I libri da leggere della settimana, tra “Le meraviglie del minimarket di Cheongpa”, “La donna della cabina numero 10”, “Prova a uccidermi” e “Sul mio cadavere”

I libri da leggere della settimana, tra “Le meraviglie del minimarket di Cheongpa”, “La donna della cabina numero 10”, “Prova a uccidermi” e “Sul mio cadavere”

I libri da leggere della settimana, tra “Le meraviglie del minimarket di Cheongpa”, “La donna della cabina numero 10”, “Prova a uccidermi” e “Sul mio cadavere”   Photo Credit: Le meraviglie del minimarket di Cheongpa, Kim Ho-Yeon, Salani


09 novembre 2025, ore 09:00

Come sempre storie ad alto impatto, tra coccole letterarie che arrivano da oriente, thriller marittimi claustrofobici, inseguimenti dal ritmo sincopato e grandi autori che tornano dal passato

Fine settimana che vai, letture che trovi. È un po’ questa la filosofia del weekend sulle pagine del nostro portale online, con il sabato e la domenica che ci proiettano verso il mondo dell’editoria. Sempre tantissime le proposte che arrivano costantemente sugli scaffali delle librerie, in un’avvicendarsi continuo che porta tante novità interessanti al cospetto dei lettori.

Novità che si muovono in direzioni narrative sempre differenti, in grado di andare a solleticare gli appetiti di un pubblico vasto ed eterogeneo. Basti anche soltanto pensare ai titoli passati sotto la nostra lente d’ingrandimento nelle scorse settimane, come “L’oscura follia”, “La memoria del giglio”, “Le frasi rubate” e “Sottobosco”, o ancora “Dottor No”, “Nido di vespe”, “Nido di vipere” e “La cena delle anime”.

La nuova domenica che scatta sul calendario si traduce automaticamente in un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai libri da leggere del fine settimana. Uno spazio che abbraccia il consueto quartetto di volumi che chiedono la giusta attenzione. Tra questi troviamo per l’occasione:

- “Le meraviglie del minimarket di Cheongpa” di Kim Ho-Yeon (Salani)

- “La donna della cabina numero 10” di Ruth Ware (Corbaccio)

- “Prova a uccidermi” di James Patterson e Marshall Karp (Tre60)

- “Sul mio cadavere” di James Hadley Chase (TimeCrime)

LE MERAVIGLIE DEL MINIMARKET DI CHEONGPA, STORIE E PERSONE TRA I VICOLI DI SEOUL

Tra i libri da leggere di questo fine settimana assistiamo a un ritorno su queste pagine. Soltanto pochi mesi fa, in occasione della sua presenza al Salone del Libro di Torino 2025, avevamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con uno degli autori coreani più apprezzati a livello internazionale. E nelle ultime settimane lo stesso autore è tornato sotto i riflettori con una nuova storia particolarmente attesa da parte degli appassionati.

Lui è Kim Ho-Yeon, che grazie a Salani arriva sugli scaffali con “Le meraviglie del minimarket di Cheongpa”. Una storia che, dopo “A Jeju nasce il vento” e “Il minimarket della signora Yeom”, promette ancora una volta di stuzzicare le corde dell’emotività dei lettori. Un racconto che, come ci si aspetta canonicamente da un romanzo, vuole raccontare un susseguirsi di eventi, per quanto il focus principale finisco per porsi con particolare attenzione sui personaggi coinvolti in quegli stessi eventi, evidenziandone caratteristiche del carattere che assumono progressivamente spessore.

Come nel caso di Hwang Gunbae, un uomo dalla grossa stazza e dall’aspetto trascurato – e che pare non così sveglio – che viene assunto dalla signora Oh come commesso nel minimarket di Cheongpa. Una descrizione necessaria, quella appena fatta, per ricordare ancora una volta come l’abito (spesso) non faccia il monaco. Nonostante un’attitudine a fare casini e l’apparenza dell’impiccione che vuole farsi gli affari degli altri, Gunbae nasconde molto altro. La capacità di ascoltare e di consigliare, nel modo che ritiene potenzialmente migliore possibile per i propri interlocutori.

Ed è con queste premesse che, tra le pagine del libro, si assiste a una sfilata di personalità e storie molto diverse tra loro, ognuna con la propria personalissima sfumatura. Un racconto delicato che, ancora una volta (e con grande piacere) riporta lettori e lettrici tra le strade di Seoul.

LA DONNA DELLA CABINA NUMERO 10, UNA CROCIERA A BASE DI MISTERI

Voltiamo pagina e cambiamo genere di riferimento con il secondo dei libri da leggere di questo fine settimana. Ancora una volta il predominio della narrativa di genere è per il thriller che, in un mese di novembre fatto di luci soffuse del tramonto anticipato, temperature che scendono e combo di copertina e bevanda calda, ha sempre il proprio perché.

