Via della Seta, sul summit Ue-Cina il convitato di pietra è l’Italia (e l’addio al memorandum d’intesa)

Via della Seta, sul summit Ue-Cina il convitato di pietra è l’Italia (e l’addio al memorandum d’intesa)

Via della Seta, sul summit Ue-Cina il convitato di pietra è l’Italia (e l’addio al memorandum d’intesa) Photo Credit: Agenzia Fotogramma


La presidente del Consiglio Giorgia Meloni attacca l’ex premier, ora leader del M5S: “Conte ci dovrebbe spiegare perché noi siamo l'unica Nazione ad aver aderito all’accordo con i cinesi, ma non siamo la Nazione che ha gli scambi maggiori con Pechino”

Le differenze e le sfide che Cina e Ue devono affrontare sono state al centro del primo vertice UE-Cina di persona in oltre quattro anni. La presidente della Commisione Ursula von der Leyen e il leader cinese Xi Jinping si sono incontrati all'indomani della notizia che l'Italia si è ritirata dalla Via della Seta. Quest'anno Cina e Ue hanno intensificato l'impegno diplomatico nel tentativo di guidare la ripresa post-pandemia e riavviare il dialogo ad alto livello.


Von der Leyen

Nel discorso di apertura, von der Leyen, affiancata dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel e dal capo della politica estera dell'UE Josep Borrell, ha detto a Xi che "ci sono chiari squilibri e differenze che dobbiamo affrontare". "A volte i nostri interessi coincidono", ha detto, riferendosi alla cooperazione UE-Cina sull'intelligenza artificiale e sul cambiamento climatico, "E quando ciò non avviene, dobbiamo affrontare e gestire in modo responsabile le nostre preoccupazioni". Michel, a sua volta, ha affermato che il blocco sta cercando una relazione "stabile e reciprocamente vantaggiosa" con la Cina. Ma ha detto di voler promuovere "i nostri valori europei, compresi i diritti umani e la democrazia".


L’Italia

Il giorno prima del vertice di Pechino, l'Italia si è ritirata dalla BRI (Belt and Road Initiavive, la dicitura formale della nuova Via della seta), architrave del tentativo del presidente Xi di espandere il peso della Cina all'estero. Senza citare l'Italia, il governo cinese ha criticato la "diffamazione" e l'"indebolimento" del progetto. Nel suo discorso di apertura, il presidente Xi ha invitato i suoi ospiti a "rispondere congiuntamente alle sfide globali". Ma altri temi delicati sono all'ordine del giorno, dai diritti umani e i continui legami di Pechino con la Russia nonostante la guerra in Ucraina, al crescente divario commerciale UE-Cina. Von der Leyen ha già avvertito che il blocco "non tollererà" questo squilibrio a tempo indeterminato. "Abbiamo gli strumenti per proteggere il nostro mercato", ha detto in una intervista alla France Presse. A stretto giro è arrivata la risposta di Pechino secondo cui gli sforzi per frenare le esportazioni di tecnologia sensibile verso la Cina bilanciando il commercio non "hanno senso".


Israele

All'ordine del giorno del vertice ci saranno anche gli scontri tra Israele e Hamas, nonché la guerra della Russia in Ucraina. La Cina, che non ha condannato l'invasione del suo vicino da parte di Mosca nel febbraio 2022, ha accolto ul presidente russo Vladimir Putin a Pechino in ottobre, con Xi che ha celebrato la loro "profonda amicizia". Un cameratismo simile è improbabile nei colloqui con i leader dell'Ue che a Pechino hanno un programma serrato. Dopo l'incontro con Xi, l'agenda prevede colloqui con il premier Li Qiang, una cena ufficiale e una conferenza stampa in serata.


Meloni

Tutto quando la premier Giorgia Meloni, parlando a margine della visita ad Artigiano in Fiera a Milano, sul tema dei rapporti con la Cina ha criticato l’ex premier, ora leader del M5S, Giuseppe Conte; "Conte ci dovrebbe spiegare perché noi siamo l'unica nazione ad aver aderito alla Via della Seta, ma non siamo la nazione che ha gli scambi maggiori con la Cina. Io penso che si debbano mantenere e migliorare rapporti economici e commerciali con la Cina, ma che lo strumento della Via della Seta non abbia dato i risultati che erano attesi". L’Italia è stata il primo Paese del G7 e il primo Paese fondatore dell’Unione europea ad aderire al piano cinese per rimodellare l’economia globale lanciato nel 2013 da Xi Jinping, del quale giusto un paio di mesi fa ha celebrato il decennale. Fu proprio l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte a firmare l’intesa nel 2019. Ieri il governo Meloni ha inviato l’atto ufficiale di disdetta all’ambasciata di Pechino. Ora l’Italia è il primo Paese al mondo – in assoluto – ad uscire dalla Via della Seta.

 


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