
Governo, Meloni e i vicepremier Salvini e Tajani in Vaticano. La Santa Sede: “Comune impegno per la pace” Photo Credit: Agenzia Fotogramma
02 luglio 2025, ore 16:00 , agg. alle 16:23
Focus dell’incontro fra la premier e il Pontefice Leone XIV sull’ Ucraina, sul Medio Oriente e su Gaza. I doni: al Papa un’immagine del 1600 dell'Angelicum, l'istituto dove ha compiuto gli studi Prevost. Al capo dell’esecutivo un libro su S. Agostino
Come da programma, il Papa ha ricevuto in udienza per oltre trenta minuti la premier Meloni, che poi ha incontrato il Segretario di Stato vaticano Parolin con il Segretario per i Rapporti con gli Stati Gallagher. E insieme alla presidente del Consiglio (alla sua prima udienza con il Santo Padre) c’erano anche i suoi due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, e il sottosegretario a Palazzo Chigi Alfredo Mantovano. La premier e papa Leone si erano parlati brevemente lo scorso 21 giugno in occasione del Giubileo dei governanti. Nell'occasione, Meloni aveva chiesto a Prevost con un sorriso: «Si è assestato?». La presidente del Consiglio aveva inoltre incontrato brevemente per un saluto il Papa al termine della messa di inizio pontificato lo scorso 18 maggio. Tra Meloni e Leone c'era stato poi un primo colloquio telefonico lo scorso 15 maggio reso noto da Palazzo Chigi.
I colloqui
Durante i colloqui di oggi, osserva la Segreteria di Stato, 'sono state sottolineate le buone relazioni tra la Santa Sede e l'Italia ed è stato rilevato il comune impegno per la pace in Ucraina e in Medio Oriente e l'assistenza umanitaria a Gaza'. Si è parlato anche di 'questioni afferenti ai rapporti bilaterali, come pure di tematiche d'interesse per la Chiesa e la società italiana', riferisce la Santa Sede. Traduzione: sono stati toccati altri dossier, tra cui l'ambiente (il clima resta uno dei temi in cima alle preoccupazioni del Santo Padre che potrebbe partecipare alla Cop30 di Belem, in Brasile, a novembre) e i temi etici. La visita della premier in Vaticano è avvenuta in contemporanea con la messa a punto della maggioranza di centrodestra del provvedimento (da oggi in Commissione al Senato) che intende regolamentare il 'far west' sul suicidio assistito in modo da stoppare le fughe in avanti da parte di alcune Regioni e dettare dei principi guida.
Il ddl
Il disegno di legge - che punta soprattutto sulle cure palliative (entro il 2028 il 90% della popolazione dovrà eventualmente usufruirne), non coinvolge il servizio sanitario nazionale e istituisce una commissione di valutazione composta da sette membri di nomina della presidenza del Consiglio e che avrà sessanta giorni per deciderà sui casi - dovrebbe approdare il 17 luglio (ma potrebbe esserci un rinvio di pochi giorni) nell'Aula del Senato.
L’obbiettivo
L'obiettivo della maggioranza è quello di arrivare al via libera prima della sentenza della Corte Costituzionale che dovrà pronunciarsi sulla legge toscana. Le forze che sostengono il governo dovrebbero dare indicazioni di voto ai senatori, anche se comunque sarà lasciato un margine di autonomia sulla libertà di coscienza. Ma l'opposizione frena. "Noi - sottolinea un esponente della maggioranza - apriremo al dialogo e ai suggerimenti dell'Aula ma se l'opposizione porterà avanti una battaglia ideologica andremo dritti per arrivare al semaforo verde prima della pausa estiva".