Pnrr, Meloni accetta la mediazione di Bruxelles: okkey alla terza rata, ma parte dei fondi slittano

Pnrr, Meloni accetta la mediazione di Bruxelles: okkey alla terza rata, ma parte dei fondi slittano

Pnrr, Meloni accetta la mediazione di Bruxelles: okkey alla terza rata, ma parte dei fondi slittano


519 milioni di euro trasferiti alla prossima tranche. La proroga è sugli studentati. Per il ministro degli Affari europei e del Piano nazionale di ripresa e resilienza Raffaele Fitto va bene così: “Recuperiamo sulla quarta rata, che da 16 diventa di 16,5”

Mezzo miliardo tolto di qua e rimesso di là: i 19 miliardi della terza rata diventano 18,5 e i 16 della quarta diventano 16,5. In quindici minuti Raffaele Fitto, ministro degli Affari europei e del Pnrr, ha illustrato ai ministri competenti le modifiche che il governo italiano intende presentare alla Commissione Ue per ottenere il via libera alla terza rata del Pnrr, quella relativa ai 55 obiettivi da raggiungere entro lo scorso 31 dicembre 2022.


Roma

Ovvero, Roma, d’accordo con la Commissione stessa, richiederà un bonifico di 18,5 miliardi di euro. Cioè, cinquecento milioni di euro in meno rispetto ai 19 miliardi in cui consisteva la terza rata originale. Le risorse arriveranno dunque ai primi di settembre, mentre il mezzo miliardo al quale l’esecutivo ha rinunciato - quello relativo agli alloggi universitari- sarà spostato nella quarta rata, anch'essa sottoposta a modifiche, come annunciato la scorsa settimana dallo stesso Fitto. “A fine anno avremo comunque incassato 35 miliardi che il Pnrr prevedeva per l’Italia nel 2023” affermano con sicurezza da Palazzo Chigi, soddisfatti di aver portato effettivamente a casa la terza rata. Anche se decurtata di mezzo miliardo: sono i fondi corrispondente al target dei 7500 nuovi alloggi universitari che andavano costruiti entro il 31 dicembre 2022.


Il governo

Ma il governo spiega che l’obiettivo del Pnrr è realizzare 60mila alloggi universitari entro il 2026, ed è quello che sarà fatto. Semplicemente viene cancellato il target intermedio dei 7.500 da realizzare entro il 31 dicembre 2022, e lo stesso viene trasformato in una valutazione qualitativa su aggiudicazioni e bandi. Dopo l’accordo di oggi riceveremo i 18,5 miliardi di euro durante il mese di settembre. Invece sulla quarta rata la partita si intreccia con quella della rimodulazione del Pnrr, trattativa sulla quale Fitto è ancora al lavoro.


PD

Intanto è tutto pronto per la kermesse di lancio di "Energia popolare", la corrente di minoranza interna del Pd (ma guai a chiamarla così) del presidente del partito Stefano Bonaccini, uscito sconfitto dalle primarie che il 25 febbraio scorso hanno incoronato Elly Schlein alla guida della segreteria dem. Domani e sabato, alla fiera di Cesena, il presidente dell'Emilia-Romagna chiamerà dunque a raccolta tutti i dirigenti e i militanti che lo avevano sostenuto al congresso e varerà ufficialmente "un'area politico-culturale che porti delle proposte" ma senza indebolire Schlein, perché, ha rimarcato ieri Bonaccini, "se indebolissimo la segretaria taglieremmo il ramo su cui siamo tutti seduti". "Non ho mai partecipato a correnti in vita mia e non intendo costituirne una - aveva spiegato il presidente dem qualche giorno fa in tv -, non perché le correnti siano in sé un male, il problema è come nel corso degli anni si erano strutturate" dentro il Pd "ed erano diventate meno utili rispetto a una dialettica e un dibattito in un grande partito che per forza deve essere plurale, altrimenti non sarebbe un grande partito". Invece "noi vogliamo mettere in campo un'area politico-culturale che porti delle proposte, che possono variare e a volte trovarsi in accordo o in disaccordo sui singoli temi anche tra le stesse persone che mi hanno sostenuto" al congresso e "dare così un contributo di idee a un partito che ha bisogno di avere un'identità molto chiara e molto forte per poter costruire un'alternativa a questa destra".


Bonaccini

"Negli iscritti - aveva ricordato Bonaccini parlando delle primarie di febbraio - io vinsi di oltre 20 punti e tra gli elettori siamo arrivati quasi alla pari, questo vuol dire che c'è un pluralismo che va tenuto vivo e messo al servizio di quella che per tutti dev'essere la segretaria Elly Schlein". Non a caso Schlein è stata informata per tempo dell'iniziativa e, naturalmente, invitata: interverrà domani pomeriggio durante i lavori della plenaria. E a fugare ogni sospetto di voler preparare il terreno per una "rivincita" interna è stato anche invitato Romano Prodi, fondatore dell'Ulivo e padre nobile (leggasi unitario) del Pd, che sabato, prima dell'intervento conclusivo di Bonaccini, terrà una lectio. Il programma di domani prevede dalle 16 alle 18 i sei tavoli di lavoro su Ambiente, Sanità, Europa, Lavoro e impresa, Mezzogiorno, Democrazia, partiti e istituzioni. Alle 18 al via la discussione plenaria, con il saluto di Enzo Lattuca, sindaco di Cesena. Durante i lavori della plenaria interverrà la segretaria Elly Schlein. Alle 20, a conclusione dei lavori, ci si sposterà tutti alla Festa dell'Unità in piazzale Enrico Berlinguer, dove Bonaccini, alle 21.30, verrà intervistato sul palco centrale dalla direttrice del Quotidiano Nazionale Agnese Pini. Sabato 22 il programma prevede alle 9 l'avvio dell'assemblea plenaria, al termine della quale, alle 12, terrà la lezione il fondatore dell'Ulivo ed ex premier Romano Prodi. A seguire ci sarà la restituzione delle proposte dei gruppi di lavoro e, alle 13, le conclusioni di Stefano Bonaccini.


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