Governo, dal Consiglio dei ministri 2 decreti da 8 miliardi, Draghi: “Vogliamo una crescita equa”

Governo, dal Consiglio dei ministri 2 decreti da 8 miliardi, Draghi: “Vogliamo una crescita equa”

Governo, dal Consiglio dei ministri 2 decreti da 8 miliardi, Draghi: “Vogliamo una crescita equa”


Il premier interviene anche sulle recenti fibrillazioni nella maggioranza: “Ho un governo bellissimo, le modalità di confronto con i partiti possono essere riviste, ma la barra del timone deve restare dritta, come chiesto dal Presidente Sergio Mattarella”

Dopo le turbolenze di ieri la maggioranza si ricompatta su caro bollette e frodi edilizie: il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera all'unanimità ai due provvedimenti, uno per frenare i rincari, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali, l'altro per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull'elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili.


8 miliardi

"Mettiamo in campo quasi 8 miliardi di cui 6 per l'energia e lo facciamo senza rincorrere a nuovi scostamenti, utilizziamo i margini di crescita e finanza pubblica ottenuti lo scorso anno", ha spiegato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa: "l'obiettivo del governo è quello di rilanciare la crescita sostenuta, equa e sostenibile ma bisogna affrontare il tema del mercato del lavoro e della lotta alla precarietà. Siamo ancora in un rallentamento della crescita nell'Unione Europea, che dovrebbe riprendere spedita a partire dal secondo trimestre. Dobbiamo essere cauti perché ci sono rischi geopolitici che non potranno non influenzare la crescita".


Ucraina

E sulla crisi tra Ucraina e Russia ha spiegato: "Dobbiamo tenere aperte tutte le possibilità di dialogo, la mia ambizione è portare Putin e Zelensky intorno allo stesso tavolo ma la risposta dipende anche dai protagonisti, noi dobbiamo fare tutto il possibile perchè questo avvenga".



 Covid

Sul fronte sanitario il premier confida di voler "uscire al più presto possibile, questa è la mia determinazione, vorrei anche eliminare le restrizioni il più presto possibile. Non abbiamo una roadmap precisa, ma la faremo, è una questione di giorni, in modo tale da eliminare ogni incertezza tra ora e il 31 marzo. Questo è importantissimo per tutti, perché darebbe certezza a questo mese che è ancora un po' incerto".


Franco

Il ministro dell'Economia, Daniele Franco ha ricordato che l'intervento sul caro bollette viene attuato "senza chiedere scostamenti, vi sono alcune coperture. Ci sono poi interventi su fondi Mef che andranno ristorati in aprile, abbiamo chiuso i conti del 2021 molto bene. Ci aspettiamo una ripresa più accentuata dal secondo trimestre 2022, ci aspettiamo che la situazione migliori". Il decreto energia "ha l'obiettivo di sostenere l'economia in questa fase difficile, mira a sostenere famiglie e imprese - continua Franco -, con un intervento che supera 5 miliardi e mezzo. Stiamo aumentando la percentuale di compensazione a carico della finanza pubblica, dobbiamo evitare che l'impatto dell'aumento del costo dell'energia sulla nostra economia sia troppo forte".


Cingolani

Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani è entrato nel dettaglio. "Il provvedimento si basa su 4 colonne: semplificazione per gli impianti per le rinnovabili, una misura che riguarda il gas di produzione nazionale, si lavora sulla sicurezza nazionale, stoccaggi, e c'è una misura innovativa che riguarda i biocarburanti - ha spiegato -. Si tratta di facilitare al massimo l'espansione delle capacità fotovoltaiche, una grande diffusione di questa energia, sul fronte del gas, solo una parte dei consumi è prodotta da giacimenti italiani, e questo ci rende fortemente dipendenti dalle esportazioni, abbiamo visto che su giacimenti esistenti saremo in grado di produrre 5 miliardi di metri cubi in più, infine metteremo in piedi una strategia per avere sempre le riserve piene".


L’automotive

Nel decreto vengono stanziate anche delle risorse per il settore dell'automotive, come annuncia il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti: "Un miliardo l'anno per otto anni per avviare il processo di transizione che riguarda un settore molto importante, sia per quanto riguarda il manifatturiero sia per l'indotto. Questo serve soprattutto a convincere tutti i soggetti della filiera a investire e ad affrontare questa sfida con accanto lo Stato".

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