Covid, il governo vara il nuovo decreto e conferma la linea del rigore, fino al 30 aprile addio alla zona gialla

Covid, il governo vara il nuovo decreto e conferma la linea del rigore, fino al 30 aprile addio alla zona gialla

Covid, il governo vara il nuovo decreto e conferma la linea del rigore, fino al 30 aprile addio alla zona gialla


Il premier Draghi ribadisce l’impianto dell’ultimo provvedimento, anche se saranno possibili deroghe sulla base dell’andamento dei contagi e del piano dei vaccini, e arriva il divieto per le Regioni di chiudere le scuole fino alla prima media, anche in zona rossa

Come da previsioni, niente zona gialla per un mese. L'Italia fino al 30 aprile sarà solo rossa o arancione, come prevede il nuovo decreto legge Covid che ha dato il via libera alle nuove norme in vigore dal 7 al 30 aprile. Norme che, secondo lo schema stabilito nell'ultima cabina di regia, escludono quindi la riapertura a pranzo di bar e ristoranti, prevista dal colore giallo. Le scuole tornano in presenza fino alla prima media, anche in zona rossa. È previsto l'obbligo vaccinale per i farmacisti e saranno concesse deroghe per riaprire in base a contagi e vaccini. Dopo il Consiglio dei ministri nessuna conferenza stampa, né del premier Mario Draghi né dei ministri Roberto Speranza e Maria Stella Gelmini, come accadde invece nel primo dl anti-Covid del nuovo governo.


L’obbligo vaccinale

Avranno l'obbligo di vaccinarsi "gli esercenti, le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali". La vaccinazione sarà "requisito essenziale" per l'esercizio della professione. Per chi rifiuta è previsto lo spostamento a "mansioni, anche inferiori", con il "trattamento corrispondente alle mansioni esercitate". Se ciò non è possibile, "per il periodo di sospensione non è dovuta retribuzione". E durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021 la sospensione dei sanitari no vax. La sanzione scadrà prima se gli interessati ci ripenseranno e si sottoporranno alla vaccinazione o comunque al completamento del piano vaccinale. La sospensione interverrà solo se non sarà possibile l'assegnazione a mansioni diverse del lavoratore che non implicano il rischio di diffusione del contagio.


La scuola

C'è poi il dossier scuola. Si torna in classe fino alla prima media in tutta Italia, zone rosse comprese. Il decreto prevede che i governatori non potranno emanare ordinanze più restrittive per sospendere l'attività in presenza. "Dal 7 aprile al 30 aprile è assicurato in presenza sull'intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi" fino alla prima media, si legge. Una disposizione che "non può essere derogata da provvedimenti dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome". In zona arancione (e gialla) la presenza è fino alla terza media e con un minimo del 50% alle superiori.


Le possibili deroghe 

"In ragione dell'andamento dell'epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini di cui all'articolo 1, comma 457, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili, con deliberazione del Consiglio dei ministri, sono possibili determinazioni in deroga" alla norma che per tutto il mese di aprile applica la zona arancione anche alle Regioni che abbiano dati da zona gialla. Insomma, con delibera del Cdm possono essere fatte specifiche deroghe. Ma fino al 30 aprile nelle zone rosse non sarà consentito andare a trovare parenti o amici una volta al giorno e in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) come invece sarà permesso nel weekend di Pasqua (quando tutta Italia sarà in rosso). In zona arancione, invece, le visite saranno consentite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, all'interno del comune di residenza.


Concorsi pubblici 

Dal 3 maggio 2021 è consentito lo svolgimento delle procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni. Lo svolgimento delle prove deve avvenire "nel rispetto delle linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico". Le misure per lo svolgimento delle procedure per i concorsi pubblici sono contenute all'articolo 10. Per "ridurre i tempi di reclutamento del personale", si legge, le amministrazioni possono procedere con "modalità semplificate di svolgimento delle prove". In particolare è previsto, "nei concorsi per il reclutamento di personale non dirigenziale, l'espletamento di una sola prova scritta e di una prova orale"; "l'utilizzo di strumenti informatici e digitali e, in particolare, lo svolgimento in videoconferenza della prova orale, garantendo comunque l'adozione di soluzioni tecniche che ne assicurino la pubblicità, l'identificazione dei partecipanti, la sicurezza delle comunicazioni e la loro tracciabilità, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali", "una fase di valutazione dei titoli e dell'esperienza professionale ai fini dell'ammissione alle successive fasi concorsuali" e "in tal caso, il relativo punteggio concorre alla formazione del punteggio finale".


Venezia

E non è tutto. C’è pure un concorso di idee per realizzare punti di attracco per le navi da crociera fuori dalle acque protette della laguna di Venezia. È un altro passaggio del decreto legge. "L'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale, entro sessanta giorni" dall'entrata in vigore del decreto, "procede all'esperimento di un concorso di idee articolato in due fasi" per "l'elaborazione di proposte ideative e di progetti di fattibilità tecnica ed economica" per realizzare e gestire punti di attracco fuori dalle acque protette della laguna di Venezia. Sono stanziati 2,2 milioni per il 2021. Il concorso di idee viene bandito "al fine di contemperare lo svolgimento dell'attività crocieristica nel territorio di Venezia e della sua laguna con la salvaguardia dell'unicità e delle eccellenze del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale di detto territorio". I punti di attracco fuori dalle acque protette della laguna di Venezia dovrebbero essere utilizzati "dalle navi adibite al trasporto passeggeri di stazza lorda superiore a 40.000 tonnellate e dalle navi portacontenitori adibite a trasporti transoceanici".


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