M5S, Beppe Grillo torna in campo e diffida tutti, Giuseppe Conte compreso: “Adesso zitti e fermi”

M5S, Beppe Grillo torna in campo e diffida tutti, Giuseppe Conte compreso: “Adesso zitti e fermi”

M5S, Beppe Grillo torna in campo e diffida tutti, Giuseppe Conte compreso: “Adesso zitti e fermi”


Dopo il post su Facebook del garante 5S, l’ex premier annulla la partecipazione a Porta a Porta, e il primo commento è stato quello di Renzi che con l’#StelleCadenti» dice con sarcasmo che Conte ha scritto lo Statuto con la stessa chiarezza dei suoi Dpcm

"Big Ben ha detto stop!", scandiva Enzo Tortora ad ogni puntata del suo storico programma Portobello. Nel Movimento 5 stelle è suonato un po' in questo modo il post pubblicato dal fondatore e garante Beppe Grillo, nuovamente investito di responsabilità politiche e probabilmente giuridiche dopo l'ordinanza con la quale ieri il Tribunale di Napoli ha sospeso l'adozione del nuovo Statuto e l'elezione del leader Giuseppe Conte.


Il post

"Le sentenze si rispettano. La situazione, non possiamo negarlo, è molto complicata. In questo momento - è il monito lanciato da Grillo su Facebook - non si possono prendere decisioni avventate". Il riferimento, fin troppo evidente, è all'annuncio che ieri lo stesso Conte ha fatto filtrare come nota ufficiale del M5s: nuovo voto degli iscritti, compresi quelli "da meno di sei mesi" che secondo il giudice non andavano esclusi e problema risolto. Ma Grillo ha cercato di liberarsi della spada di Damocle delle azioni legali degli attivisti espulsi e di quelli esclusi dalle liste elettorali fin dalla cessione dell'incarico di "capo politico" a Luigi Di Maio (dal 2017 al 2020); per questo prende tempo, in attesa di capire quali sono le ricadute per le sue personali responsabilità se c'è una strada "sicura" per rimediare all'ennesimo intoppo giuridico.


Il confronto

"Promuoverò un momento di confronto anche con Giuseppe Conte. Nel frattempo, invito tutti a rimanere in silenzio e a non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire". Zitti e fermi: una vera diffida a tutti, quella dello storico capo carismatico del Movimento. "Non sta a Conte decidere il da farsi, al momento - canta vittoria Lorenzo Borrè, l'avvocato che ha assistito gli attivisti del M5s nel ricorso contro la modifica dello statuto - è un iscritto come gli altri, e il post di Grillo di stamani lo spiega".


L’ex premier

Chi più chi meno, tutti nel Movimento leggono questa presa di posizione come uno stop alla reazione rapida dell'ex presidente del Consiglio. Il quale "dal suo canto ha annullato la partecipazione a Porta a Porta su Rai 1, che era prevista questa sera. Dagli ambienti parlamentari vicini a Di Maio, protagonista di un rumoroso strappo con Conte pochi giorni fa, invitano tutti alla "calma" e a una lettura prudente degli ultimi sviluppi "Grillo frena Conte, dire come fa qualcuno che va 'contro Conte' mi pare eccessivo", dicono. Ma scavando negli umori degli uomini più vicini al ministro degli Esteri, un commento più schietto viene fuori: "Mi pare chiaro - dice un deputato - che Beppe abbia frenato per non dire bloccato tutte le dichiarazioni di Conte e Crimi ieri che parlavano di problemi marginali che risolveremo con un voto. Così non sarà a quanto pare. Quando Grillo chiede silenzio è rivolto a tutti e ora la palla è tutta per l'ennesima volta in mano al povero Beppe...". Negli ambienti 'contiani' si cerca di limitare i danni. Non a caso è la pagina Facebook del presidente "sospeso" la prima a rilanciare il post di Grillo, del quale era stato informato. "Serviva fermare il diluvio di dichiarazioni", interpretano i suoi. Che ribadiscono il forte disappunto per la decisione del Tribunale di Napoli, anche se Grillo invita a rispettarla. "Il giudice si è basato su informazioni parziali" fornite dagli attivisti che hanno fatto ricorso e "ha deciso di sospendere l'efficacia della votazione, dopo otto mesi (sarebbe questa l'urgenza?) e a meno di un mese dell'udienza fissata per le conclusioni nel merito a Napoli".


I 5S

Ma il M5s non è fatto solo da contiani e dimaiani. Molti sperano ora che proprio Grillo, tornato giocoforza in campo, possa anche trovare una soluzione al conflitto interno. Un parlamentare molto noto della prima ora rilancia l'appello del fondatore: "In questo momento va rispettata la richiesta seria di Beppe di attendere una soluzione, sua e di Giuseppe", afferma. Ma avverte anche che non bisogna mettere la polvere sotto il tappeto: "Il disastro - dice - affonda le sue radici nella gestione distruttiva che ha portato prima alla rottura con Casaleggio e subito dopo alla quasi rottura con Grillo. Parte tutto da qui. E sta qui il vero errore. Quando la slavina si stacca poi non sai che danni possa fare. E questa slavina l'hanno creata e non è piovuta dal cielo".



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