I libri da leggere della settimana, tra “L’oscura follia”, “La memoria del giglio”, “Le frasi rubate” e “Sottobosco”

I libri da leggere della settimana, tra “L’oscura follia”, “La memoria del giglio”, “Le frasi rubate” e “Sottobosco”

I libri da leggere della settimana, tra “L’oscura follia”, “La memoria del giglio”, “Le frasi rubate” e “Sottobosco”   Photo Credit: "L'oscura follia" di Dawn Kurtagich, Nord


02 novembre 2025, ore 09:00

Quattro libri e quattro storie coinvolgenti, tra racconti ispirati alla grande letteratura horror, romanzi famigliari dai connotati storici, racconti emotivi toccanti e noir giornalistici scandinavi

Scocca la domenica e, sulle nostre pagine online, si rinnova l’appuntamento con il mondo dell’editoria. Un ecosistema dinamico e vivace, dove non mancano spunti interessanti che vanno in direzione di una platea molto eterogenea per gusti letterari.

Basta andare a ritroso alle passare settimane per capire la diversificazione di storie e volumi trattati, a quando la nostra lente d’ingrandimento si è soffermata su volumi come “Dottor No”, “Nido di vespe”, “Nido di vipere” e “La cena delle anime”, e ancora “Il segreto di Miss Austen”, “Il mio anno a Oxford”, “Il senso della realtà” e “La cacciatrice di eredità”.

Oggi i riflettori si posano sul consueto quartetto di volumi di recente pubblicazione. Tra i libri da leggere di questa settimana troviamo:

- "L'oscura follia" di Dawn Kurtagich (Nord)

- "La memoria del giglio" di Alessandra Libutti (Rizzoli)

- "Le frasi rubate" di Josè Luis Sastre (Salani)

- "Sottobosco" di Sara Stromberg (Fazi Darkside)

L'OSCURA FOLLIA, IL MITO DI DRACULA RITORNA IN CHIAVE CONTEMPORANEA

Apriamo la parentesi dedicata ai libri da leggere della settimana con una storia che si cala perfettamente nel momento dell’anno che stiamo attraversando. Soltanto qualche giorno fa c’è stato Halloween, il giorno che probabilmente più di tutti gli altri richiama all’ordine gli appassionati di letteratura horror. E proprio sulle pagine online di Radio Zeta, nei giorni scorsi, c’è stato un focus dedicato a volumi che si collegano a una delle figure cardine della letteratura da brividi: quella di Dracula.

Un personaggio che torna sotto i riflettori anche ne "L'oscura follia" di Dawn Kurtagich, pubblicato da Nord. Un racconto che gravita intorno al personaggio partorito dal genio di Bram Stoker, sebbene prenda in questo caso una direzione ben precisa. Protagonista è Mina Murray, psichiatra votata profondamente al suo lavoro. La sua amica di vecchia data Lucy, con cui non è più in contatto ma che pare avere un problema importante, la contatta attraverso un messaggio di posta elettronica chiedendole aiuto. Mina lascia così il suo studio di Londra per recarsi in Galles e provare a trovare una soluzione a un problema dai connotati sovrannaturali.

Il pallore e l’apparente debolezza diffusa, unita a una stanchezza cronica, sonnambulismo e crisi deliranti, hanno trasformato la ragazza, che ricordava molto diversa. E ancor più inquietanti sono le ferite che riporta sul collo. Un complesso di “sintomi” che portano alla memoria di Mina quelle analoghe di una sua paziente londinese, ma che non ha alcun contatto con Lucy. La vicinanza con queste due donne, con questi sintomi e con la presunta causa, risvegliano nella protagonista ricordi che pensava (e sperava) potessero restare sepolti nel passato a cui appartengono. Il tutto in un racconto che rispolvera il mito letterario del principe della notte e lo declina in una modalità contemporanea all’interno di una storia da brividi ben bilanciata.

LA MEMORIA DEL GIGLIO, QUATTRO GENERAZIONI DI DONNE PRONTE A SCRIVERE IL PROPRIO DESTINO

Si cambia registro con il secondo dei libri da leggere inseriti nella selezione di questa settimana. Dalla letteratura classica dell’orrore ci spostiamo su un racconto dai connotati storici, come dimostra il tuffo nel passato di oltre un secolo e mezzo.

Ne "La memoria del giglio" di Alessandra Libutti, pubblicato da Rizzoli, il racconto riporta lettori e lettrici al 1872 in quel di Volterra. Qui “assistiamo” alle nozze del conte Lodovico con Adele, un evento che rappresenta una sorta di shock per la società del tempo. La ragazza – di umili origini e ancor più umile bagaglio culturale – era una serva in casa, e adesso arriva ad assumere il rango di contessa. Nulla che però la porti a “montarsi la testa”, attenta com’è a rispettare quelli che sono i compiti che la società del tempo le ha idealmente affidato: dare una discendenza al marito.

