Un italiano su tre è disposto a mangiare cibi a base di insetti, lo dice una ricerca dell’Università di Bergamo

Un italiano su tre è disposto a mangiare cibi a base di insetti, lo dice una ricerca dell’Università di Bergamo

Un italiano su tre è disposto a mangiare cibi a base di insetti, lo dice una ricerca dell’Università di Bergamo   Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


20 marzo 2023, ore 08:00 , agg. alle 10:23

Gli italiani sono propensi ad acquistar cibi a base di insetti, lo mette in evidenza uno studio dell’Università di Bergamo

Agli italiani piacciono i cibi a base di insetti, perlomeno ad uno su tre. Così dice uno studio realizzato dall’Università di Bergamo dal quale emerge che c'è chi è propenso ad acquistare alimenti che contengono insetti commestibili. La maggior parte però, lo farebbe solo a scopo di curiosità e per sperimentare alimenti innovativi. La fotografia emerge da “Insect Food e Consumatori”, l'indagine realizzata dall'Università degli Studi di Bergamo condotta su un campione di 1170 persone. I dati sono stati raccolti tra ottobre 2021 e settembre 2022.


I dati

La ricerca ha messo in evidenza che il 9% degli intervistati sarebbe ''altamente propenso'' a consumare cibi a base di insetti, mentre il 21% si dice ''mediamente propenso''. Poco propenso, invece il 70% degli intervistati. Dall’indagine dell'Università di Bergamo emergono le caratteristiche dei consumatori e il loro atteggiamento verso il prodotto, nonché l'influenza sociale, il controllo percepito e alcuni dei principali driver motivazionali che possono spingere all'acquisto di prodotti a base di farine di insetti anche a scopi etici, di salute e quelli edonici. Per quanto riguarda le intenzioni d’acquisto lo studio ha individuato quattro gruppi omogenei per caratteristiche sociodemografiche, comportamentali e psicologiche: ''progressisti", "inconvincibili", "edonisti" e "follower''.


Gli ''edonisti''

Il 15% del totale degli intervistati, ovvero quelli più aperti all'acquisto di cibi a base di insetti, sono un pubblico rappresentato soprattutto da uomini con un’età fino ai 25 ann, per lo più onnivori, con un livello di istruzione media e una vita attiva. Rispetto agli altri cluster, registrano la percentuale più alta di soggetti che hanno già avuto esperienze passate con il consumo di cibo a base di insetti, e l'interesse più basso verso le dimensioni di salubrità ed etica nelle decisioni alimentari.


I progressivi

Tra gli interessati ai cibi a base di insetti ci sono anche i cosiddetti 'progressisti' (il 18% degli intervistati, 208 soggetti). In questo caso si tratta di over 40 equamente divisi tra uomini e donne, per lo più liberi professionisti e imprenditori con un livello di scolarizzazione universitario e che praticano sport individuali tra 1 e 2 volte a settimana. Sono i più interessati a provare alimenti inusuali e nuovi e compiono scelte di acquisto alimentari che tengono conto delle proprietà salutistiche degli alimenti e della loro dimensione etica.


Inconvincibili e follower

Sono i meno interessati ai cibi a base di insetti. Per quanto riguarda gli ''inconvincibili'' si tratta del 33% del campione intervistato, ovvero 391 partecipanti alla ricerca. Sono perlopiù donne, tra i 18 e 25 anni, con un livello di istruzione medio-alto, onnivori e senza alcuna esperienza pregressa con il cibo a base di insetti. Sono tra i meno interessati a sperimentare nuovi alimenti e sono poco interessati alla dimensione salutistica degli alimenti. Per quanto riguarda i ''follower'' , anche in questo caso un 33%, di partecipanti alla ricerca, 390 consumatori sono donne, over 26 soprattutto sedentarie e tendono a volersi conformare alle opinioni altrui. Anche in questo caso non hanno esperienza di consumo di cibi a base di insetti e non hanno intenzione di variare i loro consumi.


Le conclusioni

L'analisi trasversale dei quattro cluster mette infine in evidenza le variabili sull’eventuale acquisto (n maniera positiva) all’acquisto di alimenti a base di insetti. Tra queste spiccano: le esperienze pregresse nel consumo di insetti, il genere e la la propensione al cambiamento.


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