Da “Mamma ho perso l’aereo” a “Miracolo nella 34ma strada”: ecco i film che ogni anno sotto le feste tornano a farci sognare

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Sui canali tematici e sulle nuove piattaforme è in arrivo una carrellata di classici da vedere o rivedere aspettando Natale 2020

In tempi di Covid, tra notizie drammatiche che scandiscono ormai da mesi le nostre giornate e incertezze sul futuro, pensare al Natale nelle sue manifestazioni più gioiose come i canti, le luci o le decorazioni, sembra quasi dissacrante. Eppure come ogni anno, puntuale, è arrivato dicembre, a ricordarci che sì, stiamo vivendo un momento difficile, ma c’è ancora spazio per sognare. Anzi, quest’anno più che mai, abbiamo bisogno di sognare. E quando di mezzo c’è il Natale, sognare è più semplice: la nostra fantasia si accende e, all’improvviso, tutti o quasi tutti torniamo bambini. Se poi la magia del Natale si mescola a quella del cinema, il gioco è fatto. Così, a rallegrare queste giornate che più che di zenzero sanno di disinfettante, arrivano i classici delle feste, quelli in grado di farci dimenticare, almeno per un po’, i numeri della pandemia.


Che Natale sarebbe senza “Una poltrona per due”?

Ci sono pellicole che ormai fanno parte della tradizione. Proprio come non potrebbe essere Natale senza albero, presepe, pandoro o panettone, non potrebbe esserlo senza “Una poltrona per due”, che dal 1997 fa da sottofondo al “cenone” della Vigilia. La commedia, firmata da John Landis nell’ormai lontano 1983, conserva ancora tutto il suo sarcasmo: la storia del ricco agente di cambio e del povero senzatetto che, per scommessa, si ritrovano a vivere l’uno la vita dell’altro ha divertito intere generazioni e continua a conquistare anche i più giovani. Merito anche dei due attori protagonisti, Eddy Murphy e Dan Aykroyd, che furono scelti come rimpiazzo di Gene Wilder e Richard Pryor poiché, quest’ultimo, rimase vittima di un incidente a cui seguì una lunga riabilitazione. Un altro film senza il quale non potrebbe mai essere Natale è “Mamma ho perso l’aereo”. Anche in questo caso, la continuità della programmazione a ridosso delle feste, ha contribuito a inglobare la pellicola di John Hughes del 1990 nel pacchetto “tradizioni natalizie”. E poco importa se le riviste di gossip hanno più volte riportato le vicende poco edificanti sulla vita privata dell’ormai quarantenne Macaulay Culkin: per noi resterà sempre il piccolo Kevin, dimenticato a casa dai suoi genitori in viaggio verso Parigi. Proprio come Mara Wilson resterà per sempre la piccola Susan che, in “Miracolo nella 34ma strada” (remake del film di George Seaton, 1947), non perde mai la fiducia nei sogni e in Babbo Natale, neanche quando quest’ultimo si ritrova in tribunale sul banco degli imputati. Una fiaba metropolitana che mescola sapientemente tutti gli ingredienti giusti per un perfetto cocktail delle feste: l’innocenza dei bambini, un caso giudiziario in cui si deve decidere se Babbo Natale (un indimenticabile Richard Samuel Attenborough) esiste o no, una bella storia d’amore ed il classico, immancabile, lieto fine, con tanto di nevicata sui titoli di coda.


Favole e miti legati al Natale

Quando si parla di Natale, l’elemento fiabesco è fondamentale. E infatti, nella tradizione delle feste, non possono mancare di certo i film che raccontano miti legati a questo periodo. È il caso de “Il Grinch” (2000), creatura leggendaria, nata dalla penna di Dr. Seuss negli anni ‘50 e portata sul grande schermo da Ron Howard, che diede al burbero protagonista con il cuore “di due taglie più piccolo”, il volto di Jim Carrey. Chi ama i film di Natale, ricorderà senz’altro un’altra performance dell’attore, legata a una favola natalizia: “A Christmas Carol”. Anche in questo caso Carrey veste i panni di un personaggio negativo, Ebenezer Scrooge che, però, come in ogni favola che si rispetti, troverà nel finale la sua redenzione. La pellicola, scritta e diretta da Robert Zemekis (“Ritorno al futuro”, “Chi ha incastrato Roger Rabbit”, “Forrest Gump”) è uno dei tanti adattamenti del suggestivo racconto di Charles Dickens intitolato “Canto di Natale”, di cui, segnaliamo, per i più piccoli, la versione a cartoni animati “Canto di Natale di Topolino” (1983), in cui i fantasmi del Natale presente, del Natale passato e del Natale futuro hanno le fattezze di Pippo, pronto a riportare sulla retta via l’avaro Scrooge (Paperon de Paperoni) ma non prima di averlo spaventato a morte. Tra le favole legate al Natale non possiamo non menzionare “Lo Schiaccianoci”, celebre balletto russo tratto dal racconto di E.T.A.Hoffmann e portato sul grande schermo nel 2018 da Lasse Hallström e Joe Johnston. Intitolato “Lo Schiaccianoci e i quattro regni”, il film restituisce tutta la magia della storia originale grazie all’adattamento musicale di James Newton Howard (“Hunger Games”, “Maleficent”, “Animali fantastici”). Con Helen Mirren, Morgan Freeman, Mackenzie Foy e Keira Knightley nel ruolo della perfida fata confetto.


Quando l’amore sboccia sotto il vischio

Capitolo a parte per le commedie romantiche. Il cinema è pieno di grandi amori nati sotto l’albero. Tra i tanti titoli sul tema spicca “L’amore non va in vacanza” (Nancy Meyers, 2006), brillante commedia con un cast degno di nota (Kate Winslet, Cameron Diaz, Jack Black e Jude Law): due ragazze molto diverse ma entrambe deluse dall’amore e rimaste sole a Natale, decidono di scambiarsi la casa. Riusciranno a ritrovare fiducia nell’amore? La risposta appare scontata, ma il film, non lo è affatto. Per chi ama il genere romantico, non può mancare all’appello “Love actually”, deliziosa pellicola con Hugh Grant, Colin Firth, Emma Thompson, Liam Neeson, Alan Rickman e Keira Knightley. Dieci storie d’amore molto diverse unite dal contesto natalizio e dall’evergreen “Love is all around” che ci ricorda che l’amore è dappertutto ma a Natale un po’ di più. Nella lista dei film da rivedere, non potevamo non menzionare “Il diario di Bridget Jones” che, nell’ormai lontano 2001, regalò una speranza alle single di tutto il mondo … perché magari sei goffa, fuori forma e dici sempre la cosa sbagliata ma, all’improvviso, può arrivare uno come Colin Firth a dirti che tu “gli piaci da morire, così come sei”. Divertimento assicurato (indimenticabile la rissa tra Firth e Hugh Grant) con una fantastica Renée Zellweger, nominata agli Oscar come miglior attrice protagonista. Amori che vanno, amori che vengono, amori che tornano come accade in “Una sorpresa dal passato” (2009): lei (Andrea Roth) torna nella cittadina dove è nata dopo anni nella grande metropoli e, complice un amico a quattro zampe, ritroverà il suo migliore amico d’infanzia (Nicholas Brendon). Succede qualcosa di simile anche nel delicato “Love at the Christmas table” (in Italia “L’amore a Natale”): due bambini si incontrano ogni anno alla festa di Natale organizzata dai parenti, trascorrendo momenti indimenticabili sotto a un tavolo. Diventeranno due adulti molto diversi ma consapevoli dei sentimenti che li legano.  

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