due, 14 astenuti e 16 contrari. Gli eurodeputati dei M5s presenti (Beghin, Danzì, Ferrara, Furore e Pignedoli) hanno votato contro. La stragrande maggioranza del gruppo S&D ha votato a favore, ma ci sono anche 11 contrari e 21 astenuti (per lo più gli italiani). Anche i liberali di Renew si sono espressi in massima parte a favore del regolamento. Dall'altra parte dell'Aula, il Ppe e i conservatori dell'Ecr (il gruppo di Fdi) hanno votato massicciamente a favore, mentre, i sovranisti dell'estrema destra di Identità e Democrazia si sono spaccati in tre: 20 favorevoli (tutti gli eurodeputati della Lega, compatti), 17 contrari e 18 astenuti.


Il Regolamento

L'efficacia del Regolamento sarà valutata entro la metà del 2024, tenendo conto dell'evoluzione della situazione in termini di sicurezza. Sulla base dei risultati della valutazione, si deciderà se eventualmente prorogare queste misure, con l'assegnazione di una dotazione di bilancio supplementare. La Commissione europea aveva presentato la proposta legislativa "Asap" solo il 3 maggio scorso, e gli eurodeputati avevano concordato di avviare la procedura d'urgenza del Parlamento per accelerarne l'approvazione. Il Parlamento europeo inizierà ora i negoziati con il Consiglio Ue, con l'obiettivo di raggiungere un accordo per poter adottare il testo finale durante la sessione plenaria di luglio. Parallelamente, si sta lavorando al rafforzamento dell'industria della difesa europea attraverso il nuovo regolamento sugli acquisti comuni (Edirpa - "European DefenceIndustry Reinforcement through common Procurement Act"), per sostenere la collaborazione tra gli Stati membri nella fase degli appalti, al fine di colmare le carenze più urgenti e nei comparti più critici.



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