Parma: neonati seppelliti in giardino, Chiara Petrolini avrebbe facoltà di intendere e volere Photo Credit: Ansas/SANDRO CAPATTI
03 novembre 2025, ore 16:00 , agg. alle 16:15
Il secondogenito, secondo le perizie, avrebbe respirato prima di essere interrato, il processo è ripreso con i primi giudizi dei consulenti medico-legali
Il secondogenito ha respirato
Il bambino morto il 7 agosto 2024, dopo essere stato partorito da Chiara Petrolini, ha sicuramente respirato ed è possibile che abbia pianto. "Il primo vagito del neonato spesso corrisponde al primo atto respiratorio", ha spiegato il medico legale Valentina Bugelli, testimoniando al processo, anche se a volte può succedere che un neonato faccia il primo atto respiratorio senza piangere. Di certo, dalle analisi svolte, ci sono stati più atti respiratori da parte del secondogenito dell'imputata. Da quando è stato tagliato il cordone, in ipotesi di accusa dalla madre, a quando il piccolo è morto, sono passati alcuni minuti: "quattro o cinque, al massimo sette", ha precisato il medico legale rispondendo alle domande dell'avvocato della difesa, Nicola Tria.
Non ci sarebbero disturbi psichiatrici
Chiara Petrolini "non ha un disturbo psichiatrico chiaramente documentabile, non ci sono malattie mentali chiare organicamente definite". Lo ha detto Mario Amore, consulente psichiatrico della Procura di Parma, sentito nel processo alla 22enne accusata di aver ucciso i suoi figli neonati. Rispondendo alla domande del procuratore Alfonso D'Avino, lo psichiatra ha aggiunto che Chiara Petrolini, fatte alcune premesse, "non ha un disturbo di personalità". Chiara, ha detto ancora lo psichiatra "ha piena capacità di intendere e volere", al momento dei fatti e "buona capacità di stare in giudizio". Sul tema è in corso una perizia.



