Governo, in una Roma blindata nuova protesta dei ristoratori e ancora scontri alla manifestazione #ioapro

Governo, in una Roma blindata nuova protesta dei ristoratori e ancora scontri alla manifestazione #ioapro

Governo, in una Roma blindata nuova protesta dei ristoratori e ancora scontri alla manifestazione #ioapro


Intanto la maggioranza torna a dividersi sulle riaperture. Ed è caos sull'ipotesi di creare zone Covid free sulla falsariga della Grecia: ad insistere perché l’esecutivo predisponga un programma di riaperture in sicurezza è il leader della Lega Matteo Salvini


Come la settimana scorsa, pure oggi momenti di tensione, due in particolare. Nel primo caso tutto è iniziato a Piazza San Silvestro, quando alcuni dei manifestanti, fra i quali pure esponenti di Casapound, hanno cercato di superare il cordone di sicurezza in direzione della Camera, e sono stati lanciati petardi ed oggetti contro le forze dell'ordine, schierate in tenuta antisommossa, una persona è rimasta ferita. Un altro gruppo poi si è staccato e ha raggiunto Piazza del Popolo, dove ci sono state cariche della polizia. In tutto circa un migliaio i partecipanti, da tutta Italia, alcuni sono stati identificati, e alcuni hanno manifestato in manette. Tutto il centro storico di Roma era blindato. C’erano idranti e blindati in diverse strade, e c’erano transenne e chiusure soprattutto attorno a Montecitorio.



Le divisioni

Nel giorno della nuova manifestazione (non autorizzata) dei ristoratori a Roma, che protestano contro le chiusure disposte dal governo per fronteggiare la diffusione del Covid, la maggioranza torna a dividersi sulle riaperture. Ed è caos sull'ipotesi di creare zone Covid free sulla falsariga della Grecia. Ad insistere perché il governo predisponga un programma di riaperture in sicurezza è il leader della Lega Matteo Salvini, che spiega di averne "parlato personalmente col presidente del Consiglio la settimana scorsa, Draghi condivide la necessità di tornare il prima possibile ad una vita, ad una scuola, ad un lavoro normali", riferisce. Per Salvini "laddove la situazione sanitaria è sotto controllo bisogna riaprire già da domani". Parole che non convincono affatto il segretario del Pd, che stigmatizza il pressing leghista, e avverte: "Dobbiamo mettere la parola fine al 'toto data'. Questo scontro sulle date non fa bene a nessuno", osserva Enrico Letta, convinto che "dare una data da parte di un politico vuol dire dare i numeri al lotto".


La linea di Speranza

Sulla stessa linea di prudenza il ministro della Salute, Roberto Speranza: "Ad aprile conviene tenere ancora la massima prudenza. A maggio, a seconda dei parametri del contagio e della capacità di vaccinare i fragili ci possono essere le condizioni per misure meno restrittive come quelle della zona gialla. Però voglio essere chiaro: dobbiamo avere grande cautela e prudenza. Continuare con un percorso di gradualità". Quanto alle critiche di Salvini, "trovo incomprensibile l'atteggiamento di chi sta al governo e si comporta come se fosse all'opposizione, con l'obiettivo mal celato di raccattare qualche voto sulle difficoltà vere di tante persone", sottolinea. Ma a spingere su un piano di riaperture sono anche le Regioni. il neo presidente della Conferenza delle Regioni, il leghista Massimiliano Fedriga spiega che sono allo studio delle linee guida, perché "riaprire serve non solo a tutelare l'economia o il lavoro, ma la salute". "Spero già giovedì di portare le prime proposte al governo, in un'ottica costruttiva e collaborativa, trovando soluzioni per avere la massima sicurezza possibile garantendo la ripresa dell'attività economica", annuncia.


Le isole Covid free

Quanto all'ipotesi delle isole Covid free, il fronte dei governatori si spacca, e tra le forze politiche c'è chi chiede di non creare zone si serie A e altre di serie B. Se in un primo momento l'esecutivo sembrava essere disponibile a lavorare in tale direzione, anche grazie all'apertura di un "tavolo per arrivare ad avere dei protocolli", come aveva affermato la scorsa settimana il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, a stoppare ogni iniziativa in tal senso è il presidente dell'Emilia Romagna, che ha rigettato decisamente l'idea, e con lui si sono schierati i presidenti di Liguria, Veneto, Piemonte e Friuli Venezia Giulia. "Penso che noi dobbiamo utilizzare un sistema uguale per tutti i cittadini di questo paese, altrimenti quando si vanno a creare delle disparità si rischia di creare una tensione sociale importantissima", ha frenato il presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga. E fonti vicine al commissario straordinario all'emergenza Figliuolo, garantiscono che non ci saranno isole Covid free. L'ipotesi che ci possano essere località turistiche privilegiate non esiste perché vale l'ultima ordinanza che prevede come categorie prioritarie da vaccinare quelle degli over 80 e dei fragili. La Struttura commissariale per l'emergenza Covid conferma che l'ordinanza, firmata da Figliuolo venerdì scorso, ha valenza nazionale e deriva dalle direttive politiche del presidente del Consiglio, Mario Draghi. Significa, in pratica, che non ci saranno eccezioni nonostante le 'lamentele' di isole, piccoli Comuni o di presidenti di Regione. La priorità resta quella di vaccinare prioritariamente gli anziani e le categorie fragili.


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