PD, Matteo Renzi (Iv) guarda alle Europee del 2024, e stringe i tempi per il partito unico del centro

PD, Matteo Renzi (Iv) guarda alle Europee del 2024, e stringe i tempi per il partito unico del centro

PD, Matteo Renzi (Iv) guarda alle Europee del 2024, e stringe i tempi per il partito unico del centro


Intanto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi torna sulla tragedia di Cutro: “E’ un dramma che ci impone sforzi per fermare le partenze: dobbiamo evitare che chi scappa dalle guerre finisca in mano ai trafficanti, è necessaria una politica europea”

La vittoria della Schlein sposta il Pd a sinistra e apre uno spazio al centro che può spingere il Terzo polo a segnare "una svolta strepitosa" alle elezioni europee del 2024. Ne è sicuro il fondatore di Iv, Matteo Renzi, che non perde tempo, consapevole che in politica il vuoto non esiste. Fa i complimenti alla nuova segretaria dei Dem, e poi definisce una strategia che, sostiene, premierà l'intesa che lui ha raggiunto con il leader di Az, Carlo Calenda. Per questo è pronto ad accelerare.


L’annuncio

"Nelle prossime settimane - annuncia nella sua Enews - andremo avanti con decisione insieme ad Azione sulla strada del partito unico". Dunque, aggiunge, "lavoreremo su simbolo, manifesto, nome, adesioni in un percorso democratico e affascinante. Le porte sono aperte. E la lista unitaria di tutti gli amici di Renew Europe, anche quelli che come Più Europa forse non entreranno magari subito nel partito unico, sarà la novità delle Europee 2024", pronostica l'ex presidente del Consiglio. Ancora ci sono tanti 'se' ma l'ex premier vede la strada aperta: "Se facciamo una buona campagna elettorale, se la sinistra si radicalizza, se il governo continua a non dare risposte ma solo a procedere a colpi di slogan come sull'immigrazione, sulla crescita, sulla scuola io dico che abbiamo l'occasione per fare delle Europee 2024 una svolta strepitosa. E come sapete sono ormai mesi che lo ripeto con una insistenza quasi noiosa".

L’Opa

Renzi non vuole lanciare un'Opa sui Dem, ma sugli elettori riformisti. Del resto il successo della Schlein "cambia la pelle al Pd", lo spinge a sinistra, mettendolo in competizione con il M5s: "Sarà cruenta la battaglia a sinistra tra Schlein e Conte". Allo stesso tempo, apre "uno spazio fantastico" per "chi crede nel riformismo anziché massimalismo, nel creare lavoro anziché nei sussidi, nel firmare le leggi sui diritti civili anziché nel farci i convegni, nell'aumentare lo stipendio a operai e professori anziché organizzare le proteste". Cioè per il Terzo polo. L'ex premier si congratula con la Schlein "perché vincere le primarie con un milione di partecipanti richiede tenacia e coraggio", ma segna le differenze: "Noi siamo altro, siamo altrove". Ma "al di là degli aspetti personali, la questione è politica. Ciò che è avvenuto è molto importante. Il Pd diventa un partito di sinistra-sinistra che compete direttamente con il Movimento 5 stelle e assorbe i partitini di sinistra radicale. Non si tratta di esprimere un giudizio di merito, dire se si è d'accordo o meno: è un dato di fatto". Un certo Partito democratico si è dissolto, secondo Renzi: "Amici, il Pd del JobsAct e degli 80 euro, di Industria 4.0 e dello sblocca Italia, del garantismo e delle riforme su diritti civili e sociali non c'è più. C'è un altro Pd. Migliore? Peggiore? Più forte? Più debole? Chissà. Non ci interessa, adesso. E' un altro Pd, punto".


