Quirinale, Salvini vede Conte, e Berlusconi va verso la rinuncia. Belloni premier e Draghi al Colle?

Quirinale, Salvini vede Conte, e Berlusconi va verso la rinuncia. Belloni premier e Draghi al Colle?

Quirinale, Salvini vede Conte, e Berlusconi va verso la rinuncia. Belloni premier e Draghi al Colle?


Elisabetta Belloni è il direttore generale del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, e potrebbe essere il nuovo inquilino di Palazzo Chigi. Il Cavaliere annuncerà il ritiro domenica, ossia quando Letta riunirà i grandi elettori Pd

Nomi non se ne fanno, nemmeno ora che il primo scrutinio si avvicina e la candidatura di Silvio Berlusconi sembra sfumare. Enrico Letta si mantiene fedele alla linea tenuta fino ad oggi, con una postilla che suona come un avvertimento all'avversario: "Il prossimo presidente della Repubblica deve essere scelto con un accordo fra centrodestra e centrosinistra. E non deve essere di parte".

Il nome

Parole che fermano sul nascere le ipotesi che sia lo stesso Berlusconi, una volta ritirata la propria candidatura, a indicare un nome di area. Una ipotesi circolata nelle ultime ore e alimentata dalle parole di Matteo Salvini circa la necessità di "ragionare nel centrodestra" per "preservare l'unità della coalizione" e il riconoscimento del "ruolo fondamentale di Silvio Berlusconi". Se per il leader leghista la priorità è quella di preservare il centrodestra, per il segretario del Pd, al contrario, la bussola rimane quella della condivisione, a partire dalla maggioranza che sostiene il governo Draghi. Intanto, però, Enrico Letta attende che dalla scacchiera sia rimossa la pedina Berlusconi.


Berlusconi

Nel frattempo ecco un'ora di faccia a faccia fra Salvini e Conte, con il leader della Lega che sonda su Casellati e Moratti, quindi Sgarbi che preannuncia che Berlusconi sta pensando a una candidatura alternativa alla sua, e il nome lo farà domenica. E lui Berlusconi sta maturando sempre di più l'intenzione di fare un passo di lato. L'ex premier, riferiscono fonti parlamentari azzurre, sta valutando le prossime mosse e soprattutto il 'timing'. Ma rispetto alla convinzione dei giorni scorsi di andare avanti, prefigurando la sfida in Aula, sempre secondo quanto viene riferito da chi gli ha parlato, si fa strada la prospettiva di evitare la conta. La decisione di non scendere in campo per l'elezione del presidente della Repubblica viene ormai considerata anche all'interno di Forza Italia, l'ex presidente del Consiglio dovrebbe sciogliere la riserva entro 48 ore. Gli alleati hanno alzato ancor di più il pressing e chiedono al Cavaliere di convocare un vertice. "E' inevitabile che si svolga prima della fine della settimana", afferma Meloni. "Sul quirinale il centrodestra sarà determinato e determinante e il ruolo di Berlusconi sarà fondamentale", si limita a dire Salvini.


Il bivio

L'alleanza è a un bivio, perché se venisse meno l'eventualità di una candidatura del presidente azzurro, sarebbero al momento due le strade al vaglio. La prima porterebbe al presidente del Consiglio Draghi. Fdi, qualora emergesse la candidatura dell'ex numero uno della Bce, non si tirerebbe indietro ma prima di sbilanciarsi e di fare un nome, attende la mossa di Berlusconi. Il Cavaliere ha sempre detto di considerare alternativa alla sua candidatura solo l'ipotesi Draghi o un Mattarella bis, ma non escluderebbe a priori nemmeno la pista Casellati. La presidente del Senato, riferiscono fonti parlamentari, avrebbe fatto pervenire al Cavaliere la propria disponibilità ma - è la convinzione dentro FI - non farà alcun passo avanti senza l'avallo dell'ex presidente del Consiglio. Nel centrodestra c'è chi evidenzia il rischio che un'eventuale candidatura della terza carica dello Stato possa essere meno forte rispetto a quella di Berlusconi, se non altrettanto divisiva. Ma potrebbe ottenere, oltre l'ok degli alleati, la convergenza di una parte dei Cinquestelle, di esponenti dem non favorevoli al 'trasloco' di Draghi, e di chi, soprattutto nel Misto, teme il voto anticipato. L'eventuale endorsment a favore di Draghi da parte di Berlusconi sposterebbe l'ago della 'bilancia', ma il patto tra i leader del centrodestra è quello di indicare insieme una figura comune, senza fughe solitarie in avanti. "E' il Pd che ci vuole portare su Draghi", spiega un parlamentare della Lega. Salvini ha sempre sostenuto la necessità che il presidente del Consiglio resti a palazzo Chigi, "ma non sono padrone del destino altrui", ha rimarcato. L'impasse, spiega un 'big' del centrodestra, è anche legata alla difficoltà di dialogare sul dossier Colle con lo stesso Draghi: "Non tratta", sostiene la stessa fonte. Resta un fatto: il Presidente del Consiglio avrebbe incontrato nel pomeriggio a palazzo Chigi il Direttore generale del Dis, Elisabetta Belloni, di cui si parla come del possibile nuovo premier (con Draghi al Colle).


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