Green pass, il governo chiarisce: senza il certificato verde stop alla retribuzione dal primo giorno

Green pass, il governo chiarisce: senza il certificato verde stop alla retribuzione dal primo giorno

Green pass, il governo chiarisce: senza il certificato verde stop alla retribuzione dal primo giorno


E chi è sprovvisto del GP sarà sostituibile nelle piccole aziende, quelle con meno di 15 dipendenti. Intanto Draghi ha lanciato l’allarme climatico pure al vertice Eumed, oltre che nel videomessaggio al Forum delle Maggiori Economie su Energia e Clima

Le aziende con meno di 15 dipendenti potranno sostituire temporaneamente i lavoratori privi di Green Pass. Il giorno dopo il varo del super-certificato verde Palazzo Chigi precisa che prevista infatti una disciplina ad hoc per le piccole società che, a causa del decreto sull’obbligo del pass per il settore pubblico e privato, si dovessero trovare nella situazione di avere lavoratori no vax e dunque una riduzione del personale in grado di svolgere il lavoro.


I dipendenti pubblici

Con il nuovo decreto, a partire dal 15 ottobre per i dipendenti della Pubblica amministrazione e per i lavoratori del settore privato è obbligatorio essere in possesso del Green Pass. Per tutti coloro che ne sono sprovvisti, non è prevista la retribuzione dal primo giorno in cui si presentano al lavoro senza la certificazione Verde. Nel settore pubblico il personale che comunicherà di non avere il Green Pass o che non sarà in grado di esibirlo all’accesso al luogo di lavoro sarà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione verde. Dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro sarà sospeso mentre, come detto, la retribuzione non sarà dovuta dal primo giorno di assenza.


Le sanzioni

Il decreto approvato dal Cdm non prevede conseguenze disciplinari. I dipendenti pubblici, dunque, conservano il rapporto di lavoro, ma senza la certificazione verranno sospesi fino al 31 dicembre. Chi tenta di andare al lavoro anche se privo della certificazione verde rischia una sanzione pecuniaria che va dai 600 ai 1.500 euro, mentre restano ferme le conseguenze disciplinari previste dai diversi ordinamenti di appartenenza.


Il settore privato

Nel settore privato il personale che comunicherà di non avere il Green Pass o che non sarà in grado di esibirlo all’accesso al luogo di lavoro sarà considerato assente senza diritto alla retribuzione fino alla presentazione del Certificato Verde.
Anche in per questa categoria di lavoratori non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. La sanzione per i lavoratori del privato che si rechino al lavoro senza Green Pass è la medesima: da 600 a 1.500 euro.


Il clima

Tutto quando il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha lanciato l’allarme sul clima anche al vertice Eumed, oltre che attraverso videomessaggio al Forum delle Maggiori Economie sull’Energia e il Clima (Mef), promosso dal presidente Usa Joe Biden. «Tutti gli studi - ha spiegato nel suo intervento - mostrano che le conseguenze dei cambiamenti climatici sono devastanti. Dobbiamo muoverci velocemente e intraprendere una trasformazione radicale delle nostre economie in un tempo molto breve. L’ambizione è importante, ma ci sono costi significativi che dobbiamo coprire». «Gli effetti dei cambiamenti climatici - ha sottolineato Draghi - sono già molto chiari. Negli ultimi 50 anni il numero di disastri legati ad eventi meteorologici si è quintuplicato. Gli incendi stanno divorando le foreste, dalla California all’Australia. E dalla Germania alla Cina, stiamo assistendo a inondazioni sempre più devastanti. L’Italia sta fronteggiando l’innalzamento del livello del mare a Venezia e lo scioglimento dei ghiacciai sulle Alpi. Gravi carenze idriche e siccità sono fenomeni sempre più frequenti e colpiscono in maniera sproporzionata alcuni Paesi tra i più poveri del mondo, ad esempio in Africa. L’ultimo Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha dichiarato che, per raggiungere l’obiettivo, dobbiamo realizzare riduzioni immediate, rapide e significative delle emissioni. Non possiamo semplicemente contare sugli altri: dobbiamo tutti fare la nostra parte. Nell’ambito dell’Unione Europea, abbiamo fissato obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni e raggiungere la neutralità climatica. Dobbiamo onorare gli impegni presi in materia di clima e, in alcuni casi - ha aggiunto il presidente del Consiglio - essere pronti a prenderne di più audaci. E dobbiamo sostenere sia i nostri cittadini, sia i Paesi in via di sviluppo, nell’affrontare questa onerosa transizione».

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