Ita-Lufthansa, all’improvviso è scontro fra Italia e Germania. Il ministero dell’Economia: “Non svendiamo”

Ita-Lufthansa, all’improvviso è scontro fra Italia e Germania. Il ministero dell’Economia: “Non svendiamo”

Ita-Lufthansa, all’improvviso è scontro fra Italia e Germania. Il ministero dell’Economia: “Non svendiamo” Photo Credit: Agenzia Fotogramma


I tedeschi avrebbero chiesto "di rivedere al ribasso la cifra dell'intero accordo, 829 milioni, ma gli emissari del Tesoro e del ministro Giorgetti hanno detto no: "La richiesta è inaccettabile". Però si continua a trattare, c’è tempo fino all’11 novembre

A sorpresa il pacchetto con il piano finale dell'alleanza Ita-Lufthansa non è arrivato a Bruxelles, come invece era previsto per ottenere l'ultimo via libera dell’Unione europea. Il motivo è lo stop all'accordo arrivato nella notte.

L’intesa

Insomma, l’intesa tra il ministero dell'Economia e il gruppo Lufthansa su Ita Airways rischia di saltare dopo quasi due anni di trattative serrate. C’è stato difatti un 'litigio', "in particolare sul prezzo". Lufthansa ha chiesto "di rivedere al ribasso la cifra dell'intero accordo, ma gli emissari del Tesoro hanno detto no “perché l’Italia non svende e perché l’atteggiamento tedesco è inaccettabile". Fonti di governo comunque fanno sapere che il dialogo tra le due parti è ancora attivo, e ricordano che l’ultima scadenza è l'11 novembre. L’opposizione di centrosinistra intanto chiede che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti riferisca al più presto in Parlamento.


Lo stallo

Insomma, è stallo nella contrattazione tra Ita e Lufthansa, e le due compagne sono chiamate a consegnare alla Ue entro lunedì prossimo il paper con le risposte ai rilievi mossi dalla Ue quando in estate ha dato il via libera all'accordo per la cessione per 325 milioni del 41% del vettore italiano (al 100% del Mef dopo il salvataggio dell'ex Alitalia) al colosso dell'aviazione tedesco. Fonti riferiscono che ci sarebbe una distanza tra le due parti di circa 10 milioni di euro sul prezzo finale, 829 milioni di euro, dato che l'accordo iniziale avrebbe previsto una possibile rinegoziazione del costo della seconda tranche dell'operazione, in base ad una serie di parametri variabili. Il Mef però, viene riferito, avrebbe chiesto il rispetto del prezzo concordato tra le parti al momento dell'intesa siglata a maggio del 2023.


Il dialogo

Per adesso Ita non commenta lo stallo della situazione. La sensazione, viene riferito, è che lo stallo possa essere superato, dato che il dialogo tra le parti starebbe proseguendo. Per l'ok alle nozze la Ue aveva chiesto una serie di accorgimenti che garantissero la concorrenza nei due scali chiave italiani, Milano Linate e Roma Fiumicino, con la cessione di una serie di slot, che potrebbero andare a beneficio di EasyJet ed Air France.
 

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