Cristina Comencini a RTL 102.5: “Il senso di Italia unita, che si aiuta dopo la guerra, è qualcosa di importante da raccontare. Il film è dedicato a tutti i bambini e le mamme che vengono da una guerra, che non vengono considerati, ma sono dei danni collaterali”

Cristina Comencini a RTL 102.5: “Il senso di Italia unita, che si aiuta dopo la guerra, è qualcosa di importante da raccontare. Il film è dedicato a tutti i bambini e le mamme che vengono da una guerra, che non vengono considerati, ma sono dei danni

Cristina Comencini a RTL 102.5: “Il senso di Italia unita, che si aiuta dopo la guerra, è qualcosa di importante da raccontare. Il film è dedicato a tutti i bambini e le mamme che vengono da una guerra, che non vengono considerati, ma sono dei danni


Nel corso di W L’Italia, la regista ha presentato in diretta radiofonica “Il treno dei bambini”, il nuovo film tratto dal bestseller di Viola Ardone in uscita su Netflix il 4 dicembre

Cristina Comencini è stata ospite di RTL 102.5 in compagnia di Angelo Baiguini e Ambra Angiolini per presentare “Il treno dei bambini”, il film tratto dal libro di Viola Ardone. Il libro riprende la storia di decine di migliaia di bambini poverissimi di Napoli, ma anche di altre città del centro sud, che furono accolti da famiglie contadine emiliane. Un viaggio epico, organizzato dall’Unione Donne Italiane, che racconta un’Italia impegnata nello slancio solidale. Allo stesso tempo il libro narra, attraverso la storia del bambino Amerigo e delle sue due madri, le fratture nella vita dei singoli che restano insanabili dopo le guerre. Il tema delle due madri, tutte e due imperfette, mi pare inoltre di grande importanza oggi che per la prima volta riflettiamo in modo nuovo sulla natura dell’amore materno. Ai microfoni di RTL 102.5, la regista Cristina Comencini ha raccontato: «Viola Ardone è molto brava e il libro mi ha convinto subito per diventare un film. Il protagonista è un personaggio completo, anche se intorno a lui ha due grandi mamme, una del sud e una del nord. La figura del bambino aggiunge un’autenticità a questa storia vera. Il film è dedicato a tutti i bambini e le mamme che vengono da una guerra perché di solito sono dei danni collaterali. Si sa quanti soldati e quanti civili sono morti, e le donne e i bambini non vengono presi in considerazione nella guerra ma sono fatti fondamentali perché si distrugge il vivere civile, l’amore e intere famiglie. Sento molto questo senso di attualità paragonato alle guerre in Ucraina e a Gaza».Il film è stato presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma e sarà disponibile al grande pubblico dal 4 dicembre su Netflix.


La trama

1946. Amerigo ha otto anni e non si è mai allontanato da Napoli e da sua madre Antonietta. Il suo mondo, fatto di strada e povertà, però sta per cambiare. A bordo di uno dei “treni della felicità” passerà l’inverno al nord, dove una giovane donna, Derna, lo accoglierà e si prenderà cura di lui. Un viaggio attraverso la miseria, ma anche la generosità dell’Italia del dopoguerra, vista dagli occhi di un bambino diviso tra due madri. In merito alla trama, che tratta di una storia vera, Cristina Comencini racconta: «C’era un’Italia che in cui i bambini non avevano le scarpe, a Napoli i bambini erano per le strade e non mangiavano. Questa mamma poverissima, interpretata da Serena Rossi, decide di mettere il figlio su questi treni, che a quel tempo venivano chiamati “treni della felicità”, organizzati dall’Unione Donne Italiane. Questi treni hanno trasportato 70.000 bambini, venivano vestiti e lavati, per poi essere portati in zone altrettanto povere ma in campagna, dove potevano mangiare e andare a scuola. È un atto incredibile pensarci oggi: noi siamo molto più ricchi rispetto a quei tempi, eppure questo sentimento di Italia sola e che dal nord al sud ci diamo una mano per ricominciare dopo la guerra, mi è sembrata una cosa importante. Poi c’è anche questa questione delle madri, si può essere una brava madre quando non hai da mangiare per tuo figlio? Puoi diventare una madre senza avere un figlio? Sono delle domande molto interessanti e forti». «Siamo tutte madri diverse e donne diverse, la cosa in comune tra queste due donne è il senso di slancio profondo che hanno, e che penso abbiano tutte le madri. La più povera farà un atto che non voglio anticipare ed è fondamentale d’amore, quella del nord non vuole figli perché ha sofferto troppo ma in realtà viene acchiappata dal bambino, a cui non può resistere. Sono tutte e due ferite dalla guerra, una a Napoli, senza niente, e l’altra perché il compagno partigiano è stato ucciso. Sono due donne a pezzi e questo fa capire cosa accade dopo una guerra che sembra finita. In realtà inizia una guerra a base di sentimenti, devi rivivere le famiglie, tutto ricomincia e tutto è diverso» ha aggiunto Cristina Comencini durante W L'Italia.


Il cast

Nel cast Barbara Ronchi, Serena Rossi, Christian Cervone e con la partecipazione di Stefano Accorsi. Il protagonista è un bambino, interpretato appunto da Christian Cervone e in merito ai casting, la regista ha rivelato: «Per i bambini si fanno dei casting lunghissimi e Napoli è una città dove tutti recitano e i bambini fanno teatro amatoriale nelle scuole. Proprio lì siamo andati a cercarli: prima hanno fatto dei video i cui recitavano, poi dei provini a Roma. Christian aveva qualcosa in più nello sguardo rispetto agli altri, andava al di là di quello che diceva ed è questo che a me colpisce sempre negli attori, dicono delle cose e senti che negli occhi hanno altro».



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