Quirinale, alla fine Meloni è salita da Mattarella: “Garofani inopportuno ma nessuno scontro istituzionale” Photo Credit: AnsaFoto.it/Filippo Attili
19 novembre 2025, ore 14:54
Venti minuti di incontro al Colle. Il commento del Consigliere della Presidenza della Repubblica in una intervista: “Sono amareggiato e sono stupito dal violento attacco: quel che fa male è l'impressione di essere stato utilizzato per colpire il Presidente”
Il segnale che il Quirinale aspettava già ieri, è arrivato finalmente questa mattina: la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha telefonato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per proporgli un colloquio dopo lo scontro di ieri nato dalla richiesta del capogruppo di Fdi alla Camera, Galeazzo Bignami, di smentire l'articolo della Verità di Maurizio Belpietro su un presunto piano del Colle contro la premier basato su alcune esternazioni del consigliere Francesco Saverio Garofani.
La richiesta
Richiesta che aveva stupito il capo dello Stato perché dava credito a un ennesimo attacco che sconfinava nel "ridicolo". Dunque di ritorno da Mestre, all'indomani del comizio di chiusura della campagna elettorale di Alberto Stefani in Veneto, Meloni è salita al Colle per un incontro durato venti minuti. "Nessuno scontro" con il Quirinale e "sintonia istituzionale" tra premier e Colle, fanno sapere fonti di Palazzo Chigi, ma Meloni ha espresso al Capo dello Stato il suo "rammarico per le parole istituzionalmente e politicamente inopportune pronunciate in un contesto pubblico da Garofani".
Fdi
Quello di Bignami non era un attacco al Quirinale, ma, ha spiegato la premier a Mattarella, "un modo per circoscrivere al suo ambito reale la vicenda, anche a tutela del Quirinale". Fdi voleva in questo modo "fugare ogni ipotesi di scontro tra due Istituzioni che invece collaborano insieme per il bene della Nazione. Si riteneva che fosse il diretto interessato, ovvero il Consigliere Garofani, a dover chiarire, per chiudere immediatamente la questione".
L’intervista
In un'intervista al Corriere della Sera, lui, il consigliere del Colle si è detto "molto amareggiato" e spaventato per la "violenza dell'attacco: quel che fa male è l'impressione di essere stato utilizzato per colpire il presidente". Garofani si è detto certo di "non aver mai fatto dichiarazioni fuori posto, mai esibizioni di protagonismo", affermando di aver "letto e riletto Belpietro, senza capire in cosa consisterebbe il complotto".



