Parlamento, Zelensky alle Camere: “Provate ad immaginare Genova come Mariupol, del tutto distrutta”

Parlamento, Zelensky alle Camere: “Provate ad immaginare Genova come Mariupol, del tutto distrutta”

Parlamento, Zelensky alle Camere: “Provate ad immaginare Genova come Mariupol, del tutto distrutta”


Un intervento quello del presidente ucraino durato dodici minuti e nel quale ha messo in guardia l’Italia sul reale obiettivo di Putin: «Non è l’Ucraina, ma l’Europa». Il premier Mario Draghi ha definito la resistenza di Kiev e delle altre città ‘eroica’

“Immaginate Genova completamente rasa al suolo: questa oggi è Mariupol»: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha provato a toccare le corde dell’immaginario comune degli italiani per descrivere la tragedia del suo popolo. Lo ha fatto all’inizio del suo intervento in videoconferenza a Montecitorio. Un intervento durato 12 minuti e nel quale ha messo in guardia il Parlamento italiano sul reale obiettivo di Putin: «Non è l’Ucraina, ma l’Europa».


Standing ovation

L’intervento è stato preceduto da una standing ovation da parte di deputati e senatori «Sono decine di migliaia le famiglie distrutte» le prime parole pronunciate da Zelensky. «I morti vengono seppelliti nelle fosse comuni, l’invasione russa sta distruggendo il nostro Paese, il nostro popolo è diventato un esercito». E poi è arrivato il richiamo alla situazione di Mariupol, città martire e simbolo e da giorni sotto un brutale assedio: «Mariupol è grande come la vostra Genova, dove io sono stato: immaginate Genova completamente distrutta. Sono rimaste solo rovine. Queste azioni in Europa sono state compiute solo dai nazisti. Bisogna fare di tutto per fermare questa guerra, organizzata da una sola persona».
Poi è arrivato il passaggio più politico dell’intervento. Zelensky ha portato l’attenzione sui quelli che a suo giudizio sono i veri obiettivi di Putin: «Obiettivo finale non è l’Ucraina, ma l’Europa: è avere il controllo della vostra politica, dei vostri valori. L’Ucraina è solo il cancello per l’esercito russo per entrare in Europa».
In chiusura il presidente ucraino ha ringraziato l’Italia per l’aiuto offerto: «State accogliendo oltre 70.000 profughi, molti sono bambini, in Italia è nato il primo bimbo scappato dalla guerra. Avete condiviso il nostro dolore. Ma ora l’Italia congeli i beni russi e chiuda i porti».


Draghi

Dopo il presidente ucraino ha parlato il premier Mario Draghi. «Quella del popolo ucraino è una resistenza eroica, l’Ucraina non difende solo se stessa ma la nostra pace, la nostra pace e sicurezza. Quei beni che abbiamo costruito con tanta fatica, l’Italia vi è profondamente grata» ha detto il premier. «Davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte; davanti alla Russia che ci voleva divisi ci siamo mostrati uniti come europa. Abbiamo congelato beni per 800 milioni di euro agli oligarchi». E poi un passaggio politico importante: «L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea».


Il governo

Il governo era al completo in aula. Le parlamentari del Pd presenti indossavano tutte un nastro rosso al braccio per sensibilizzare sul dramma degli stupri di guerra. Molti altri parlamentari portavano appuntati alla giacca i colori della bandiera ucraina. Gli occhi erano puntati anche su parlamentari che avrebbero potuto manifestare dissenso, ma non si è verificata alcuna tensione. A far discutere in mattinata in realtà è stata la dichiarazione di Vito Petrocelli, senatore M5S e presidente della Commissione esteri: «Penso che per il M5S sia arrivato il momento di ritirare ministri e sottosegretari dal governo Draghi. Questo governo ha deciso di inviare armi all’Ucraina in guerra, rendendo di fatto l’Italia un paese co-belligerante» ha detto in aperto dissenso con la linea della maggioranza. Poco prima che Zelensky parlasse a Montecitorio, anche il Papa ha avuto un colloquio telefonico con il presidente ucraino. Lo ha rivelato l’ambasciatore ucraino presso la Santa Sede.


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