Cinema, sulla nuova governance del Centro sperimentale di Roma è scoppiata una bufera politica

Cinema, sulla nuova governance del Centro sperimentale di Roma è scoppiata una bufera politica

Cinema, sulla nuova governance del Centro sperimentale di Roma è scoppiata una bufera politica


La leader del PD Schlein: “Sete di potere e di posti, ma anche un disegno che è quello del controllo sui luoghi di immagini e immaginari”. Conte, M5S: “Una minuziosa lottizzazione, con chirurgica ripartizione dei posti tra le varie forze di maggioranza"

Il cambio nella governance del Centro sperimentale di cinematografia in via Tuscolana a Roma è al centro di una battaglia politica. L'emendamento relativo, il 12.3 nel dl Pa2, anche noto come dl Giubileo, che pone il Centro sotto il controllo diretto dell'Esecutivo, con una divisione del suo organo direttivo tra vari dicasteri, era balzato agli onori delle cronache ieri, scatenando le prime proteste degli studenti, e, a ruota, delle opposizioni. Questa mattina, la riunione congiunta della commissione Affari costituzionali e Lavoro (I e XI) della Camera si è aperta con la Lega (primo firmatario Iezzi, e poi Bordolani, Ravetto e Stefani) che presenta una riformulazione, non sostanziale, arrivata ieri nella prima serata. Il testo viene approvato (28 favorevoli e 19 i contrari). L'impianto prevede la soppressione del ruolo di direttore generale, e un nuovo comitato scientifico (che si occupa di designare la didattica e i docenti del Centro) con 6 componenti (tre espressi dal ministero della Cultura, uno dal ministero dell'Istruzione e del merito, uno del ministero dell'Università e uno del ministero dell'Economia e delle finanze). Il decreto comincerà poi il suo percorso in Parlamento, ma le proteste non si spengono.


Gli studenti

La prima, quella degli studenti, la cui lotta ha ricevuto il sostegno di tutto il mondo del cinema con una lettera aperta firmata da attori e registi, da Luca Guadagnino, a Matteo Garrone, Edoardo De Angelis, Marco Bellocchio, Alice Rohrwacher, Paolo Virzì, Alba Rohrwacher, Valeria Golino e Valerio Mastandrea, arriva fino a Montecitorio. Erano una trentina questa mattina davanti alla Camera per una protesta pacifica con uno striscione, lo stesso appeso alla sede del Centro Sperimentale, che recita "La cultura non si lottizza - Il Csc non si Lega". Poi quella del Pd, che già ieri aveva dato appuntamento alla stampa. "Non solo vediamo sete di potere e di posti, ma si aggiunge un disegno che è quello del controllo sui luoghi di immagini e immaginari che noi non possiamo accettare. Il motivo per cui siamo a supporto di questa battaglia portata avanti con coraggio è perché il messaggio sia giù le mani dal cinema e dai luoghi della cultura", dice la segretaria dem, Elly Schlein, che ha incontrato la delegazione dei ragazzi.


Il governo

"Il Governo Meloni oggi volta le spalle alle istanze dei giovani, degli studenti, agli appelli del mondo del cinema e della cultura. Noi rimarremo a fianco di questi studenti come in questi giorni, per ascoltarli e portare le loro istanze in Parlamento. Non lasciamo spegnere i riflettori - scrive il presidente del M5s, Giuseppe Conte, sui social network - ieri avevamo invitato il Governo ad accantonare il tracotante disegno di occupazione ministeriale del Centro sperimentale di cinematografia. Una cosa è limitarsi a designare i vertici del Centro, altra è progettare una minuziosa lottizzazione della politica estesa anche al comitato scientifico, con chirurgica ripartizione dei posti tra le varie forze di maggioranza. Niente da fare. Sono andati avanti per la loro strada, senza neppure presentare un progetto organico di riforma, ma semplicemente infilando un emendamento. Non si compromette l'autonomia e l'indipendenza di una istituzione culturale strategica e rilevante, senza neanche ascoltare la protesta degli studenti".


Mollicone

"Bene l'approvazione dell'emendamento da parte delle commissioni Lavoro e Affari Costituzionali sulla trasformazione del Centro Sperimentale di Cinematografia", plaude il presidente della commissione Cultura della Camera e cofirmatario dell'emendamento al Dl Pa-bis, Federico Mollicone (FdI). "Il Parlamento, che è sempre sovrano, ha ampliato l'organismo di amministrazione, colmando l'omissione fino ad oggi incomprensibile dell'Università e dell'Istruzione, ampliando anche le finalità del Centro fino all'interazione con i nuovi settori e le nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale. Nessuna lottizzazione, ma vera valorizzazione del merito: ricordo che la precedente governance venne indicata dal ministro Franceschini. Dovremo revisionare i costi per gli studenti e vagliare i costi di gestione, garantendo un Centro sperimentale che possa formare professionalità competitive per l'audiovisivo nazionale, incentivando anche nelle scuole l'interesse per il cinema", sottolinea.


Iezzi

A spiegare il senso dell'emendamento, il deputato della Lega Igor Iezzi, capogruppo in commissione Affari costituzionali: "Il settore cinematografico e audiovisivo sta vivendo una profonda trasformazione a livello produttivo, creativo e nelle pratiche di fruizione. Le esperienze con i visori per la realtà virtuale, la collaborazione con l'universo dei videogiochi e l'intersezione con l'intelligenza artificiale, ma non solo, stanno allargando il tradizionale raggio di azione delle produzioni cinematografiche e audiovisive verso nuovi terreni di sperimentazione. Riconoscere il valore di questa trasformazione apre la via all'integrazione della tradizione cinematografica con i nuovi metodi di narrazione". "Quello che stiamo facendo con l'approvazione dell'emendamento questa mattina è adeguare la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia alla modernità - ribadisce - sorprendono le accuse di Pd e M5S. Nessuno di loro parlava di indipendenza e lottizzazione quando l'ex ministro Franceschini nominava gli attuali vertici o escludeva tutti coloro che non erano targati Pd. La sinistra faccia lo sforzo, per loro impossibile, di togliere i propri artigli dalla cultura. Il mondo andrà avanti anche domani".


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