Manovra, da Bankitalia a Istat: “Avvantaggia i ricchi”. Ma Giorgetti: “Il taglio dell’Irpef tutela i redditi medi” Photo Credit: Ansa.foto/Massimo Percossi
06 novembre 2025, ore 16:50
Le critiche in audizione in Parlamento: rinnovi contrattuali agevolati per pochi settori, sull’Isee benefici modesti e non per i più poveri, rischio di aumento del ‘nero’ per le tasse più elevate sugli affitti brevi. Il ministro dell’Economia fa muro
“Il taglio dell’Irpef tutela i redditi medi': il ministro dell'Economia Giorgetti non cede. E respinge le diverse accuse rivolte alla sua legge di bilancio. Che però appare in qualche modo assediata: difatti il giudizio sulla manovra di Istat, Bankitalia, Corte dei Conti e Upb è trasversale: la redistribuzione promessa non si vede. Le quattro istituzioni chiamate in Parlamento segnalano misure selettive, temporanee, con effetti contenuti su salari e consumi. Il taglio Irpef concentra il vantaggio sui redditi più alti tra quelli interessati. La detassazione dei rinnovi coinvolge platee ristrette e non accelera le trattative. Il fiscal drag rimane soltanto parzialmente compensato e quasi per nulla per pensionati e autonomi. La revisione dell’Isee accresce la complessità e causa un beneficio medio ridotto.
Il taglio
Il taglio dell’Irpef dunque si concentra nelle fasce più alte della distribuzione del reddito. Istat ha affermato che l’85% delle risorse finisce ai due quinti più ricchi delle famiglie. La misura coinvolge 14 milioni di contribuenti e 11 milioni di famiglie, con un beneficio medio di circa 230 euro a persona, 276 euro a famiglia. Ma per le famiglie più povere l’effetto è quasi nullo: nelle più ricche si toccano 411 euro, in quelle del primo quinto appena 102. Bankitalia ha ribadito che la riduzione dell’aliquota «favorisce i nuclei dei due quinti più alti» e «incide poco sulla disuguaglianza complessiva».
La Corte dei Conti
La Corte dei Conti ha sostenuto che il beneficio «raggiunge il massimo tra i contribuenti oltre 50 mila euro» e può arrivare fino a 200 mila euro di reddito, con una sterilizzazione solo «eventuale» per chi supera questa soglia. Secondo l’Upb, metà del risparmio fiscale va a chi guadagna oltre 48 mila euro (circa l’8% dei contribuenti): 408 euro medi per i dirigenti, 123 per gli impiegati, 23 per gli operai, 55 per i pensionati.
Isee
La riforma dell’Isee allarga la platea dei beneficiari, ma complica lo strumento. Istat ha sottolineato che si costituisce «una nuova tipologia di Isee» aggiungendosi alle sei già esistenti, con il rischio di aumentare la complessità amministrativa senza cambiare l’accesso alle prestazioni. Bankitalia avvisa che aumentando la franchigia sulla prima casa, si agevola chi è proprietario rispetto a chi vive in affitto, a parità di reddito. La Corte dei Conti prospetta «perplessità» sulla coerenza logica interna dell’indicatore, modificato più volte.
Detassazione
Da parte sua la detassazione al 5% degli incrementi salariali da rinnovo concerne una platea limitata e molto settoriale. Istat ha stimato 760 mila beneficiari immediati, concentrati in edilizia, logistica e servizi di pulizia (dove copre fino al 95% dei dipendenti stabili). Se si includono i contratti già scaduti o in scadenza entro il 2026, i potenziali beneficiari arrivano a 1,1-1,2 milioni in più, soprattutto metalmeccanici (546 mila), Tlc e case di cura (120 mila) e servizi socio-assistenziali (215 mila). Restano esclusi i contratti rinnovati prima del 2025 (commercio, turismo, Gdo, studi professionali). Secondo Bankitalia, la misura ha una spinta limitata sui rinnovi, la Corte dei Conti ha evidenziato la natura temporanea dell’agevolazione. Secondo l’Upb la misura «crea disparità tra lavoratori in condizioni simili» e differisce solo temporaneamente il prelievo, senza modificare la struttura salariale.
Fiscal drag
Sempre per l’Upb, il passaggio dal sistema Irpef del 2021 a quello previsto dalla manovra compensa il fiscal drag solo per i redditi da lavoro dipendente fino a 32.000 euro. Tra 32.000 e 45.000 euro la compensazione è parziale; oltre quella soglia i due sistemi tornano a coincidere, con il 2026 leggermente meno favorevole. Per pensionati e autonomi, inoltre il recupero è solo parziale lungo quasi tutta la distribuzione dei redditi: il drenaggio fiscale accumulato negli ultimi anni non viene riassorbito. La riduzione dell’aliquota interviene solo su una parte dei contribuenti e non sulle detrazioni: chi ha retribuzioni aumentare recupera qualchecosina; partite Iva, operai e pensionati praticamente poco o nulla.
Meloni
Dal suo canto la premier Giorgia Meloni risponde seccamente ai rilievi sulla questione-sicurezza: "Leggo che alcuni esponenti della sinistra sostengono che questo Governo 'non avrebbe investito nulla sulla sicurezza'. Una tesi comoda, ma smentita dai numeri". Lo afferma la premier Giorgia Meloni sui social. E dopo aver elencato una serie di interventi presi dal suo governo aggiunge: "Non ignoriamo la realtà e sappiamo bene che esistono criticità e fatti gravi che preoccupano i cittadini. Stiamo ponendo rimedio a decenni di lassismo e sottovalutazione. Ed è proprio per questo - continua Meloni - che non intendiamo arretrare di un millimetro e puntiamo a fare sempre di più. Continueremo a rafforzare, migliorare e intervenire. Perché la sicurezza degli italiani è una responsabilità quotidiana e un impegno che intendiamo onorare fino in fondo". Negli ultimi tre anni abbiamo già assunto circa 37.400 agenti nelle Forze di Polizia e prevediamo, da qui al 2027, altre 31.500 assunzioni - afferma la presidente del Consiglio nel suo post sui social -. Abbiamo stanziato un miliardo e mezzo per rinnovare i contratti del comparto e abbiamo già sottoscritto il rinnovo dei contratti dell'ultimo triennio per le Forze di Polizia, con aumenti medi lordi mensili di 198 euro. Abbiamo sbloccato investimenti fermi da tempo e potenziato mezzi, strutture e tecnologie". Inoltre, continua Meloni, "con il Decreto Sicurezza abbiamo previsto strumenti più rapidi ed efficaci contro le occupazioni abusive, i borseggi, l'accattonaggio minorile, le rivolte nelle carceri e le truffe agli anziani. Abbiamo introdotto pene più severe per chi minaccia e aggredisce i nostri uomini e donne in divisa, e rafforzato la tutela legale per agenti di polizia e militari che dovessero essere indagati o imputati per fatti inerenti al servizio". "Abbiamo inoltre aumentato i presìdi nelle aree più sensibili: ospedali, stazioni, scuole e periferie - rimarca la premier -. Negli ultimi anni sono stati effettuati milioni di controlli, con una presenza dello Stato sempre più stabile sul territorio. La lotta alle mafie parla da sola: 108 latitanti catturati, 278 maxi-operazioni, migliaia di arresti, 6,5 miliardi di euro il valore dei beni sottratti alla criminalità e oltre 18 mila i beni confiscati restituiti alla collettività. E interventi complessi come Caivano - oggi un modello replicato in altri territori - dimostrano che quando lo Stato investe, si organizza e resta, le cose cambiano davvero".



