“La Verità”, Crosetto: “Almeno 6 o 7 anni perché l’Italia sia pronta alla difesa. Servono gli anticorpi” Photo Credit: AnsaFoto.it/Danile Carotti
07 novembre 2025, ore 19:13
A Roma si è tenuto l’evento promosso dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro. Hanno partecipato pure il ministro della Difesa, Cingolani, l’amministratore delegato di Leonardo S.p.A. e Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma S.p.A.
Nella Capitale oggi è stata una giornata di confronto sui temi cruciali della sicurezza nazionale, della difesa e delle infrastrutture intelligenti per lo sviluppo del Paese. Difatti, presso l’Associazione Civita, a Piazza Venezia, si è tenuto l’evento promosso dal quotidiano La Verità, diretto da Maurizio Belpietro, dedicato alla sicurezza nazionale, alla difesa e alle infrastrutture intelligenti come leve strategiche di sviluppo.
I partecipanti
Hanno partecipato Guido Crosetto, Ministro della Difesa, Roberto Cingolani, Amministratore Delegato di Leonardo S.p.A., Marco Troncone, Amministratore Delegato di Aeroporti di Roma S.p.A., Giovanni Melillo, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Nicola Lanzetta, Direttore Italia Enel, e Pietro Caminiti, Responsabile IT & Digitale di Terna S.p.A.
Il contesto
In un contesto internazionale in continua evoluzione, caratterizzato da nuove minacce e da un’accelerazione tecnologica senza precedenti, il confronto ha stimolato una riflessione condivisa tra istituzioni, mondo economico e settore dell’innovazione. L’obiettivo rimane sempre quello di individuare strategie e priorità per rafforzare la resilienza dell’Italia e sostenere uno sviluppo che coniughi sicurezza, progresso e competitività. In particolare, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sottolineato il ruolo delle Forze Armate e dell’industria della difesa come pilastri della sicurezza nazionale e come motore di crescita tecnologica: “La sicurezza nazionale non è solo una questione militare, è una sfida complessa che riguarda la nostra economia, la tecnologia, l’energia e la capacità di fare sistema come nazione. Solo attraverso la collaborazione tra pubblico e privato possiamo costruire un’Italia più forte e resiliente”. Ma non solo. Il ministro ha dichiarato che all'Italia servono "almeno sei o sette anni" per essere pronta a difendersi. "Costruire una capacità di difesa non è come andare a rifare il servizio di piatti e bicchieri a casa, o andare al supermercato a seconda della disponibilità finanziaria trovo quello che mi serve, entro, compro e il giorno dopo ce l'ho", ha osservato Crosetto, sottolineando come i tempi per la difesa sono molto più lunghi. Oltre al tema legato alle tempistiche di produzione e consegna, il ministro Crosetto ha evidenziato che è necessario considerare il tempo per formare il personale militare. Inoltre, Crosetto ha ripetuto che “Bisogna escludere le spese della difesa dal patto di stabilità, altrimenti diventa difficile. Ciò detto o tutte le nazioni d'Europa si sono impazzite o vuol dire che c’è la percezione della necessità" di aumentare le spese per la difesa. Infine ha rinnovato sua convinzione: “Accanto alla guerra tradizionale c'è quella non tradizionale che ormai si combatte in ogni Paese: non è fatta di proiettili, aerei e missili, ma è quella cyber, della disinformazione, del furto di tecnologia, del tentativo di occupare pezzi di ricchezza su cui costruire il futuro. Ci sono diverse sfide che abbiamo davanti, ma ognuna è fondamentale: i vari rubinetti della ricchezza sono nelle mani di pochissimi attori".
Il dibattito
Il dibattito si è svolto soprattutto sulle nuove sfide legate alla digitalizzazione delle infrastrutture, alla protezione dei dati sensibili e al ruolo della collaborazione pubblico-privato nel garantire la sicurezza del Paese. E l’iniziativa si è inserita in un momento cruciale per l’Italia e per l’Europa, in cui il tema della sicurezza assume un valore sempre più ampio, abbracciando non solo la difesa militare ma anche la tutela delle infrastrutture critiche, la protezione delle reti informatiche e la garanzia della continuità dei servizi essenziali. L’evento insomma è stato un’occasione di dialogo aperto e costruttivo, capace di mettere in relazione i diversi attori che, a vario titolo, concorrono alla sicurezza del sistema Paese. Un momento per riflettere non solo sui rischi e sulle vulnerabilità, ma anche sulle opportunità che l’innovazione tecnologica può offrire per costruire un’Italia più sicura, moderna e interconnessa.



