Caso-Boccia, Sangiuliano se ne va, entra Giuli: il presidente del Maxxi di Roma nuovo ministro della Cultura

Caso-Boccia, Sangiuliano se ne va, entra Giuli: il presidente del Maxxi di Roma nuovo ministro della Cultura

Caso-Boccia, Sangiuliano se ne va, entra Giuli: il presidente del Maxxi di Roma nuovo ministro della Cultura Photo Credit: Agenzia Fotogramma


Sangiuliano ha inviato una lettera alla premier Meloni con le sue dimissioni irrevocabili: si è detto «fiero dei risultati raggiunti», ma ha spiegato che «il lavoro non può essere macchiato dal gossip» e che agirà “contro chi gli ha procurato questo danno”

Il giallo politico dell’estate è finito, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano dopo il caso-Boccia ha inviato una lettera alla premier Giorgia Meloni in cui le ha comunicato le sue dimissioni irrevocabili: nella missiva ha ringraziato Giorgia Meloni «per averlo difeso con decisione e per l'affetto», si è dichiarato «fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali», ma ha spiegato che «il lavoro non può essere macchiato dal gossip», che lui ama sua moglie, a cui vuole stare accanto, e che agirà che contro chi gli ha procurato questo danno”. Poi ha mandato anche un messaggio a tutti i ministri, con scritto: ‘in lacrime vi abbraccio tutti’.

Il Collegio romano

Alla fine dunque Sangiuliano si è alzato dalla poltrona del Collegio Romano. Troppo forte era ormai l'imbarazzo per il caso scatenato da Maria Rosaria Boccia. Troppo alto il rischio che la imprenditrice e influencer tirasse fuori altre foto, altri video, registrazioni, carte, chat compromettenti. Magari già nella serata di oggi, con l'intervista a In Onda, su La7.

Giuli

Da parte sua Meloni ha subito trovato il successore che deve subentrare in corsa nell’organizzazione dell’imminente G7 della cultura e rappresentare l'Italia davanti ai «grandi» del mondo dopo una figura non certo edificante. Si tratta di Alessandro Giuli. Il Presidente Mattarella ha ricevuto la premier, ha accettato le dimissioni di Sangiuliano, stasera giuramento di Giuli al Quirinale alle 19: Giuli attualmente è presidente del Maxxi di Roma, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, nominato proprio da Sangiuliano nel novembre 2022.

Il testo

Questo il testo della lettera di dimissioni inviata dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Caro Presidente, cara Giorgia, dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura. Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni e per l'affetto che ancora una volta mi hai testimoniato. Ma ritengo necessario per le Istituzioni e per me stesso di rassegnare le dimissioni. Come hai ricordato di recente, stiamo facendo grandi cose, e lo dico come comunità politica e umana alla quale mi sento di appartenere. Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di Governo. A partire dall'aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie, aver incrementato in appena un anno il numero dei visitatori dei musei (più 22 per cento) e gli incassi degli stessi (più 33 per cento). A dicembre a Milano aprirà palazzo Citterio acquistato dal ministero nei primi anni Settanta e poi rimasto inutilizzato per decenni. Sono ben avviati grandi progetti come l'ex Albergo dei Poveri di Napoli, l'ampliamento degli Uffizi in altre sedi e l'investimento per la Biennale di Venezia. Per la prima volta in Italia sono state organizzate grandi mostre su autori personaggi storici che la sinistra aveva ignorato per ragioni ideologiche. Sono consapevole, inoltre, di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi. Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare. Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il Governo. Mai un euro del ministero è stato speso per attività improprie. L'ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni".

Le reazioni

La premier Meloni con una dichiarazione ha salutato Sangiuliano: “Ringrazio sinceramente Gennaro Sangiuliano, una persona capace e un uomo onesto, per lo straordinario lavoro svolto finora, che ha permesso al Governo italiano di conseguire importanti risultati di rilancio e valorizzazione del grande patrimonio culturale italiano, anche fuori dai confini nazionali. Ho preso atto delle dimissioni irrevocabili di Sangiuliano e ho proposto al Presidente della Repubblica di nominare Alessandro Giuli, attualmente Presidente della Fondazione MAXXI, nuovo Ministro della Cultura. Proseguirà l’azione di rilancio della cultura nazionale, consolidando quella discontinuità rispetto al passato che gli italiani ci hanno chiesto e che abbiamo avviato dal nostro insediamento ad oggi”. Mentre le opposizioni hanno salutato il passo indietro con soddisfazione: "Le dimissioni del ministro Sangiuliano rappresentano un passaggio obbligatorio ma non mettono la parola fine a una vicenda che necessita di un chiarimento profondo e trasparente. Non bastano le dimissioni in merito a questioni di estrema gravità, che coinvolgono l'utilizzo di risorse pubbliche e la gestione di informazioni riservate. È necessario andare a fondo per verificare tutti i comportamenti tenuti all'interno del Ministero della Cultura, e accertare se siano stati commessi abusi o violazioni di legge. Sarà compito della magistratura valutare la rilevanza penale dei fatti e stabilire le eventuali responsabilità". Così in una nota il deputato di Avs e portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli. "Il caso Boccia ha evidenziato questioni inquietanti, come l'indebito utilizzo di mezzi e servizi statali, oltre alla possibile rivelazione di segreti d'ufficio. Questi elementi richiedono un'indagine seria e approfondita che non può essere archiviata con le dimissioni. In questa vicenda si evidenzia la gestione opaca della premier Meloni che, come in altre circostanze, non è intervenuta tempestivamente, difendendo l'indifendibile come ha fatto con altri esponenti del suo governo da Santanchè a Delmastro", conclude. E Nicola Fratoianni di Avs: "Con incredibile ritardo sono finalmente arrivate le dimissioni del ministro della cultura. Ora, dopo i titoli di coda di questa grottesca commedia, mi auguro che il dibattito politico e l'attenzione dell'informazione tornino a concentrarsi sui problemi reali degli italiani. Dagli stipendi sempre più bassi alla sanità e alla scuola nel caos, ad una manovra del governo Meloni- conclude il leader di Si- che sarà lacrime e sangue per i ceti medi e popolari"

 


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