Esecutivo, la premier Giorgia Meloni vuole un ‘tagliando’, lunedì il 'conclave' di Fratelli d’Italia

Esecutivo, la premier Giorgia Meloni vuole un ‘tagliando’, lunedì il 'conclave' di Fratelli d’Italia

Esecutivo, la premier Giorgia Meloni vuole un ‘tagliando’, lunedì il 'conclave' di Fratelli d’Italia


L'intenzione è quella di creare una di cinghia di trasmissione in modo che il lavoro possa procedere senza gli intoppi avvenuti per la legge di bilancio. Ma sarà pure un'occasione per fare il punto sul cronoprogramma e sui provvedimenti da portare avanti

La convocazione a palazzo Chigi è per le ore 11 e la premessa dell'invito è che sarà una riunione lunga e operativa. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni riunirà lunedì i capigruppo, i vertici e i ministri di Fratelli d'Italia. Al di là delle valutazioni sulla situazione politica, si tratta - secondo quanto si apprende - di un incontro organizzato per arrivare ad un miglior raccordo tra governo e Parlamento. 


L’intenzione

L'intenzione sarebbe quella di creare una sorta di cinghia di trasmissione in modo che il lavoro di governo e Parlamento possa procedere senza alcun intoppo per evitare alcune difficoltà emerse, per esempio, nell'iter della legge di bilancio. Dunque una sorta di 'tagliando' della macchina organizzativa ma anche un'occasione, riferisce un 'big' di Fratelli d'Italia, per fare il punto sul cronoprogramma e sui provvedimenti da portare avanti. C'è tanta carne al fuoco nelle prossime settimane. Il convincimento è che la temperatura in Parlamento salirà soprattutto il 3 febbraio quando alla Camera arriverà il dl-Ong. Da lunedì a Montecitorio si discuterà del dl Ischia mentre il 17 gennaio ormai è molto probabile che si vada ad una fumata nera per quanto riguarda l'elezione dei membri del Csm. Non si è ancora parlato di quote e di nomi, con la maggioranza che dovrà trovare un'intesa al proprio interno. A FI potrebbero toccare due posti, con Berlusconi che segue la partita personalmente e potrebbe essere a Roma quando sarà necessario fare sintesi nell'alleanza. Sabato scade il termine per le candidature. Per quanto riguarda il ruolo di vicepresidente ci punta, tra gli altri, il presidente della Fondazione Alleanza Nazionale, Valentino. Alla Camera dovrebbe arrivare anche la riforma del fisco ma l'approdo è previsto per febbraio. Avviato in maggioranza anche il confronto per cambiare i regolamenti parlamentari, con l'obiettivo di velocizzare i lavori. Nei prossimi giorni, inoltre, si stringerà sul dossier riguardo alle riforme. Il ministro per le Riforme costituzionali, Casellati, la prossima settimana completerà il giro di incontri dei gruppi parlamentari. "Il semipresidenzialismo è il modello un po' più vicino alla nostra storia e alla nostra sensibilità. Tuttavia noi abbiamo una posizione aperta", ha spiegato l'ex presidente del Senato in un'intervista. Si tratterà, insomma, di capire quale sarà la base di partenza del dialogo (non si esclude che si possa puntare sul premierato) e quale sarà lo strumento. Parallelamente continueranno le interlocuzioni sull'autonomia.


Il Milleproroghe

Al Senato, invece, è atteso il via libera al Milleproroghe. Giovedì scadono i termini per gli emendamenti, martedì ci dovrebbe essere una riunione della maggioranza per fare il punto. Di sicuro il decreto che proroga il payback sui dispositivi medici fino al 30 aprile (ma in Parlamento si tenterà di allungare i termini) entrerà come emendamento. Ma non si esclude che possa esserci anche lo sblocco dei crediti di imposta sul Superbonus. Forza Italia chiede inoltre una nuova proroga delle concessioni sui balneari, ha presentato due emendamenti al decreto che "rinviano le scadenze relative previste sul tema nel decreto concorrenza varato dal governo Draghi".


Il dibattito

In ogni caso il dibattito politico nel centrodestra e tra le forze parlamentari continua ad essere incentrato sulle accise sulla benzina. il presidente M5s Conte, parlando in Transatlantico affonda il colpo: "Ora i cittadini si arrabbieranno, non c'è neanche bisogno che manifestiamo. Nascerà di sicuro un movimento tipo gilet gialli in Francia". Ma anche in FI e nella Lega c'è chi continua a spingere per un intervento del governo, "magari - spiega una fonte azzurra - nel provvedimento che Giorgetti dovrebbe preparare per inizio marzo". Domani alle 11.30 i ministri Giorgetti e Urso, insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano, incontreranno i sindacati del settore dei carburanti. Meloni e gli esponenti dell'esecutivo difendono le scelte compiute. A più di un esponente di Fratelli d'Italia, in realtà. ha dato fastidio non tanto la presa di posizioni di alcuni esponenti azzurri, quanto la comunicazione fornita all'esterno. E il fatto che ci siano state alcune trasmissioni su Mediaset che, questa la tesi, abbiano soffiato sul fuoco delle polemiche, alimentando la disinformazione. Già in passato ci sono state delle divergenze di vedute tra Fdi e alcuni contenuti portati avanti dalle reti berlusconiane, "ma ora - osserva un esponente di primo piano di Fratelli d'Italia - occorrerebbe capire che il mondo è cambiato, non si tratta certo di censura ma di buon senso e di corretta informazione". "Le misure che il governo ha adottato nell'ultimo Consiglio dei ministri non sono penalizzanti del settore ma servono soltanto a dissuadere i furbi e coloro che vogliono approfittare della speculazione", ha detto oggi il sottosegretario Mantovano. "Purtroppo anche nella nostra maggioranza ci sono esponenti che non studiano a fondo la materia prima di esprimersi", ha aggiunto il ministro del Turismo Santanchè, "la narrazione che si sta facendo oggi è non giustificata. il prezzo della benzina non è fuori controllo". Ma il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso del question time in Senato interrogato in merito alle misure intraprese contro il caro carburante, dichiara così: "Il governo si riserva di adottare le misure di riduzione delle accise in funzione di una norma che, come avrete modo di vedere nel decreto legge approvato il 10 gennaio 2023, consentirà un'azione in questo senso da parte del governo in relazione all'incremento verificato dei prezzi dei carburanti".


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