Una storia che passa attraverso il filtro narrativo di Livia, la quarta degli otto figli della coppia di conti, che assiste al tentativo della sorella maggiore Babà di emanciparsi per seguire un sogno: quello di diventare maestra. Una strada che non sarà semplice da percorrere, considerando il ruolo che all’epoca era “previsto” o quantomeno “auspicabile” per la donna. Un ruolo di certo molto più modesto rispetto a quello a cui Babà punta.

Una storia famigliare che si sviluppa in un arco temporale abbondantemente ampio e che abbraccia un secolo di storie personali. Quattro generazioni di donne che hanno lottato per poter scrivere il proprio destino e che, tra le pieghe della storia, fanno un po’ da cartina tornasole della società italiana dell’epoca.

LE FRASI RUBATE, IL (NON TROPPO) LUNGO ADDIO TRA PADRE E FIGLIA

Il grande potere delle storie e della narrativa sta nella loro capacità di toccare corde emotive molto profonde. E tra i libri da leggere di questa settimana c’è anche un racconto in grado di suonarle con un ritmo incredibile, quelle corde.

Si intitola "Le frasi rubate", di Josè Luis Sastre e pubblicato in Italia da Salani, ed è un racconto che parte da una premessa struggente: padre e figlia devono salutarsi per sempre. Lui – ex macchinista di treni notturni – ha saputo che gli resta poco tempo da vivere. Lei, quarant’anni, ha sempre cercato la felicità senza riuscire a raggiungerla, probabilmente complice l’incapacità di gestire al meglio il momento in cui prendere decisioni. Due mesi, se tutto fila nel migliore dei modi, il tempo che resta loro da trascorrere assieme. Un tempo in cui dirsi tutto ciò che non si erano mai detti, ed evitare così di lasciare che i rimpianti prendano poi il sopravvento nella donna in un secondo momento.

Una storia dove dialoghi e silenzi eloquenti viaggiano in tadem. Dove ad assumere rilevanza sono talvolta le parole, talvolta i gesti, anche i più semplici, come leggere un libro assieme oppure assistere a un’alba. A ricordare che spesso è l’essenziale a fare la differenza, e che tutto ciò che conta è il presente, e la capacità di saperlo vivere appieno. Senza proiezioni verso il futuro e senza che il passato condizioni il qui e ora. Un libro dai contenuti profondi e che scava a fondo nel lettore, e che con il ritmo compassato di chi scandisce gli attimi per riempire la vita – e il bagaglio di ricordi – affronta anche temi importanti. Una grande prova narrativa da parte di una delle voci più importanti del giornalismo spagnolo.

SOTTOBOSCO, IL NOIR ALLA SVEDESE

Chiudiamo la nostra rassegna domenicale sui libri da leggere più interessanti della settimana con un volume sicuramente esotico per la sua provenienza. Un racconto dalle tinte noir che ci porta in Svezia, paese di cui ha conquistato lettori e lettrici prima di affacciarsi anche al panorama internazionale e approdare anche sulla scena italiana.

Parliamo di "Sottobosco" di Sara Stromberg, pubblicato da Fazi all’interno della collana Darkside. Un esordio che prelude a cose interessanti anche in chiave futura, considerando che si tratta del primo volume di una serie. Protagonista Vera Bergstrom, ex giornalista cinquantenne alle prese con la più classica delle crisi di mezza età. Non una crisi fine a se stessa, considerando che arriva anche e soprattutto a seguito di una serie di eventi che ne hanno sconvolto la vita.

Da un lato il giornale – per il quale ha lavorato trent’anni – l’ha scaricata, complice la crisi che ha segnato il settore. Dall’altra il suo compagno, Levan, che dopo una lunga convivenza l’ha lasciata per una ragazza più giovane. Una serie di “smottamenti emotivi” a cui ha reagito tornando nella sua regione natia, nel nordovest del paese. Ma la sua personalissima ricerca di equilibrio dovrà aspettare, considerando il brutale delitto di una donna, il cui corpo è stato ritrovato poi nelle foreste, che la richiama in attività nel suo ruolo: quello di giornalista d’inchiesta.

Un delitto dai connotati strani e che necessitano di maggiori approfondimenti rispetto a quelli ritenuti sufficienti dalla polizia. Elementi, unitamente alla chiamata del suo ex caporedattore, che spronano Vera ad andare a fondo di una vicenda che la porterà a confrontarsi con luoghi che credeva di conoscere da sempre. E che invece, evidentemente, aveva sfumature a lei ignote.


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