Caso Eitan, la zia paterna tutrice legale del bimbo è arrivata in Israele

Caso Eitan, la zia paterna tutrice legale del bimbo è arrivata in Israele

Caso Eitan, la zia paterna tutrice legale del bimbo è arrivata in Israele


Ci sarebbe intanto una terza persona iscritta nel registro degli indagati che era alla guida dell'auto con cui il piccolo e suo nonno si sono allontanati

A poco più di una settimana di distanza dal presunto rapimento del piccolo Eitan, la zia paterna, tutrice legale del piccolo, è arrivata in Israele dove il bimbo si trova attualmente. L'undici settembre scorso, infatti, il minore era stato prelevato dal nonno materno durante una visita a Pavia ed era stato portato in Israele con un aereo privato noleggiato dall'anziano. "Vi confermo che mia moglie Aya è già in Israele" ha dichiarato Or Nirko, zio paterno di Eitan, ai giornalisti presenti davanti la sua casa in provincia di Pavia. L'obiettivo della signora Biran-Birko è "di riportare Eitan a casa sua in modo pacifico e senza ritardi". A dichiaralo in Israele è la portavoce della zia paterna, giunta nel Paese "accompagnata da funzionari diplomatici". Eitan deve rientrare "senza ritardi affinché possa proseguire i suoi studi in prima elementare" ha continuato il portavoce, "che aveva iniziato una settimana prima del rapimento e che aspettava con ansia e a cui si era preparato molto". 


Le indagini

Mentre proseguono le indagini sul presunto rapimento del bambino, c'è ora una terza persone che risulta iscritta nel registro degli indagati della procura di Pavia che sul caso ha aperto un fascicolo per sequestro di persona aggravato: si tratterebbe di un cinquantaseienne israeliano che era alla guida dell'automobile su cui viaggiavano Shmuel Peleg e il nipote per raggiungere la Svizzera. L'uomo risulta ora indagato insieme ai due nonni materni del piccolo Eitan, l'unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone. Nonno, nipote e autista erano stati identificati dalla polizia svizzera durante un controllo nei pressi dell'aeroporto di Lugano. Qui i tre si erano poi imbarcati alla volta di Israele.

Su Eitan "lavaggio del cervello"

Nelle scorse ore gli altri due zii di Eitan della famiglia Biran in Israele erano riusciti a incontrare il piccolo ancora in custodia presso il nonno materno. I legali della famiglia fanno sapere che dalla visita il piccolo è apparso in buone condizioni di salute, pur mostrando "chiari segni di istigazione e lavaggio del cervello" che rendono il ritorno del piccolo in Italia "più urgente che mai". Gli avvocati dei due zii che insieme hanno incontrato il minore riferiscono anche che i due, al termine dell'incontro, "sono rimasti preoccupati dalle condizioni di Eitan, che avrebbe proferito frasi fuori contesto insieme a messaggi indubbiamente frutto dell'istigazione".


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