Salario minimo, scatta la sospensiva fino a ottobre. Per le opposizioni “l’esecutivo fugge dalla realtà”

Salario minimo, scatta la sospensiva fino a ottobre. Per le opposizioni “l’esecutivo fugge dalla realtà”

Salario minimo, scatta la sospensiva fino a ottobre. Per le opposizioni “l’esecutivo fugge dalla realtà” Photo Credit: Agenzia Fotogramma


Intanto “maggior raccordo tra governo e Parlamento, andiamo avanti uniti ed evitiamo errori e scivoloni”. E' questo il senso del ragionamento della premier Giorgia Meloni nell'incontro a Palazzo Chigi con i capigruppo di maggioranza di Camera e Senato

Adesso è ufficiale: il salario minimo è rimandato a settembre, anzi a ottobre. Scampato alle forche caudine dell'emendamento soppressivo in Commissione, il provvedimento proposto dalle opposizioni (Italia Viva esclusa) che prevede una retribuzione minima di 9 euro lordi l'ora per tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro è arrivato stamattina in aula ma l'esame, come ampiamente previsto, è stato posticipato a settembre.


La mossa

Una mossa che servirà alla maggioranza, plausibilmente, per formulare una propria controproposta. "La maggioranza ed il governo offriranno soluzioni concrete e dignitose per un aumento dei salari, non certamente slogan che in ogni caso prenderebbero vita tra un anno e mezzo, come prevede la loro proposta sul salario minimo - spiega Walter Rizzetto, presidente della Commissione Lavoro, in quota a Fratelli d'Italia - Una delle mie idee è quella di mettere un focus sulle gare pubbliche al massimo ribasso, norma tra l'altro confermata da governi di sinistra. La nostra priorità è dare lavoro e la nostra attività sta andando nella direzione giusta, lo dimostrano i dati Istat secondo cui la disoccupazione in Italia non è mai stata così bassa dal 2009".


Le parole

Parole fuori tema per le opposizioni, per le quali il rinvio chiesto dalla maggioranza è solamente un bluff: per il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte "rimane mistero inglorioso, in questa vicenda, il vero pensiero del presidente Meloni. Di recente ha ribadito che il salario minimo è uno slogan. Davvero siete conviti che può abbassare gli stipendi e mettere a rischio la contrattazione collettiva? E le aperture al dialogo di Meloni sono rimaste solo parole". E ancora: "Sono 9 mesi che governate, non ci sembra vi interessi l'interesse del Paese, ma rispondere alle vostre corporazioni, ai padroni e padroncini che avete assunto a vostro riferimento". Per la segretaria del Pd Elly Schlein "se ci fosse la volontà politica da parte di questo governo di far fare un salto in avanti alla dignità del lavoro, ci sarebbe stato tutto il tempo per approvare già oggi, insieme, questa nostra proposta. Samo aperti al dialogo nel merito ma non alle prese in giro e ai rinvii sine die".


Il raccordo

Intanto maggior raccordo tra governo e Parlamento, andiamo avanti uniti ed evitiamo errori e scivoloni. E' questo il senso del ragionamento, fatto dalla premier Giorgia Meloni nell'incontro tenutosi a palazzo Chigi con i capigruppo di maggioranza di Camera e Senato. Un pranzo prima della pausa estiva per fare anche il punto della situazione. Erano presenti pure i vicepremier Tajani e Salvini. Sul tavolo la necessità di serrare ancor di più i ranghi e procedere spediti sui dossier sul tavolo. Si è fatto un accenno anche agli ordini del giorno, per esempio quello approvato oggi a prima firma Fratoianni di Avs per la patrimoniale sopra i 500mila euro. L'invito rivolto dal governo è stato quello di fare attenzione e di non prestare il fianco a strumentalizzazioni. Uno sguardo poi già alla prossima legge di bilancio. Bisognerà stabilire le priorità, sarà la prova più importante, ha argomentato il capo dell'esecutivo secondo quanto riferiscono fonti parlamentari presenti all'incontro, sottolineando la necessità di essere uniti. Infine, dal punto di vista politico un appuntamento importante saranno le Europee: nell'incontro se ne è parlato con l'obiettivo, spiegano le stesse fonti, di evitare divisioni.



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