Covid, il monito del ministro degli Affari Regionali Boccia: "Non escludo altre nuove regioni rosse"

Covid, il monito del ministro degli Affari Regionali Boccia: "Non escludo altre nuove regioni rosse"

Covid, il monito del ministro degli Affari Regionali Boccia: "Non escludo altre nuove regioni rosse"


Secondo le ultime indiscrezioni Basilicata, Puglia e Liguria sono in predicato di diventare zone ad alto rischio

Tamponi rapidi, estensione dei ristori alle ordinanze regionali, e soprattutto revisione delle modalità di attribuzione delle zone da assegnare, ovvero se e come semplificare gli attuali 21 parametri. Sono stati questi i temi all'ordine del giorno della riunione convocata dal ministro per gli Affari regionali Boccia con i presidenti di Regione, e anche il ministro della Salute Speranza. I Governatori in particolare insistono nella riduzione dei criteri a 5, ma per adesso l’esecutivo resiste e dice no, a partire dal premier Giuseppe Conte che difende l’attuale sistema. Da parte sua il ministro Boccia non esclude che nelle prossime ore possano esserci altre Regioni rosse, sempre sulla base dei dati. E le indiscrezioni dicono che Basilicata, Puglia e Liguria vanno verso la fascia di maggiore rischio, e quindi con più restrizioni.

L’avviso

Ma non basta. Lo stesso Presidente del Consiglio torna a parlare a 360 gradi. Prima avverte così gli italiani per il prossimo 25 dicembre: “Il Natale 2020 sarà più sobrio, senza veglioni, baci e abbracci. Lo pagheremmo a gennaio con più decessi. Il Governo non ha la palla di vetro, anche se ci sono primi segnali positivi. Non possiamo prevedere la situazione epidemiologica in prossimità del Natale, ma dobbiamo predisporci ad un Natale più sobrio". Quindi, sulle restrizioni da imporre ai vari territori, non esclude differenziazioni a livello provinciale: "Il meccanismo è tarato anche per una differenziazione delle restrizioni a livello provinciale. Serve una richiesta del Presidente della Regione". Inoltre ribadisce il pensiero di Mattarella: "Una leale collaborazione tra Governo ed enti locali è fondamentale per uscire dall'emergenza Covid".


L’affondo

E sul Recovery plan Conte attacca i sovranisti e i Governi di Ungheria e Polonia: "I ritardi sul Recovery Fund vengono dal sovranismo. Polonia e Ungheria minacciano addirittura il veto sul Quadro Finanziario pluriennale contro i loro stessi interessi". Allo stesso tempo il capo dell’esecutivo nega ritardi dell'Italia sul suo Recovery plan: "Questa è una fake news". Per Conte "i rallentamenti sul Recovery fund non vengono certo dall'Italia che lavora alacremente ma da quel soffio di sovranismo che ancora alita in via più marginale e lo dico senza offesa per nessuna parte politica. E' chiara la posizione pubblica di Polonia e Ungheria che, non condividendo la proposta sullo stato di diritto, minacciano il veto all'approvazione del quadro finanziario pluriennale che significherebbe rallentare l'approvazione anche del Recovery fund. Dobbiamo evitarlo, cerchiamo di lavorare con piena collaborazione e spirito di solidarietà. Sarebbe un veto che danneggia gli stessi interessi di questi Paesi".

Le promesse

Non è tutto. Sul ddl di bilancio e sul dl ristori Conte fa alcune promesse ai Comuni: "E' giusto che i sindaci possano anticipare i fondi per l'emergenza alimentare. Dobbiamo essere veloci, potrei prendere l'impegno di una norma, nel prossimo dl ristori ter, per consentire ai sindaci di usare le somme ancora a loro disposizione con l'impegno di restituirle loro nel 2021". Altra promessa infine sulla Tosap: "Prendo l'impegno a valutare la Tosap, la tassa per l'occupazione del suolo pubbliche, una tassa, alla cui sospensione bar e ristoranti tengono molto. Abbiamo stanziato circa 300 milioni per le agevolazioni nel 2020, prendo l'impegno a riprodurre la misura anche nel 2021”.


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