Unione europea, Federica Mogherini fermata a Bruxelles: "Presunte irregolarità nei fondi per i diplomatici"

Unione europea, Federica Mogherini fermata a Bruxelles: "Presunte irregolarità nei fondi per i diplomatici"

Unione europea, Federica Mogherini fermata a Bruxelles: "Presunte irregolarità nei fondi per i diplomatici" Photo Credit: AnsaFoto.it/Olivier Matthys


Le ipotesi di reato sono frode negli appalti pubblici, corruzione e conflitto di interessi di natura penale. Arrestati pure l’ex ambasciatore Stefano Sannino e un dirigente del Collegio d'Europa. Le attività investigative sono coordinate dalla Procura europea

Federica Mogherini - ex ministra degli Affari Esteri nel governo guidato da Matteo Renzi e in seguito Alto rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera e di Sicurezza Comune - è fra le persone fermate questa mattina per essere interrogate nell’ambito di un’inchiesta che ha portato a vaste perquisizioni nella sede del Servizio europeo per l’Azione Esterna (SEAE) e in quella del Collegio d’Europa a Bruges, di cui Mogherini è oggi rettrice.

Il fermo

Secondo fonti vicine alle indagini, citate da Euractiv, l’operazione è scattata all’alba: squadre di investigatori in borghese hanno sequestrato documenti e materiali informatici, mentre tre persone sono state fermate per accertamenti. Le ipotesi di reato includono frode negli appalti pubblici, corruzione e conflitto di interessi di natura penale. Un testimone ha riferito che una decina di agenti ha fatto ingresso all’interno degli uffici dell’EEAS intorno alle 7:30. Le attività investigative sono coordinate dalla Procura europea (EPPO) con il supporto dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF).

L’inchiesta

L’indagine riguarda l’utilizzo presunto irregolare dei fondi europei destinati al Servizio per l’Azione Esterna e al Collegio d’Europa nel biennio 2021–2022. Nel mirino degli investigatori c’è soprattutto l’appalto relativo alla European Diplomatic Academy, un programma annuale finanziato dal SEAE e dedicato alla formazione di giovani diplomatici dell’Unione, ospitato proprio nelle strutture del Collegio di Bruges. Gli inquirenti vogliono capire se il Collegio — oppure alcuni suoi rappresentanti — possa aver ottenuto accesso anticipato a informazioni riservate sul bando, ottenendo così un vantaggio indebito nella procedura competitiva. Un secondo filone dell’indagine punta i riflettori su un’operazione immobiliare: l’acquisto da 3,2 milioni di euro di un edificio a Bruges nel 2022 da parte del Collegio d’Europa. La struttura è destinata a ospitare i partecipanti dell’Accademia diplomatica. L’acquisto sarebbe avvenuto poco prima della pubblicazione di un bando dell’EEAS poi assegnato al Collegio per un finanziamento di 654.000 euro. Gli investigatori stanno valutando se la tempistica possa essere collegata a un flusso improprio di informazioni.

Il PD

Nata a Roma nel 1973, Federica Mogherini entra nella Segreteria nazionale del Partito Democratico nel 2013 come responsabile per l’Europa e gli affari internazionali. Nel febbraio 2014 Matteo Renzi la sceglie come ministra degli Affari Esteri: diventa la terza donna a guidare la diplomazia italiana — dopo Susanna Agnelli ed Emma Bonino — e la più giovane di sempre a ricoprire quel ruolo. La sua carriera prosegue a livello europeo. Dopo le elezioni europee del 2014, il Consiglio europeo valuta la sua candidatura per la più alta carica diplomatica dell’UE: Alto rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune. La nomina diventa ufficiale nel novembre dello stesso anno. Nel corso del suo mandato, durato cinque anni, Mogherini coordina la politica estera dell’Unione, dirige il SEAE e presiede il Consiglio Affari Esteri. A Bruxelles conquista il soprannome di “Lady PESC”, sigla che identifica la Politica Estera e di Sicurezza Comune.

Il Collegio d’Europa

Nel settembre 2020 Mogherini viene nominata rettrice del Collegio d’Europa, una delle istituzioni accademiche più prestigiose per la formazione dei futuri funzionari europei, con campus a Bruges e Natolin (Varsavia). La sua nomina suscita però critiche, in particolare da parte del quotidiano francese Libération, che contesta sia la presunta insufficienza del curriculum accademico per un incarico di quel livello, sia un possibile conflitto d’interessi: il Collegio, infatti, riceve circa la metà dei suoi finanziamenti dalla Commissione europea, la stessa istituzione per cui Mogherini aveva ricoperto un ruolo apicale fino a poco tempo prima. Le indagini proseguiranno nelle prossime ore con ulteriori verifiche documentali e audizioni, per ricostruire con precisione la gestione dei fondi tra il 2021 e il 2022 e identificare eventuali responsabilità.



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