Il primo titolo “da brividi” di questo weekend è “La donna della cabina numero 10” di Ruth Ware, pubblicato da Corbaccio. Una storia che torna sugli scaffali dal 2016 in occasione dell’arrivo all’interno del catalogo di Netflix della pellicola basata sul libro dell’autrice inglese. Un racconto che si apre con premesse come sempre molto distanti dalla deriva (parola che calza a pennello) che la storia è destinata a prendere con il susseguirsi degli eventi narrati. Una nave di lusso si dirige verso l’aurora boreale, a Nord, con una platea di ospiti selezionatissimi a bordo. Qualcosa che per qualcuno, come la giornalista Lo Blackwood, avrebbe dovuto significare lo staccare dalla routine e (soprattutto) lasciarsi alle spalle eventi traumatici recenti. Con premesse del genere, ovviamente, nulla va per il verso giusto.

La prima notte Lo è sicura di aver assistito a un omicidio nella cabina vicina, la numero 10. Peccato però che la donna che dovrebbe essere la vittima pare non essere mai esistita, né sui registri di bordo e né nella memoria degli altri passeggeri. Cosa sta succedendo? Possibile che la sua mente le stia giocando un brutto scherzo? Oppure realmente è accaduto qualcosa di inspiegabile? E, nel caso in cui quest’ultima domanda avesse risposta affermativa, per quale motivo è l’unica che pare dar peso alla cosa?

Un libro magnetico che, grazie al ritmo serrato, ai colpi di scena e alla claustrofobia dettata dall’essere “intrappolati” con Lo a bordo di una nave lontani dalla riva, sa come tenere alta l’attenzione di lettori e lettrici. A quasi dieci anni di distanza dalla pubblicazione originale (e, come dicevamo in apertura, in concomitanza con l’arrivo su Netflix della pellicola) è più che giusto riportare sotto l’occhio di bue il lavoro che ha permesso all’autrice di imporsi all’attenzione del grande pubblico in giro per il mondo.

PROVA A UCCIDERMI, OCCASIONI CHE TI “CAMBIANO LA VITA”

Il genere thriller è grande protagonista tra i libri da leggere selezionati per questo fine settimana. Non si può fare altrimenti che concentrarsi sul segmento specifico quando tanti grandi nomi iconici del settore, autori di pagine e pagine di storie indimenticabili, fanno capolino sugli scaffali delle librerie. E quello su cui ci apprestiamo a posare la lente d’ingrandimento rientra di diritto nella categoria appena citata.

Si tratta di James Patterson, scrittore da milioni di copie vendute in tutto il mondo e autore di serie come quella di Alex Cross, quella delle Donne del Club degli Omicidi o ancora quella di Michael Bennett. Questa volta lo ritroviamo con al fianco Marshall Karp – con cui è anche co-creatore della serie “NYPD Red” – in “Prova a uccidermi”, pubblicato da Tre60.

Al centro della scena la Grande Mela, la città che non dorme mai: New York. Qui troviamo Matthew Bannon, studente di Belle Arti e di belle speranze però rassegnato a un destino da artista squattrinato. Questo almeno fino al momento in cui, una sera alla Grand Central Station, si trova nel bel mezzo di una sparatoria con sangue e tutto il resto. In aggiunta, un corpo senza vita davanti ad alcuni armadietti, all’interno di uno dei quali una borsa con diamanti per un valore di milioni di dollari. Un’opportunità, certo, ma anche un pericoloso gorgo in cui cacciarsi, considerando che la provenienza dei diamanti non è sicuramente lecita. E ovviamente, con tanti soldi in ballo, c’è chi è disposto a tutto pur di rimettere le mani sul malloppo.

Una storia che, con personaggi ben calibrati e un ritmo elevato è in grado di creare il giusto feeling con i lettori, con il mix perfetto di suspense e colpi di scena ben calibrati.

SUL MIO CADAVERE, INDAGINI GIORNALISTICHE D’ALTRI TEMPI E AD ALTO RISCHIO

Chiudiamo la nostra rassegna domenicale dedicata ai libri da leggere più interessanti del fine settimana con una storia che torna dal glorioso passato di un autore scomparso da un po’ di tempo – da quarant’anni, a essere precisi. E che, nel corso della sua carriera, ha scritto sotto diversi pseudonimi, con una produzione letteraria di tutto rispetto sia per quantità che per qualità.

Si tratta di René Lodge Brabazon Raymond che, firmandosi come James Hadley Chase, torna grazie a TimeCrime con il suo “Sul mio cadavere” direttamente dal 1940. Una storia che ovviamente gode delle atmosfere peculiari del periodo storico in cui è totalmente immersa. Un contesto in cui si muove il giornalista Nick Mason, che sta per andare a stuzzicare il proverbiale vespaio. Una soffiata lo spinge infatti a indagare su un uomo giustiziato per un omicidio, ma che parrebbe essere stato incastrato. Non siamo di fronte di certo a uno stinco di santo, ma un’ingiustizia resta tale a prescindere dal background di quello che è stato inquadrato come reo colpevole.

Lo spirito giornalistico, la ricerca di una sorta di poetica giustizia e anche un emolumento considerevole portano Mason a raccogliere il nome pronunciato in punto di morte dal condannato. Un nome che da il là a indagini che portano in tante direzioni e che, con intrecci di interessi e giri d’affari, pare vedere direttamente interessate dalla vicenda anche figure di spicco. E il ficcanasare di Mason lo porta inevitabilmente ad attirare attenzioni criminali molto pericolose.


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