Dpcm, è pressing delle regioni di centrodestra sull'esecutivo per misure di Natale e Capodanno più leggere

Dpcm, è pressing delle regioni di centrodestra sull'esecutivo per misure di Natale e Capodanno più leggere

Dpcm, è pressing delle regioni di centrodestra sull'esecutivo per misure di Natale e Capodanno più leggere


Sullo sci, la ristorazione e le funzioni religiose è scontro. Gli enti locali, soprattutto del Nord, per maggiori aperture, i ministri dell’ala rigorista per mantenere le restrizioni.

Impianti sciistici aperti agli ospiti di alberghi e seconde case, ristoranti anche di sera, messe no limits: le Regioni di centrodestra stanno incalzando così l’esecutivo sui contenuti del nuovo Dpcm, che deve entrare in vigore dal 4 dicembre. Ma molto probabilmente chi vuole andare fuori dalla propria Regione per trascorrere le festività nella seconda casa dovrà farlo prima dell'entrata in vigore dei divieti. Dalla settimana precedente il Natale al giorno dell’Epifania difatti non sarà più consentito spostarsi tra le Regioni, anche se sono in fascia gialla, cioè a rischio basso. Un blocco totale perché «si deve impedire di ripetere quanto accaduto la scorsa estate», ha ribadito il ministro Francesco Boccia nell’ultima riunione con i Governatori. Il nuovo Dpcm che Giuseppe Conte dovrà firmare entro la mezzanotte del 3 dicembre conterrà le regole per le settimane di festa, un periodo che allarma gli scienziati e preoccupa molto anche i ministri. Il divieto di spostamento entrerà in vigore tra il 19 e il 20 dicembre e sarà valido fino al 6 gennaio. «Quei quindici giorni mi spaventano parecchio», ripete Roberto Speranza nelle riunioni riservate, in cui il sollievo per il virus che finalmente frena la sua corsa si accompagna al terrore che le vacanze di Natale aprano il varco alla terza ondata di contagi.


L’informativa

Mercoledì il ministro della Salute illustrerà il testo in Parlamento, quindi entro domani il governo dovrà sciogliere gli ultimi nodi. Il dilemma forse più arduo riguarda le deroghe. Il presidente del Consiglio vorrebbe allentare almeno un poco le maglie del rigore per consentire agli italiani di festeggiare anche in questo durissimo 2020, sia pure in modo «sobrio» e «diverso». Ma i ministri dell’ala del rigore, Francesco Boccia, Dario Franceschini e lo stesso Speranza, in sintonia con gli scienziati insistono per porre un freno alle eccezioni. Ecco allora le deroghe minime alle quali l’esecutivo sta lavorando per tenere insieme sicurezza e libertà personali dei cittadini, limitando il più possibile i rischi.


La residenza

Sarà sempre permesso rientrare presso la propria residenza o domicilio. Per le seconde case ci si può andare prima del blocco, a meno che non si abbia la residenza nella casa di vacanza. Non ci saranno altri casi consentiti «perché dobbiamo evitare lo spostamento di milioni di persone, è il momento di rimanere fermi. Le misure di contenimento stanno funzionando e non possiamo vanificare gli enormi sacrifici che si stanno facendo», ripete Boccia.


Genitori soli

Potrebbe essere previsto il ritorno nella casa di famiglia per trascorrere le feste con i genitori anziani. Se così sarà la deroga potrebbe essere utilizzata da un parente soltanto. Rimane in ogni caso la raccomandazione di proteggere gli anziani e le persone fragili soprattutto rispetto al contatto con i giovani, i quali in molti casi sono asintomatici.


Studenti

Si valuta anche la concessione della deroga per gli studenti che hanno spostato la residenza o il domicilio nella città dove si sono trasferiti per motivi di studio e vogliono tornare a casa per le vacanze.


Coniugi

Nel caso dei coniugi potrebbe essere concesso il ricongiungimento familiare da applicare anche ai partner conviventi.


La quarantena

Diverso è il discorso per chi deciderà di andare all’estero e per chi torna in Italia in occasione delle prossime festività. Il governo vuole introdurre l'obbligo di quarantena al momento dell’ingresso nel nostro Paese.


La scuola

Potrebbero essere i prefetti a coordinare, nei rispettivi territori, l'organizzazione del sistema del trasporto legato all'attività scolastica. E' quanto prevede una norma scritta dal ministero dell'Istruzione in accordo con il ministero dell'Interno, che si pensa di inserire già nel prossimo Dpcm. Il lavoro dei prefetti, in particolare per le Città metropolitane, sarebbe finalizzato a velocizzare la riorganizzazione dei trasporti in vista di una riapertura a regime del 100% delle scuole superiori.

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