E’ boom del turismo nei siti Unesco in Italia, ora la sfida è il riconoscimento per la cucina italiana
E’ boom del turismo nei siti Unesco in Italia, ora la sfida è il riconoscimento per la cucina italiana Photo Credit: ANSA/HANDOUT COMUNE DI PISA
08 dicembre 2025, ore 08:00
Da Pantelleria alle Colline del Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene ai Pizzaiuoli Napoletani: il marchio Unesco fa registrare numeri in forte crescita del turismo in queste località, ma l’attenzione è già per il 10 dicembre, potrebbe arrivare il riconoscimento per la cucina italiana
I riconoscimenti Unesco si confermano un potente motore di sviluppo economico e turistico in Italia. Lo certifica il risultato di uno studio sull’Impatto economico dei riconoscimenti Unesco, avviato nel 2023 dalla Cattedra Unesco di Unitelma Sapienza e diretto da Pier Luigi Petrillo, che mette in evidenza le differenze significative tra territori con e senza il marchio dell’organizzazione internazionale. E per l'Italia potrebbe arrivare anche un nuovo riconoscimento, quello per la cucina italiana come patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La decisione sarà resa nota il prossimo 10 dicembre.
Per i siti Unesco numeri in crescita
Dai dati emerge che nel biennio 2023-2024 i siti italiani riconosciuti Unesco hanno registrato delle performance nettamente superiori rispetto a quelli privi di tutela. Gli arrivi turistici infatti, sono cresciti del 7,39%, contro una riduzione del 3,26% dei siti senza il marchio dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. Per quanto riguarda le presenze, aumentano del 14,87%, mentre nei territori non riconosciuti si fermano al +2,5%. Divario che resta evidente anche nel periodo post-pandemia: nel 2021 e 2022 gli arrivi di turisti nei siti Unesco sono cresciuti rispettivamente del +53,59% e +67,83%, con uno scarto fino a 17 punti percentuali rispetto a luoghi di pari valore culturale ma senza marchio.
I casi emblematici
Lo studio ha messo in evidenza come a Pantelleria il turismo annuo sia aumentato del 9,7%. Quello fuori stagione del 75%. Segnali positivi anche per quanto riguarda la forza lavoro negli agriturismi negli ultimi 10 anni: 500%. Altro caso emblematico quello dei Pizzaiuoli Napoletani: +283% corsi professionali e +420% scuole accreditate all’estero. Ma non sono gli unici casi emblematici. C’è anche quello del Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene: +45,4% strutture turistiche e +35,4% posti letto. Risultati che dimostrano come il riconoscimento Unesco renda i territori “più attrattivi e produttivi.
La metodologia dello studio
La ricerca si è svolta in tre fasi: raccolta dati in Italia e in altri sette Paesi (2023-2024), analisi della corrispondenza causale (2024-2025) per distinguere l’effetto Unesco da semplici correlazioni, e una fase conclusiva prevista per il 2026.
Cucina italiana: il verdetto il 10 dicembre
In questo contesto si inserisce la candidatura della cucina italiana come patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Il Comitato Unesco si riunirà dall’8 al 13 dicembre a New Delhi, in India. Il verdetto è atteso il 10 dicembre. Dei 185 Stati presenti, solo 24 voteranno. L’eventuale riconoscimento potrebbe consolidare il peso culturale ed economico del patrimonio gastronomico italiano.



