Edilizia, verso la riforma del testo unico in Consiglio dei ministri: più facile sanare gli abusi storici?

Edilizia, verso la riforma del testo unico in Consiglio dei ministri: più facile sanare gli abusi storici?

Edilizia, verso la riforma del testo unico in Consiglio dei ministri: più facile sanare gli abusi storici? Photo Credit: AnsaFoto.it/


Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini (Lega): “Nessuna sanatoria, vogliamo soltanto regole più chiare, più semplici, meno ambigue: per evitare contenziosi”. Ma Angelo Bonelli (leader dei Verdi): “E’ l’ennesimo condono, sono norme criminogene”

Dal superamento della frammentazione della normativa in materia di EDILIZIA e costruzioni alle semplificazioni per sanare gli abusi storici, alla razionalizzazione delle sanzioni e il riordino dell'erogazione delle agevolazioni. E' quanto prevede una bozza di riforma del Testo unico dell'EDILIZIA atteso in Consiglio dei ministri oggi.

Il comunicato

Questa mattina il comunicato del Ministero delle Infrastrutture dopo le polemiche delle ultime ore è intervenuto e ha negato la sanatoria di abusi passati, spiegando che l’obbiettivo della legge delega sull'edilizia è quello di offrire al settore un Codice basato su regole chiare e semplici. Insomma, il governo vuole evitare che, in futuro, dalle ambiguità normative, possano derivare contenziosi, come ad esempio quello che concerne attualmente il Comune di Milano”. Questa dunque l’impostazione del Ministro Matteo Salvini. Resta sul tavolo di Palazzo Chigi un provvedimento che contempla norme che l’esecutivo dovrà attuare con decreti delegati entro 12 mesi. Ma secondo il centrosinistra di fatto si tratta dell’«ennesimo condono», tanto che il leader dei Verdi Bonelli definisce le misure criminogene.

Gli articoli

Cinque articoli in tutto per la delega che tra i principi prevede la "razionalizzazione, semplificazione e riordino, all'interno di un testo normativo omogeneo, di tutte le disposizioni legislative vigenti in materia di EDILIZIA e di disciplina tecnica delle costruzioni, anche in raccordo con la normativa di tutela dell'assetto idrogeologico, di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche, di resistenza, stabilità, affidabilità e sostenibilità ambientale delle costruzioni", si legge. L'adeguamento della normativa "in materia urbanistica strettamente afferente alla disciplina EDILIZIA e coordinamento delle modifiche apportate in materia di EDILIZIA e costruzioni con la normativa in materia di tutela dei beni culturali e paesaggistici, sanitaria e fiscale nonché con quella di settore avente comunque incidenza sulla disciplina dell'attività EDILIZIA". Il "superamento della frammentazione della normativa in materia di EDILIZIA e costruzioni, assicurando la risoluzione delle duplicazioni, sovrapposizioni, incongruenze e antinomie esistenti e promuovendo la completezza, l'esaustività e l'immediata applicabilità" delle norme, si legge nella bozza.

Le semplificazioni

Sulle semplificazioni in particolare la riforma intende "individuare, in un'ottica di semplificazione e definizione di univoci standard minimi procedimentali, le regole minime inderogabili attinenti ai regimi amministrativi di realizzazione delle diverse categorie di interventi edilizi", si legge nella bozza. Il tutto al fine di "definire a livello nazionale una comune classificazione delle tipologie di difformità dal titolo abilitativo edilizio", ma anche individuare le "difformità edilizie che, in ragione della relativa natura ed entità, nonché dell'epoca di realizzazione dell'abuso ovvero di ottenimento del titolo abilitativo, possono essere sanate, nei limiti di quanto già previsto a legislazione vigente, e il relativo titolo in sanatoria". Sul fronte degli abusi storici, la delega ha lo scopo "di semplificare e razionalizzare i procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio o alla formazione dei titoli in sanatoria "definendo i termini perentori per la presentazione delle relative istanze, comunque antecedenti all'irrogazione delle sanzioni amministrative, individuando procedure semplificate per la regolarizzazione degli abusi realizzati prima dell'entrata in vigore della legge 6 agosto 1967".

Le sanzioni

Sul fronte delle sanzioni, si punta a razionalizzare i regimi sanzionatori propedeutici al rilascio dei relativi titoli in sanatoria, commisurandoli all'entità della trasformazione EDILIZIA o urbanistica, alla gravità della difformità ovvero al valore delle opere realizzate, tenuto conto anche della disciplina dei beni sottoposti a tutela; a razionalizzare il regime sanzionatorio delle difformità edilizie che non consentono il rilascio di titoli in sanatoria, individuando in tali ipotesi procedure di riduzione in pristino degli interventi fondati sulla responsabilizzazione del soggetto proprietario o dell'avente titolo, finalizzati a semplificare gli adempimenti e gli oneri a carico dell'ente territorialmente competente. Fari anche sulle agevolazioni. La delega prevede di riordinare le disposizioni sulla concessione e sull'erogazione di agevolazioni fiscali, contributi e altre provvidenze dello Stato o di enti pubblici per la realizzazione di interventi su opere che presentano difformità edilizie, al fine di escludere tassativamente il rilascio di agevolazioni, contributi e provvidenze ove necessario.



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