Montecitorio, sì alla separazione delle carriere. Per Forza Italia si realizza il sogno di Silvio Berlusconi

Montecitorio, sì alla separazione delle carriere. Per Forza Italia si realizza il sogno di Silvio Berlusconi

Montecitorio, sì alla separazione delle carriere. Per Forza Italia si realizza il sogno di Silvio Berlusconi Photo Credit: Agenzia Fotogramma


Oltre alla maggioranza, hanno votato a favore Azione e Più Europa mentre Italia viva si è astenuta poiché ha espresso dissenso sul sistema del sorteggio per i componenti laici e togati dei due Csm. Hanno votato contro invece Pd, M5s, Verdi e Sinistra italiana

La riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati targata il Guardasigilli Carlo Nordio taglia il primo traguardo e incassa il via libera della Camera. Il disegno di legge, presentato dal governo a Montecitorio a metà giugno dello scorso anno, incassa 174 voti favorevoli, 92 contrari e 5 astenuti.

I partiti

Oltre alla maggioranza, il ministro della Giustizia in testa, hanno votato a favore Azione e Più Europa mentre Italia viva si è astenuta in quanto, pur concordando con la ratio della riforma, ha espresso contrarietà sul sistema del sorteggio per i componenti laici e togati dei due Csm. Hanno votato contro invece Pd, M5s e Avs. L'esito del voto è stato accolto dal centrodestra con un applauso. Essendo una riforma costituzionale occorreranno però quattro letture conformi da parte dei due rami del Parlamento. E poiché difficilmente i voti favorevoli nelle ultime due letture saranno pari alla richiesta maggioranza di due terzi dei componenti, si andrà a referendum confermativo. La riforma modifica il Titolo IV della Costituzione con l'obiettivo di separare le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti.

Le novità

Queste le novità contenute nella riforma sulla separazione delle carriere dei magistrati. Il testo, composto da 8 articoli, prevede lo sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura dando vita a due distinti organi di autogoverno: il Csm giudicante e il Csm requirente. La presidenza di entrambi gli organi è attribuita al presidente della Repubblica, mentre sono membri di diritto del Csm giudicante e del Csm requirente, rispettivamente, il primo presidente della Corte di Cassazione e il procuratore generale della Corte di Cassazione. Gli altri componenti di ciascuno dei Csm sono estratti a sorte, per un terzo da un elenco di professori e avvocati compilato dal Parlamento in seduta comune e, per i restanti due terzi, rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e tra i magistrati requirenti. Si prevede, inoltre, che i vicepresidenti di ciascuno degli organi siano eletti fra i componenti sorteggiati dall'elenco compilato dal Parlamento. In questo modo i magistrati non hanno più diritto di voto.

L’Alta Corte

Un'altra novità è rappresentata dall'istituzione dell'Alta Corte disciplinare che sottrae al Csm la giurisdizione disciplinare nei confronti dei magistrati ordinari. Questa nuova Alta Corte sarà composta da 15 giudici: 3 nominati dal presidente della Repubblica tra professori ordinari di università in materie giuridiche, avvocati con almeno 20 anni di professione; 3 estratti a sorte da un elenco compilato dal Parlamento in seduta comune, in soggetti con i medesimi requisiti; 6 estratti a sorte tra i magistrati giudicanti in possesso di specifici requisiti; 3 estratti a sorte tra i magistrati requirenti in possesso di specifici requisiti. Il presidente è eletto tra i giudici nominati dal presidente della Repubblica o dal Parlamento. E' prevista la possibilità di impugnare le decisioni dell'Alta Corte dinnanzi alla stessa Corte, che giudica però in una composizione differente.



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