I Dem

Quello dei Dem è un partito che "parla un linguaggio diverso sul reddito di cittadinanza, sul nucleare, sulla politica estera, sulle tasse" e "non possiamo che augurare buon lavoro con il rispetto di chi vede finalmente chiarito che ci sono due strade diverse". Quella del Terzo polo è con il leader di Azione, Carlo Calenda. "Il 26 febbraio 2023 si è concluso il percorso iniziato nel settembre 2019 con la nascita di Italia Viva. Voi direte: e tu sei triste per questo? Ragazzi, devo essere sincero: io sono entusiasta. Perché si compie un passaggio fondamentale per la costruzione del nuovo progetto. Vengono giù, all'improvviso, tutti insieme, gli alibi di chi ancora pensava di poter coltivare il riformismo dentro il Pd", avverte Renzi. Che, tuttavia, frena sull'eventuale conquista dei dem. Non ci sarà nessuna "campagna acquisti" chiarisce, "è vero il contrario". All'inizio nel Pd, prevede, "in tanti proveranno a serrare le fila dei gruppi dirigenti", lui, invece, non punterà all'esodo dei dem ma a quello "degli elettori nel 2024. La nostra scommessa non è la campagna acquisti, ma la campagna elettorale del 2024". Renzi fa i conti: "Lì si voterà con il proporzionale puro alle Europee. La nostra famiglia europea sarà quella di Renew Europe. E le forze politiche che compongono Renew Europe sono già oggi accreditate di più del 10% nei sondaggi. Già adesso infatti Azione e Italia Viva, insieme a Più Europa, sommate fanno più del 10%". Aspettando la sfida di Bruxelles, la partita (politica) è già iniziata.


Calabria

Intanto sulla tragedia in Calabria gli ultimi aggiornamenti confermano che il numero delle vittime è salito a 64 persone di cui almeno 14 minori. I sopravvissuti sono 80. Appena appresa la notizia ho ritenuto doveroso recarmi a Cutro, esponendo solidarietà alle amministrazioni locali e a tutte le forze impegnante nelle operazioni di soccorso. A dare i dati aggiornati, e ufficiali, sulla tragedia avvenuta all'alba di domenica nelle acque di Cutro, è il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che ieri aveva respinto le critiche per una frase in cui invitava i migranti a non partire per mare. E spiega che quella avvenuta domenica "è una tragedia che ci impone sforzi per fermare le partenze: dobbiamo evitare che chi scappa dalle guerre finisca in mano ai trafficanti, è necessaria una politica europea. Sin dal suo insediamento il governo ha intensificato i canali di accesso legali, 617 persone sono giunte con i corridoi umanitari, non era mai successo, e abbiamo fatto un decreto flussi da 83mila posti". Ribadendo poi che "la cooperazione deve essere un patrimonio di tutti i Paesi membri, non solo quelli di primo approccio: abbiamo apprezzato l'esito dell'ultimo Consiglio europeo del 9 febbraio, le cui conclusioni spiegano che il fenomeno migratorio è una questione europea che va affrontata a livello europeo. E' indispensabile il rafforzamento delle cooperazione nella ricerca e soccorso, siamo di fronte a un deciso cambio di paradigma. Nei prossimi appuntamento europei lavoreremo perché queste affermazioni di principio in politiche concrete".


Le Ong

Per quanto riguarda il contestato decreto sulle Ong (che comunque generalmente non battono la tratta seguita dall'imbarcazione naufragata), Piantedosi conferma che "non intende in alcun modo ostacolare i soccorsi, semplicemente regola le norme nel quadro europeo. Riteniamo inaccettabile che i porti più vicini subiscano in maniera continuativa ed esclusiva la pressione degli sbarchi". Secondo il ministro inoltre "un limite oggettivo all'accoglienza è dato dall'effettiva capacità di assorbimento nel sistema sociale italiano dei migranti al fine di garantire una vera integrazione e aspettativa di vita. In quest'ottica la strategia di contenimento dei flussi e i rimpatri e le riallocazioni fanno parte di una strategia comune. Sul territorio italiano vi sono 9 Cara con 3248 ospiti, 5408 Cas con 69mila migranti, e il quadro è completato dalla rete Sai gestita dai Comuni ed enti locali nella quale sono presenti 33mila persone". 

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