Covid, il premier Draghi in Parlamento difende il tampone obbligatorio e su Omicron sfida Bruxelles

Covid, il premier Draghi in Parlamento difende il tampone obbligatorio e su Omicron sfida Bruxelles

Covid, il premier Draghi in Parlamento difende il tampone obbligatorio e su Omicron sfida Bruxelles


Il presidente del consiglio ha indirettamente replicato ai dubbi dell'Ue sull'introduzione - tramite l'ordinanza emanata ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza - di nuove restrizioni per chi entra in Italia: “La nuova variante ha una capacità di contagio nettamente superiore alle altre varianti, non credo ci sia molto da riflettere su questo"

"L'arrivo dell'inverno e della variante Omicron, dalle prime indagini molto più contagiosa di quelle finora prevalenti, ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia". Così il premier Mario Draghi, intervenendo alle Camere in vista della riunione del Consiglio europeo di domani.


La replica

Il premier ha indirettamente replicato ai dubbi dell'Ue sull'introduzione - tramite l'ordinanza emanata ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza - di nuove restrizioni per chi entra in Italia: "C'è Omicron che ha capacità di contagio nettamente superiore alle altre varianti, da noi i contagi con Omicron sono meno dello 0,2%, in altri Paesi la variante è diffusissima, per cui si è pensato di attuare la stessa pratica che si usa oggi per i visitatori che provengono dal Regno Unito, non credo ci sia molto da riflettere su questo".


Le risoluzioni

In Parlamento sono state ovviamente approvate le risoluzioni di maggioranza, tra le fila dell'opposizione, i deputati di Fdi si sono astenuti mentre quelli di L'Alternativa c'è hanno votato contro. "I contagi sono in aumento in tutta Europa, in Italia l'incidenza è più bassa, quasi la metà, ma comunque in crescita. Il governo ha deciso di rinnovare lo stato di emergenza fino al 31 al marzo per avere tutti gli strumenti necessari per fronteggiare la situazione. Invito tutti i cittadini a mantenere la massima cautela e a continuare a rispettare le regole che ci siamo dati", ha spiegato Draghi, sottolineando che "dobbiamo essere prudenti ma ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri. Questo miglioramento è dovuto soprattutto alla campagna di vaccinazione".


L’appello

Poi il premier rivolge un appello ai non vaccinati e a chi deve fare la terza dose: "Voglio incoraggiare ancora una volta chi non si è vaccinato a farlo al più presto e chi ha fatto le prime due dosi a fare la terza appena possibile". "Come dimostra uno studio dell'Iss - aggiunge - i non vaccinati hanno un rischio di morire 11 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la seconda dose e quasi 17 volte maggiore rispetto a chi ha fatto la terza. Vaccinarsi è essenziale per proteggere noi stessi, i nostri cari, la nostra comunità ed è essenziale per continuare a tenere aperta l'economia, le scuole, i luoghi della socialità come siamo riusciti a fare fino ad ora: dobbiamo difendere con le unghie e con i denti la normalità riconquistata”.


Omicron

L'insorgenza della variante Omicron, mette in luce inoltre Draghi, dimostra "che non saremmo davvero protetti fino a che i vaccini non avranno raggiunto tutti. I governi dei Paesi più ricchi e le case farmaceutiche hanno preso impegni significativi per la distribuzione di vaccini gratis o a basso costo negli Stati più poveri. Dobbiamo però dar seguito a queste promesse con maggiore determinazione".


Le bollette

C'è poi il tema dell'aumento del costo dell'energia, spiega il presidente del Consiglio, "legato soprattutto a cause congiunturali come la ripresa dell'economia globale e le strozzature negli approvvigionamenti. Questi fattori transitori dovrebbero essere almeno in parte superati nel corso del '22 con la normalizzazione dei consumi e il superamento dei colli di bottiglia". "Tuttavia - aggiunge - questo aumento riflette anche elementi strutturali della transizione energetica: l'espansione delle rinnovabili è ancora incompleta anche a causa dell'esitazione dei governi di molti Paesi. Al tempo stesso per raggiungere l'obiettivo di ridurre le emissioni a livello globale utilizziamo meno fonti fossili come il carbone e il risultato è una dipendenza dai combustibili di transizione come il gas, con rischi di aumento dei prezzi". "Nell'immediato - assicura il premier - la nostra priorità è limitare la volatilità dei costi dell'energia che rischia di avere un impatto significativo sui bilanci delle famiglie e delle imprese. In particolare vogliamo proteggere le fasce più deboli della popolazione che risentono maggiormente di questi aumenti. Da giugno il governo ha stanziato più di 4 mld per contenere l'incremento delle tariffe, mentre per l'anno prossimo abbiamo previsto di spendere altri 3,8 mld e siamo pronti ad aggiungere altre risorse se l'andamento dei prezzi non dovesse stabilizzarsi".


I migranti

Sui migranti, infine, "l'Italia continuerà a chiedere una gestione condivisa, solidale, umana, sicura. L'Ue deve dimostrarsi all'altezza dei propri valori come l'ha esortata a fare Papa Francesco di recente". "Sul fronte della politica estera - continua Draghi - ci aspettiamo che il Consiglio europeo si esprima in modo inequivocabile contro la strumentalizzazione dei migranti da parte del regime bielorusso. L'uso intenzionale dei migranti per scopi politici è inaccettabile".


L'omaggio

Da registrare inoltre come all'inizio del suo intervento, il premier abbia ricordato le 9 vittime dell'esplosione avvenuta l'11 dicembre a Ravanusa, in provincia di Agrigento". "A tutti i loro cari vanno le condoglianze del governo e le mie personali, è essenziale che venga fatta luce al più presto su quanto accaduto per accertare tutte le responsabilità. Episodi come questi non devono accadere, sono inaccettabili".


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