Era agli arresti domiciliari ma pubblicava video sui social, è stato arrestato

Era agli arresti domiciliari ma pubblicava video sui social, è stato arrestato

Era agli arresti domiciliari ma pubblicava video sui social, è stato arrestato Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it


La vicenda riguarda un uomo di Manduria, in provincia di Taranto che utilizzava più profili per sfuggire ai controlli, oltre 300 i video pubblicati in 146 giorni ai domiciliari

Era agli arresti domiciliari ma ha pubblicato sui social più di 300 video in 5 mesi. Protagonista di questa vicenda un 41enne di Manduria, in provincia di Taranto, che è stato arrestato dalla Polizia di Stato. L’attività “illecita dal punto di vista della Legge” è stata scoperta dal Commissariato di Manduria, durante l’attività di monitoraggio del web ed in particolare dei più comuni social network . Questi infatti, vengono usati sempre con maggior frequenza anche come mezzo di comunicazione da persone destinatarie di misure restrittive. L’uomo è stato rintracciato nel suo domicilio ed trasferito nel carcere del capoluogo jonico. Come video conclusivo della sua “storia” non poteva non mancare anche un video del momento in cui viene riportato nella Casa Circondariale. In questo caso ad immortalarlo è stata la moglie su uno dei suoi profili social.


La scoperta

L’umo che era sottoposto al regime degli arresti domiciliari utilizzava con più profili di una popolare piattaforma social sulla quale pubblicava con assidua frequenza foto e video della sua vita quotidiana. Ma non solo. Dai domiciliari riusciva a organizzare giochi d'azzardo on line nei quali lui rivestiva l'attivo ruolo del cosiddetto ''mazziere''. Gli investigatori hanno accertato anche che l’uomo, al momento dell'uscita dalla carcere per andare agli arresti domiciliari, avrebbe anche postato diversi video in cui festeggiava la nuova condizione.


I video

L’intensa attività non è passata inosservata. Sono stati infatti più di 300 i video pubblicati in 146 giorni di detenzione domiciliare. Non solo. L’uomo interagiva anche con i suoi follower, violando così le prescrizioni imposte dal suo regime detentivo che vieta l'uso del telefono o di qualsiasi altro mezzo telematico per comunicare con persone diverse da quelle appratenti al suo stretto nucleo familiare.



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